Il consumatore è un attore centrale nella società contemporanea. Da destinatario passivo di messaggi pubblicitari, privo di diritti e di tutele, nel corso degli anni ha assunto un proprio status giuridico anche grazie alla pressione della comunità europea. La legge italiana lo definisce come “la persona fisica che agisce per scopi estranei all’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta”. Una persona fisica pensante, che al momento dell’acquisto può fare delle scelte ben precise. Può scegliere di consumare in modo sostenibile e le sue decisioni sono oggi più che mai in grado di influenzare le strategie imprenditoriali delle aziende. Informandosi, infatti, i consumatori hanno la possibilità di optare per quei prodotti che sono attenti all’ambiente, naturale e sociale, e premiare quelle aziende che adottino comportamenti socialmente responsabili. La responsabilità sociale d’impresa (RSI), definita dall’UE come “la responsabilità delle imprese per il loro impatto sulla società”, riguarda dunque da vicino tutti gli attori coinvolti nella filiera della produzione, consumatori compresi. Eppure, un’indagine presentata nel 2011 dal Consumers’ Forum, ha rilevato che il concetto di responsabilità sociale d’impresa è ancora poco noto presso i consumatori europei – in Italia solo il 17% ha dichiarato di averne sentito parlare. Dalla ricerca, inoltre, emerge che essi, pur propensi ad effettuare acquisti sostenibili, mostrano scarsa fiducia nei confronti dei produttori e delle loro dichiarazioni, dato che risulterebbe ancor più negativo se il medesimo sondaggio fosse riproposto oggi, a seguito dello scandalo delle carni di cavallo.
Il ruolo dei consumatori è, dunque, fondamentale; tuttavia essi non ne sono ancora pienamente coscienti. Ma qualcosa sta cambiando. Le istituzioni europee già da qualche anno e, in particolare, con l’adozione della Strategia sulla RSI 2011-2014, si sono attivate nel promuovere il “market reward”, volto a far sì che il mercato premi le aziende socialmente responsabili. Anche l’Italia si è recentemente dotata di un Piano d’azione nazionale sulla RSI 2012-2014, nel quale si ribadisce la necessità di sensibilizzare i consumatori e di instaurare un dialogo tra questi e le imprese.

 

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