Verrà presentata il 19 aprile durante i DNA.pitch la nuova idea progettuale dell’Accademia Aldo Galli riguardante la formazione, la cultura e la creatività. Salvatore Amura, presidente e amministratore, ci spiega quali le principali novità alla base di questo nuovo progetto formativo, facente parte del gruppo IED (Istituto Europeo di Design)

 

Quando e come nasce l’idea del vostro progetto?
Il nostro progetto si pone di il fine di valorizzare “Il patrimonio culturale e creativo, pilastro del rilancio economico del paese.” Le parole chiave “Talento, Meritocrazia, Creatività, Strumenti”, sono il punto di partenza per delineare il profilo essenziale di un modello italiano di creatività e produzione culturale, nella convinzione che si debba ritrovare la creatività per aiutare lo sviluppo del paese e per valorizzarne la posizione nel contesto internazionale.

In che cosa il vostro progetto è innovativo?
Siamo partiti dal semplice ragionamento, siamo di fronte ad una possibile svolta “storica” in un grave momento di crisi come questo bisogna veramente dare spazio e forza alle risorse che abbiamo a disposizione e che male utilizziamo e poco valorizziamo. Adesso possiamo voltare pagina.
L’Italia ha in sé una così estesa proprietà di beni culturali tale da essere riconosciuta in tutto il globo come Paese che da solo è in grado di creare, e lo ha fatto nel corso dei secoli, “le cose belle che piacciono al mondo” cose rese possibili dal carattere vitale della nostra cultura, che ne impregna i geni nel DNA storico del Paese.

Come vi siete finanziati fino ad oggi e come pensate di finanziarvi in futuro?
Per un gruppo che si occupa di formazione è fondamentale capire che la valorizzazione del capitale intellettuale e professionale è importante ai fini del pieno funzionamento del mercato del lavoro europeo oggi come in futuro.
Dobbiamo avere la consapevolezza che un utilizzo più attivo ed efficace delle possibilità offerte dal mercato unico può creare nuovi posti di lavoro e nuove opportunità di lavoro per i professionisti della cultura e, in tal modo, favorire l’occupazione nel settore culturale e nell’economia in generale.
E’ necessario impegnarsi in un’offerta formativa riconosciuta e valida nel contesto europeo: le attività culturali e artistiche sono esercitate sempre più spesso in contesti internazionali, nei quali le opportunità di lavoro, residenze, cooperazione, coproduzione, evoluzione delle carriere, formazione e apprendimento tra pari spesso si concretizzano oltre le frontiere nazionali. Pertanto una mobilità più ampia può contribuire a realizzare migliore qualità.

Quali sono, a vostro avviso, i principali problemi che una start up deve affrontare?
In primis la percezione dell’evolversi del mercato futuro. Oggi stabilire delle strategie di comunicazione web oriented è fondamentale, come integrarsi con i nuovi strumenti di social-marketing ed aprirsi ai nuovi mercati mondiali. Inoltre è fondamentale cercare di superare gli ostacoli della burocrazia che non aiutano a sviluppare la  fantasia che ogni giorno può accompagnare il nostro lavoro.

Pensate che il fatto di essere italiani vi abbia favorito o svantaggiato?
Sicuramente ci ha favorito perché possiamo trasmettere la forza, l’energia, la positività e lo stile che l’italia riesce a trasmettere. Il nostro Made in Italy, rappresentato dall’artigianalità, dalla fantasia, dalle nostre straordinarie tradizioni, ci  rende orgogliosi di essere italiani, senza dimenticare problemi e difficoltà, ma guardando con speranza al futuro.

Come sarà la vostra start up tra 20 anni?
Sicuramente completamente diversa da come la immaginerei adesso. Credo che ci sarà un ritorno alla tradizionalità dei mestieri in un mix con la tecnologia, la ricerca e l’innovazione, ma senza dimenticare la nostra straordinaria storia e l’identità culturale che fanno di ogni impresa qualcosa di unico nel panorama mondiale.

Per iscriverti al DNA.pitch e partecipare all’elevator pitch dell’Accademia Galli, prenota gratuitamente il tuo posto in sala qui

Salvatore Amura nel corso di questi anni ha collaborato con molte aziende nella gestione di processi complessi e start-up di nuovi business (Mondadori, Canon Italia, INA Assitalia, Telecom Italia Mobile). Dal 2000 è stato è uno degli artefici del rilancio della NABA di Milano come facility manager e responsabile delle relazioni esterne. Attualmente è presidente e amministratore unico dell’Accademia di belle arti Aldo Galli di Como e responsabile delle relazioni istituzionali del gruppo Ied.

 

Approfondimenti:
http://www.accademiagalli.it/