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“Cinecittà si Mostra” e svela i suoi tesori al pubblico: questo percorso di visita agli studios romani è un’occasione preziosa per scoprire “Backstage” di celebri film, i profili di personaggi illustri del cinema, ma anche professionalità e mestieri che rendono, a ragione, questo settore la settima arte. Ad illustrarci il progetto sono stati il Direttore di Cinecittà Studios, Giuseppe Basso, e Barbara Goretti, responsabile delle Attività Educative di “Cinecittà Si Mostra”.
Direttore, grazie al progetto “Cinecittà si Mostra” gli Studios sono stati aperti al pubblico. Cosa attende i visitatori?
Giuseppe Basso: Il pubblico può finalmente scoprire i set residenti, New York; Roma Antica e Firenze del Quattrocento dove sono stati girati film come Gangs of New York; The Third Person, Romeo and Juliet o fiction tv internazionali come Rome. Può approfondire, attraverso visite tematiche, la storia di Cinecittà, dei suoi personaggi e della sua architettura razionalista. Inoltre c’è la possibilità di visitare un’ampia sezione espositiva che si articola in tre differenti percorsi: “Come si realizza un film”, “I protagonisti” e “Backstage”. I primi due sono stati riallestiti – mantenendo il concept originario ideato da Elisabetta Bruscolini – dall’ASC, l’Associazione Italiana Scenografi Costumisti e Arredatori, che ha sede nella stessa Cinecittà e che riunisce professionisti del settore tra cui importanti maestri di scenografia e del costume del cinema italiano.
Oltre a nuovi prestiti – tra cui i costumi dei film L’Ultimo Imperatore, Anna Karenina; C’era una volta il West e molti altri – la mostra permette al pubblico di attraversare ambienti estremamente suggestivi come la sala dell’attrezzeria – pensata proprio come una sorta di camera delle meraviglie dove trovare qualsiasi tipo di arredo e oggetto per il set – o come la sala del set, un interno ‘800, ispirato allo sceneggiato tv Cuore di Luigi Comencini. A questo si aggiunge una selezione di macchine da presa curata dall’AIC, l’Associazione Italiana Autori della Fotografia Cinematografica, che ha reso disponibili pezzi storici di proprietà dello stesso Museo AIC.
Il terzo step di Cinecittà si Mostra è “Backstage”, un percorso didattico interattivo, curato da Barbara Goretti, Responsabile delle Attività Educative di Cinecittà Si Mostra, con l’Associazione Culturale “Senza titolo” di Bologna, su un progetto di Cristina Francucci, responsabile scientifico del Dipartimento Didattico del Mambo e docente universitaria presso la Facoltà di Scienze della formazione e l’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Tutto questo dimostra come Cinecittà abbia attinto da realtà differenti, valorizzando quelle che vivono al suo interno e nello stesso tempo aprendosi all’esterno per creare sinergie che hanno consentito di allestire una mostra molto ricca.
Gli Studios di Cinecittà sono stati per lungo tempo il fiore all’occhiello del cinema italiano. Con le vostre attività educative vi rivolgete a ragazzi giovani, che non hanno magari mai visto le grandi pellicole girate negli studios. In che modo spiegate loro l’importanza di questi spazi? Quali reazioni mostrano?
Barbara Goretti: Quello che proponiamo è un progetto educativo completo con cui ci rivolgiamo alle scuole di ogni ordine e grado fino all’università, oltre che agli adulti, alle famiglie e ai pubblici speciali. La pratica laboratoriale è alla base della nostra metodologia didattica proprio perché attraverso l’esperienza diretta si possono trovare le giuste chiavi per far comprendere anche ai più giovani riferimenti complessi o temporalmente distanti.
Questo si risolve evitando un approccio esclusivamente storico e citazionista, caratterizzando ogni visita come una suggestiva narrazione in cui tutti possano riscoprire i grandi maestri del cinema o i film più significativi girati a Cinecittà. Per i più piccoli in questo modo la visita guidata standard diventa un viaggio molto divertente,una sorta di grande favola e il problema di eventuali conoscenze specifiche viene superato. In più, molti percorsi sono basati sul fil rouge della mostra permettendo così di conoscere le varie fasi di realizzazione di un film e di calarsi nei panni dei professionisti del cinema come i costumisti, gli scenografi o per i più grandi gli sceneggiatori.
In che modo Cinecittà si tiene al passo con i tempi, dinanzi alle novità che interessano il panorama dell’entertainment? Nella mostra Backstage sono riscontrabili tali innovazioni?
B.G.: Backstage è l’evoluzione del nostro impegno didattico a Cinecittà, un’ area interattiva, inserita nel percorso di mostra per offrire al pubblico una modalità di fruizione dell’esposizione partecipata e non esclusivamente legata alla visione-contemplazione del materiale esposto.
Il percorso è costituito da più sale dedicate alla fase ideativa della realizzazione di un film – la sala del regista e la sala della sceneggiatura – e a quella più operativa per cui abbiamo scelto di presentare sale dedicate al sonoro, alla finzione e agli effetti speciali, ai costumi.
Backstage coinvolge il visitatore attraverso varie tipologie di interazione, alcune più legate alle tecnologie – come i touch screen nella sala del costume o le docce sonore nella sala del sonoro – altre che propongono modalità più riflessive e atmosfere più misteriose come le cassettiere nella sala dei registi. Qui il pubblico si trova di fronte ad una libreria, una sorta di installazione, di cui deve aprire i cassetti, ognuno dei quali dedicato a diversi registi: Fellini, Scorsese, Leone, Wertmüller, Benigni, Verdone sono raccontati attraverso oggetti, documenti, citazioni che ricostruiscono per ognuno una sorta di ritratto metaforico.
Tutto questo però più che al concetto di entertainment, è decisamente riconducibile a quello di edutainment. È infatti possibile conoscere divertendosi, ma le formule più ludiche sono comunque pensate per avere una ricaduta educativa e non fini a se stesse.
Che importanza ricopre l’area didattica per Cinecittà si Mostra? Come si inserisce con le altre attività svolte? Quali investimenti vengono ad essa riservati?
B.G.: La didattica ha una notevole importanza e quanto appena descritto testimonia la volontà ferma di dedicare un progetto educativo completo, studiato ad hoc e non improvvisato, per sostenere l’apertura di Cinecittà al pubblico.
L’investimento sulla didattica prosegue con il sostegno della progettazione di nuove attività, nuove formule mirate a sostenere la formazione di più tipologie di pubblici, tra cui quello degli insegnanti a cui la sezione didattica dedica degli incontri esclusivi e per cui sta progettando seminari e corsi di formazione che avranno inizio nei prossimi mesi.
Inoltre la considerazione del progetto educativo è visibile proprio nel momento in cui esso si trova a convivere con altre attività, come quella fondamentale della produzione cinematografica: spesso si viene così a creare un ambiente di condivisione, in cui i gruppi in visita si incontrano con le troupe a lavoro, con grande sorpresa e curiosità reciproca, soprattutto quando ci sono i più piccoli.
Direttore, quali saranno invece le prossime novità della mostra?
G.B.: Stiamo preparando una nuova mostra permanente, che dovrebbe esser pronta in ottobre, e si lavora anche al recupero di nuovi spazi, molti dei quali storici, che si apriranno al pubblico per rendersi fruibili ai visitatori: tutta l’area della mostra è infatti ideata come luogo per trascorrere il tempo, per accogliere le famiglie, come spazio di incontro, tra esposizioni, set e proiezioni.