Il 9 maggio si celebra la Festa dell’Europa. Un giorno scelto non a caso. Il 9 maggio 1950, il ministro degli Esteri francese Robert Schuman proponeva la creazione di una Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio. Provate dalle vicende della seconda guerra mondiale, le nazioni europee erano alla ricerca di una soluzione per risollevarsi e, soprattutto, per evitare il ripetersi di un simile conflitto. Mettere in comune la gestione di quelle che allora erano le principali risorse economiche, il carbone e l’acciaio, fu la soluzione e la CECA divenne la prima tappa di un lungo processo di crescita istituzionale che ha portato all’attuale “Unione Europea”. Una giornata simbolica, dunque, come simbolici sono la bandiera europea, in cui le 12 stelle dorate emergono da uno sfondo blu, la Nona sinfonia di Beethoven, scelta come inno ufficiale, e la moneta unica: elementi di una cittadinanza che a distanza di poco più di 60 anni di crescita istituzionale, geografica ed economica dovrebbe ormai sentirsi parte integrante dell’Unione Europea, ma che in realtà la percepisce tuttora come lontana.

Ecco l’importanza di festeggiare questa giornata in un anno, il 2013, scelto come “Anno europeo dei cittadini” ed ecco i molti eventi organizzati dalle istituzioni e dagli Stati europei.

Le istituzioni europee “apriranno le porte” ai propri cittadini, consentendo loro la visita delle sedi ufficiali e la partecipazione ai dibatti ivi organizzati. E se a Bruxelles il giorno di apertura è stato lo scorso 4 maggio, a Strasburgo sarà il 19 maggio. In tale data, si potrà visitare e scoprire come funzionano il Parlamento e la Corte dei Conti europea. Sarà, inoltre, illustrato il ruolo del Mediatore europeo, la figura alla quale i cittadini possono rivolgersi in caso di problemi con l’amministrazione dell’UE.

Particolarmente sentita, la “Fête de l’Europe” in Francia avrà come evento centrale la manifestazione “Faites l’Europe”, presso l’Hôtel de Ville di Parigi al quale prenderà parte la Rappresentanza a Parigi della Commissione europea. Il 9 e il 10 maggio, le presenze istituzionali nazionali ed europee, i rappresentanti di alcuni paesi esteri e gli esponenti della società civile, ampiamente coinvolta, animeranno il dibattito e sarà possibile assistere a rappresentazioni teatrali, laboratori e degustazioni. A conclusione di questi due giorni di “incontro con l’Europa” si terrà un grande concerto aperto a tutti, mentre nel corso della manifestazione la mostra “L’Europe, c’est nous” offrirà uno scorcio del continente di oggi e di domani così come lo vedono i suoi cittadini. Parigi, tuttavia, non festeggerà da sola. In tutta la Francia sono organizzati eventi culturali, dibattiti e manifestazioni del quale è possibile prendere visione sul sito rencontres.touteleurope.eu/.

In Germania, l’”Europatag” si celebra da diversi anni con una settimana interamente dedicata all’Europa: l’”Europawoche”. Quest’anno i festeggiamenti si svolgeranno dal 4 al 12 maggio. Nel capoluogo tedesco, in particolare, “le danze” hanno già preso il via: il 6 maggio si è tenuto il grande evento di incontro pubblico tra istituzioni locali, rappresentanti europei e cittadini il cui spirito è sintetizzato dal motto “Europa ist hier!“, l’Europa è qui. Per gli altri eventi consultare il sito www.berlin.de.

In Italia, nel capoluogo lombardo la Festa dell’Europa avrà luogo il 10 maggio presso il Teatro F. Parenti: le arti performative saranno lo strumento per descrivere le tappe principali della costruzione europea, la matematica la chiave per descrivere le città e i monumenti dell’Unione e il dibattito il mezzo per approfondire i temi. E se al Milano la festa è a teatro, la città di Firenze dedica all’Europa un festival. Inizia oggi e si protrarrà fino al 12 maggio, la manifestazione vuole essere “un’occasione di riflessione sull’Europa di domani, laboratorio della comunicazione tra Unione Europea e cittadini, vetrina delle attività dell’Unione e dei suoi Stati membri” (www.festivaldeuropa.eu/it).

Tanta Europa, dunque. Eppure in questo momento di crisi economica i cittadini non si sentono adeguatamente considerati da questa Europa, non sempre le scelte economiche a livello centrale sono state ritenute rispondenti alle esigenze diversificate di paesi che riuniti sotto uno stesso tetto hanno pur sempre livelli di crescita differenti. Occorre, allora, chiedersi se non sia il caso di rileggere in chiave attuale le parole del discorso di Schuman del 9 maggio 1950: “L’Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto.”