Volevo diventare Picasso. Diario di un artista (precario) del Sud

 

 

Un libro-raccolta di tanti aneddoti, a volte ironici a volte amari, appartenenti a Luca Scornaienchi, artista, fumettista, sceneggiatore e organizzatore di eventi culturali di Cosenza. Le sue storie, raccontate con spontaneo umorismo contengono le vicende di un ragazzo che si incontra e si scontra con personaggi più o meno noti della musica, del fumetto, dell’arte. Uno stralcio di diario che, come dice l’autore “non ho mai avuto e che avrei tenuto chiuso nel cassetto se non me lo avessero chiesto”.

Prendete Albano Carrisi, Patti Smith, Micheal Jackson e Lou Reed in quantità moderata, aggiungete un po’ di Roma, di Cosenza, qualche goccia di Bologna e di estati afose al mare. Mixate il tutto e ogni tanto assaggiate. Ecco le 15 brevi storie raccontate tutte d’un fiato (così come tutte d’un fiato si lasciano leggere) il cui fil rouge è la passione smoderata per un lavoro che riesci a fare solo perché animato dalla temeraria voglia di conoscere e capire questo strano concetto che chiamiamo “cultura”.

Spigliato e perfettamente a suo agio nelle vicende che racconta (anche quando prevedono figure barbine e malcapitati eventi) l’autore accompagna il lettore nelle ambientazioni delle sue storie ma anche nelle ambientazioni della sua mente e della sua fantasia. Che è una delle cose più belle che un libro riesca a fare.

All’interno di un libricino scorrevole e dinamico forse due sole cose possono disturbare la sensibilità del lettore: la sensazione che a volte l’autore sia un po’ troppo egocentrico (che fa parte del gioco, nonostante tutto) e una correzione bozze non proprio ottimale che purtroppo semina qua e là qualche refuso.

Una postfazione carina e personale, che elenca una serie di “amo” ed “odio” in cui qualcuno potrà trovare dei punti di contatto con l’autore. O di totale disaccordo.

 

Chi appartiene, anche solo sfiorandolo, a questo mondo un po’ borderline che è quello dell’arte e della cultura. E a coloro che, lavorandoci, devono ogni volta spiegare a nonni e parenti che organizzare eventi culturali non è “un divertimento, in cui passi giornate spensierate a fare PR da un vernissage all’altro, come in quei film americani dove tutti i galleristi, tutti ricchissimi, escono, bevono, sono ospiti di cene meravigliose e trombano come conigli”.

“Volevo diventare Picasso” – diario di un artista (precario) del Sud. Di Luca Scornaienchi, Round Robin edizioni, 12 euro. ISBN 978-88-95731-70-4