L’idea che l’arte possa salvare il panorama delle nostre città dal degrado che le deturpa e ne rovina l’orizzonte e gli scorci non è così utopica, ma appare sempre più realizzabile. Tra le strutture fastidiose che maggiormente disturbano la nostra vista, quando alziamo gli occhi all’insù tra le strade cittadine, ci sono senza dubbio i cartelloni pubblicitari: talvolta abusivi, altre volte invece sebbene autorizzati, presentano delle dimensioni talmente ampie da essere fuori luogo; che piacciano o meno, ormai sono comunque entrati a far parte dell’architettura delle nostre metropoli, suscitando spesso critiche per la loro eccessiva diffusione.

Eppure una soluzione per conciliare gli introiti dei grandi marchi e la tutela del paesaggio urbano è stata già trovata e l’esperimento sembra aver riscosso un notevole successo.

 

È accaduto a Città del Messico, dove due agenzie pubblicitarie, La Agencia Viva! e La Doblevida, insieme al Brand Scribe, hanno reclutato un’artista per la realizzazione delle loro campagna di comunicazione. Cecilia, la pittrice selezionata, non si è limitata a creare il logo da riprodurre in serie in diversi cartelloni, ma ha deciso di trasferirsi e vivere per una decina di giorni dietro le quinte dell’enorme tela bianca, all’ultimo piano di un palazzo.

 

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Lo scopo era essere il più possibile vicina al suo lavoro, ripercorrendo le orme dei grandi pittori del passato che passavano mesi sui ponteggi, dipingendo i più piccoli dettagli dei loro affreschi.

E per trovare l’ispirazione Cecilia non si è lasciata influenzare né da se stessa né tantomeno dai committenti che l’hanno reclutata: ha divulgato attraverso il canale Twitter la sua idea e attraverso il canale social ha chiesto agli utenti di consigliarle cosa dipingere sopra l’immenso cartellone bianco. Ha iniziato così partendo dall’angolo all’estrema sinistra con i primi suggerimenti che le sono arrivati ed è andata avanti ininterrottamente, sino a coprire l’ultimo puntino bianco del pannello.

Non senza imprevisti e piacevoli sorprese, il lavoro di Cecilia ha avuto grande risonanza, non solo sul web, ma anche all’interno delle strade cittadine: passanti e curiosi hanno seguito il suo lavoro, giornalisti da tutto il mondo sono stati incuriositi da questo evento insolito, musicisti si sono esibiti pubblicamente accanto all’artista, altri pittori si sono uniti a Cecilia, per aiutarla nella sua opera.

Il risultato, grazie ai diversi stimoli creativi del pubblico e degli utenti del web, ha ottenuto il successo sperato: l’impatto comunicativo è andato ben oltre quello di un semplice cartellone anonimo e in serie.