Parigi ha fatto del riconoscimento dell’artista professionista un impegno politico attraverso una serie di programmi di ristrutturazione del tessuto urbano. Gli atelier d’artista sono un obiettivo di social housing seguiti da una strategia di welfare strutturata in sostegno al reddito, ai progetti e spazi in gestione. Queste misure hanno rinvigorito il tessuto artistico della città che lega ancora oggi la sua immagine internazionale all’arte e alla cultura. In cifre, tutto ciò significa 28 milioni di turisti all’anno, di cui 17 milioni provenienti dall’estero.


Già alla fine del XIX secolo e all’inizio del XX, Montmartre e Montparnasse si caratterizzavano come centri improvvisati della vita artistica mondiale. Da allora Parigi non ha smesso di attirare artisti da tutto il mondo. Il fenomeno è diventato rapidamente prioritario per le istituzioni cittadine che, negli ultimi anni, hanno fatto del riconoscimento dell’artista professionista un impegno che si aggiunge a quello del Ministero della Cultura. Attraverso una serie di programmi di ristrutturazione del tessuto urbano, gli atelier d’artista sono stati definiti un obiettivo di social housing seguiti da una vera e propria strategia di welfare strutturata in:

• Sostegno al reddito

• Assistenza ai progetti

• Borse di studio e di formazione

• Acquisizione di opere per allestire il Fondo Comunale di arte contemporanea

• Supporto alle attività rivolte all’apertura di luoghi di residenza ed esposizione gestiti da gruppi di artisti e associazioni

• Concorsi internazionali sostenuti dal Comune

Queste misure hanno rinvigorito l’anima artistica della Ville Lumiere che continua a caratterizzarsi per una vivace attività culturale. L’economia sviluppatasi intorno al turismo ha motivato i governi a favorire un meccanismo virtuoso che vede musei, monumenti ed istituzioni culturali tra le attrazioni più stimate e tra le più visitate al mondo.
Il riconoscimento della professionalità passa attraverso l’esame della Direzione degli Affari Culturali che valuta l’artista secondo l’interesse della sua opera e il suo legame con la dimensione culturale della città. Nel tempo gli atelier sono diventati punto di ritrovo e palcoscenico di manifestazioni come Les Portes Ouvertes. È grazie a questa iniziativa che abbiamo conosciuto Rafael Houlguin, artista eclettico che grazie al progetto di fotografare ogni strada di Parigi, catalogando le immagini per tema in un archivio monumentale riconosciuto di interesse pubblico, ha ottenuto un atelier del Comune a Menilmontant, arrondissement con una spiccata connotazione artistica. Sulla rue des Panoyaux, Rafael affitta dal Comune un atelier a prezzo simbolico. Dietro una porta seminascosta dall’edera si apre uno spazio che emoziona per ampiezza e luminosità, esaltato dalle opere neo-figurative di Houlguin che da 30 anni è artista di professione.

Bertrand Delanoë, sindaco di Parigi ed esponente di spicco del Partito socialista Francese, ha fatto della presenza degli artisti in città un punto della sua politica culturale tanto che alcuni quartieri si sono caratterizzati per la marcata concentrazione di artisti, personalità del mondo della cultura ed intellettuali. Il disegno politico si completa con la recente apertura di diversi grandi centri culturali pubblici (come il Centquatre), seguiti da manifestazioni e festival. I risultati di questa “artisticizzazzione”, vede Parigi come la produttrice del 5% del Pil mondiale dell’arte e un numero di visitatori in costante crescita. Si tratta di un sistema che si autoalimenta grazie al welfare per gli artisti, portatori di una professionalità altrimenti difficile da regolamentare.

Link utili per gli artisti in cerca di un atelier a Parigi:

Candidatura per un atelier d’artista
Servizi a Parigi per gli artisti