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Da pochi giorni (esattamente il 28 marzo) è iniziata la mostra “Life and death Pompeii and Herculaneum”, Vita e morte a Pompei ed Ercolano, al British Museum di Londra. Durerà fino al 29 settembre ed ha già registrato una serie di sold out, prenotazioni e interesse senza eguali.
Pompei si conferma richiamo nazionale ed internazionale, e nonostante tutti i problemi di immagine ed economici conserva il suo fascino ed il suo appeal. La mostra, come evoca il titolo stesso, racconta i momenti clou della vita e della morte della popolazione pompeiana. Per la prima volta assoluta il British Museum a Londra, uno dei templi della cultura più prestigiosi del mondo, ospita esposizioni delle due grandi città archeologiche campane, e l’iniziativa si è già rivelata vincente, visto il successo incredibile, avuto già nei primi giorni di mostra. L’evento attesissimo da critici ed appassionati, ha visto migliaia di biglietti distribuiti ancora prima dell’apertura del 28 marzo, in prevendita. Secondo stime potrebbero registrarsi, alla fine della mostra, più di 400mila visitatori.
La vita e l’eruzione vengono raccontate con circa 250 reperti, tra cui alcuni tra i più emozionanti: dal “Ritratto del fornaio”, al mosaico “Cave canem”, dai calchi di alcune vittime abbracciate, al cane agonizzante, fino a pezzi di mobili in legno ritrovati ad Ercolano; tutto trascina il visitatore nell’antica tragedia della vita cittadina stroncata dall’eruzione. E’ già stata battezzata “La mostra dell’anno”, sponsorizzata da Goldman Sachs e curata da Mary Beard, in stretta collaborazione con la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei.
Pompei ed Ercolano sbarcano così a Londra. Investimento in visibilità, popolarità e reputazione positiva, perché si tratta per la maggior parte di reperti in prestito gratuito e per la prima volta volati nel Regno Unito (molti di questi mai esposti anche in Italia).
Del grande evento londinese ci sembrano di grande interesse due elementi di novità e di particolare curiosità: il primo, #PompeiiLive, evento nell’evento, ossia un live cinematografico prodotto dal British Museum in cui si possono apprezzare le meraviglie di ieri e di oggi di Pompei ed Ercolano, visibile all’ingresso del Museo ed in molte sale del Regno Unito; il secondo, “Life and art in gardens at Pompeii and Herculaneum”, è legato al mondo dei giardini dell’epoca, infatti, una conferenza si terrà il 18 aprile, su come venivano progettati, piantati ed ornati i giardini dell’epoca, usati per rilassarsi, per socializzare, ecc.
Insomma, un notevole mix di elementi che non può che produrre un sicuro successo: un museo tra i più importanti, attivi e visitati del mondo; una collezione che richiama, incuriosisce, emoziona; innovative iniziative a corredo del grande evento culturale.
Pompei ha bisogno anche di queste attività, non può solo aspettare, deve anche “andare” dove può farsi ammirare. Con attenzione massima alla particolarità ed all’unicità dei reperti che si spostano, senza aver paura di “mostrarsi” al mondo intero. In questo modo si conquisterà un “accento internazionale”. Naturalmente tutto ciò non basta, occorre ripensare e rigenerare Pompei ed Ercolano, che possono da sole essere volano di sviluppo culturale ed economico della Campania e del Sud Italia. A questi giorni di mostra proviamo a dare un valore aggiunto: facciamo tesoro anche delle eccellenze internazionali (ben consapevoli che Pompei è un unicum al mondo) e portiamo qui ciò che manca o ciò in cui si è carenti. Dagli aspetti strettamente organizzativi ed operativi, agli aspetti comunicativi ed innovativi. Ci aiuterà a raccontare meglio i nostri “tesori” per coinvolgere ed emozionare i visitatori, anche a casa propria.