Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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Etichetta rigida, con vestiario ricercato, luci minime, platea in religioso silenzio: è questa l’atmosfera che solitamente domina i concerti di musica classica. Per fortuna che poi le note avvolgono i presenti e l’aria si distende.
Se questi spettacoli rinunciassero però a tale austera formalità, conquisterebbero forse un più ampio pubblico.
A pensarla così è Matthieu Mantanaus, giovane direttore d’orchestra di 34 anni, che vanta collaborazioni con Lorin Mazel e Giuseppe Sinopoli. A suo avviso di “classico” deve esserci solo la musica, repertorio composto nella seconda metà del XVIII secolo, ma il concerto deve poi diventare inclusivo e coinvolgente, privo di schematismi che possono mettere a disagio.
Sul suo blog scrive “Classico è proprio tutto quello che un’artista non dovrebbe mai essere. Il suo ruolo sociale è quello dell’avanguardia, quello della provocazione, quello del confronto. L’artista è un intellettuale che sente il mondo, lo “annusa” e lo ritrae. L’artista, inteso come interprete – quello che faccio io – legge con la sua sensibilità – quella del suo tempo – e ridà vita, tempo di una esecuzione, alle creazioni di altri. L’artista non può essere classico. L’artista è irruente, scontroso, colorato. L’artista non dà niente per scontato. Nulla è “classico” per lui”.
Per questo motivo Mantanaus ha lanciato il progetto “Jeans Music”: la buona e illustre musica di sempre, suonata ad arte, ma abbinata ad uno spettacolo trascinante che rende complice il pubblico, grazie anche a giochi di luci colorate. Via i frac e i tacchi tra gli orchestrali dunque, e avanti con abbigliamento casual e jeans!
Queste i motti di “Jeans Music”:
– Suoniamo, ma parliamo anche con il pubblico.
– Suoniamo ma ci vestiamo come voi: in jeans!
– Suoniamo, ma anche l’occhio vuole la sua parte.
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Ogni concerto è dedicato ad un compositore cui si lega un tema: Beethoven con la rivoluzione, Cajkovskij con l’intimità e Debussy insieme a Ravel sono collegati alla Belle Epoque.
A fine giugno è previsto a Milano lo spettacolo Jeans Music: Revolution! e già sono partite le prenotazioni.
Nel frattempo una commity on line comunicherà l’evento: è possibile diventare un Jeans Music Angel, promuovendo i concerti e portando altre perone ad assistere allo spettacolo; si avrà così diritto ad ingressi ridotti e pass VIP. Chi vuole potrà inoltre inviare immagini e videomessaggi, divenendo testimonial del progetto. E’ possibile poi organizzare degli incontri per conoscere il maestro Mantanaus e i suoi orchestrali.
Non sappiamo ancora quali riscontro avrà Jeans Music tra gli appassionati di musica; di certo siamo dinanzi ad un fenomeno innovativo, che rompe con i conformismi, a volte abusati nel panorama della “musica classica”, e contamina in modo intelligente la tradizione delle sette note con le novità dei tempi moderni, per uno spettacolo da XXI secolo.