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Da remix di successo di Baauer, a comedy sketch rielaborato da un giovane studente di comunicazione, per trasformarsi poi in fenomeno virale del web, che in questi giorni ha raggiunto ben 31 milioni di visualizzazione su Youtube. La ricetta dell’Harlem Shake, come quella di molte altre manifestazioni virtuali, è semplice ma efficace. Si concretizza in un video ironico di circa 30 secondi, in cui, in un primo momento, un solo soggetto balla passivamente, in una situazione ordinaria, circondato da persone immobili che sembrano ignorarlo. Ad un tratto, però, la situazione si evolve, il ritmo esplode e tutti i presenti si lasciano andare in una danza movimentata, trascinante e apparentemente senza senso.
Filthy Frank, vlogger diciannovenne di Youtube e studente di comunicazione, il 30 gennaio pubblica sul suo canale, da 13 mila follower, un video girato con un gruppo di amici nella sua stanza. Quella sera stava ascoltando Harlem Shake di Baauer con alcuni compagni quando, d’un tratto, presi dal ritmo, decidono di travestirsi da supereroi, mettere in piedi una sorta di flashmob e condividerlo attraverso il web.
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Il video da subito cattura l’attenzione degli internatuti, ma la vera svolta avviene il 7 febbraio, quando viene diffuso Harlem Shake v3, un video in cui un individuo a volto coperto inizia a ballare in un ufficio open space, mentre gli altri impiegati sono intenti a lavorare. Ad un tratto, secondo la formula nota, il ritmo sale e il gruppo si scatena in una danza tribale collettiva, senza alcun freno.
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Di qui il fenomeno esplode e iniziano a diffondersi sulla rete imitazioni e rivisitazioni. Dai nuotatori della George University, che ripropongono la scena sul fondale di una piscina, all’esercito norvegese in abito mimetico, da Ada Reina con la sua Milano Shake, prima rielaborazione marcatamente italiana, ai giocatori della Biancoblù Basket di Bologna nello spogliatoio. Il tormentone impazza e ormai sul web si contano decine e decine di video.
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Baauer stesso sta bene beneficiando del fermento virale di queste ultime settimane, dopo aver prodotto remix per gruppi come i The Prodigy e i No Doubt, viene ora riportato prepotentemente sotto i riflettori dal nuovo meme. La canzone Harlem Shake è ora in prima posizione nelle classifiche Nielsen e Billboard e il nuovo tour dell’artista è già tutto esaurito.
Il pezzo, di per sé, s’inserisce nell’hip hop di fine anni Novanta, primi anni Duemila, e unisce atmosfere trap all’elettronica del dubstep di derivazione inglese. Creandolo, Baauer ha remixato una canzone del 2001 dei Plastic Little, i quali si sono rivelati poi entusiasti della scelta, non avrebbero di certo potuto immaginare che il mash up avrebbe poi fatto da colonna sonora ad uno dei fenomeni di costume più virali della rete.
Ad oggi sembra che Do the Harlem Shake stia, in breve tempo, prendendo il posto precedentemente occupato da GanGnam Style nell’immaginario ironico e paradossale del web. Chissà se anche questo nuovo meme riuscirà a sedurre vip, artisti contemporanei e professionisti affermati a lasciarsi andare al suo ritmo. I presupposti sembrano esserci tutti.
Anche la redazione di TAFTER non è rimasta immune dal fenomeno: ecco il nostro Harlem Shake!
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