Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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E’ stata istituita a Vienna nel 1961 la Giornata Mondiale del Teatro che si celebra ogni anno il 27 marzo.
Una ricorrenza speciale che cerca di richiamare l’attenzione su una delle arti più aggreganti in assoluto che riconosce, nell’implicito accordo tra attore e spettatore, la finzione come messaggio di verità, di associazione e di complicità.
L’ITI (istituto internazionale del Teatro) è la più importante organizzazione internazionale non governativa nel campo delle arti della scena e, non a caso, si fa promotrice di un importante obiettivo: “incoraggiare gli scambi internazionali nel campo della conoscenza e della pratica delle Arti della Scena, stimolare la creazione ed allargare la cooperazione tra le persone di teatro,sensibilizzare l’opinione pubblica alla presa in considerazione della creazione artistica nel campo dello sviluppo, approfondire la comprensione reciproca per partecipare al rafforzamento della pace e dell’amicizia tra i popoli, associarsi alla difesa degli ideali e degli scopi definiti dall’U.N.E.S.C.O.”.
E’ con questo spirito e rendendo giustizia al valore dell’intelletto e della fantasia che regola ogni creazione, che ogni anno una personalità teatrale illustre viene invitata a redigere un breve messaggio, tradotto poi in diverse lingue e destinato ad essere declamato dal palco dei teatri di tutto il mondo.
Quest’anno ad omaggiare il mondo del suo pensiero sarà proprio il nostro Dario Fo con una lettera intensa ed appassionata che qui riportiamo.
Tempo fa il potere risolse l’intolleranza verso i commedianti cacciandoli fuori dal paese.
Oggi gli attori e le compagnie hanno difficoltà a trovare piazze teatri e pubblico, tutto a causa della crisi.
I governanti quindi non hanno più problemi di controllo verso chi si esprime con ironia e sarcasmo in quanto gli attori non hanno spazi né platee a cui rivolgersi.
Al contrario, durante il Rinascimento in Italia chi gestiva il potere doveva darsi un gran da fare per tenere a bada i commedianti che godevano di pubblico in quantità.
E’ noto che il grande esodo dei comici dell’arte avvenne nel secolo della Controriforma, che decretò lo smantellamento di tutti gli spazi teatrali, specie a Roma, dove erano accusati di oltraggio alla città santa. Papa Innocenzo XII, sotto le assillanti richieste della parte più retriva della borghesia e dei massimi esponenti del clero, aveva ordinato, nel 1697, l’eliminazione del teatro di Tordinona, il cui palco, secondo i moralisti, aveva registrato il maggior numero di esibizioni oscene.Ai tempi della Controriforma, il cardinale Carlo Borromeo, operante nel Nord, si era dedicato a una feconda attività di redenzione dei “figli milanesi”, effettuando una netta distinzione tra arte, massima forza di educazione spirituale, e teatro, manifestazione del profano e della vanità. In una lettera indirizzata ai suoi collaboratori, che cito a braccio, si esprime pressappoco così: “Noi, preoccupati di estirpare la mala pianta, ci siamo prodigati, nel mandare al rogo i testi con discorsi infami, di estirparli dalla memoria degli uomini e, con loro, di perseguire anche coloro che quei testi divulgarono attraverso le stampe. Ma, evidentemente, mentre noi si dormiva, il demonio operava con rinnovata astuzia. Quanto più penetra nell’anima ciò che gli occhi vedono, di ciò che si può leggere nei libri di quel genere! Quanto più la parola detta con la voce e il gesto appropriato gravemente ferisce le menti degli adolescenti e delle giovani figliole, di quanto non faccia la morta parola stampata sui libri. Urge quindi togliere dalle nostre città i teatranti come si fa con le anime sgradite”.
Perciò l’unica soluzione alla crisi è sperare che contro di noi e soprattutto contro i giovani che vogliono apprendere l’arte del teatro si organizzi una forte cacciata: una nuova diaspora di commedianti che senz’altro, da quella imposizione, sortirà vantaggi inimmaginabili per una nuova rappresentazione.(Dario Fo)
Prima di lui, hanno composto il messaggio per la Giornata Mondiale del Teatro:
2013 Dario Fo
2012 John Malcovich
2011 Jessica A. KAAHWA
2010 Judi DENCH
2009 Augusto BOAL
2008 Robert LEPAGE
2007 Sultan bin Mohammed AL QASIMI
2006 Victor Hugo RASCON BANDA
2005 Ariane MNOUCHKINE
2004 Fathia EL ASSAL
2003 Tankred DORST
2002 Girish KARNAD
2001 Iakovos KAMPANELLIS
2000 Michel TREMBLAY
1999 Vigdís FINNBOGADÓTTIR
1998 50th Anniversary of ITI – Special Message
1997 Jeong Ok KIM
1996 Saadalla WANNOUS
1995 Humberto ORSINI
1994 Vaclav HAVEL
1993 Edward ALBEE
1992 Jorge LAVELLI – Arturo USLAR PIETRI
1991 Federico MAYOR, Director General of UNESCO
1990 Kirill LAVROV
1989 Martin ESSLIN
1988 Peter BROOK
1987 Antonio GALA
1986 Wole SOYINKA
1985 André-Louis PERINETTI
1984 Mikhaïl TSAREV
1983 Amadou Mahtar M’BOW, Director General of UNESCO
1982 Lars af MALMBORG
1981 national messages
1980 Janusz WARMINSKI
1979 national messages
1978 national messages
1977 Radu BELIGAN
1976 Eugène IONESCO
1975 Ellen STEWART
1974 Richard BURTON
1973 Luchino VISCONTI
1972 Maurice BEJART
1971 Pablo NERUDA
1970 D. CHOSTAKOVITCH
1969 Peter BROOK
1968 Miguel Angel ASTURIAS
1967 Hélène WEIGEL
1966 René MAHEU, Director General of UNESCO?
1965 Anonymous/Anonyme
1964 Laurence OLIVIER – Jean-Louis BARRAULT ?
1963 Arthur MILLER
1962 Jean COCTEAU
Approfondimenti:
www.giornatamondialedelteatro.it