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Tra le tante iniziative aderenti al Maggio dei Monumenti di Napoli, anche l’Archivio Storico dell’Enel ha voluto aprire le sue porte per “farsi ammirare”.
Difatti, nei weekend di maggio ed il primo fine settimana di giugno, solo su prenotazione, è ancora possibile visitare “Il sogno di Luce”, la mostra con cui l’Archivio Storico Enel ha messo “in luce” il proprio patrimonio storico culturale. Anche dopo l’iniziativa del Maggio dei Monumenti si potrà contattare l’Archivio per visite guidate. Scoprirete i segreti della luce, dall’illuminazione a gas a quella elettrica della città di Napoli, con un occhio attento sulla trasformazione del sistema di illuminazione sul territorio nazionale ed in particolare nel Sud Italia.
Tema, quello dell’illuminazione, che sempre più risulta essere al centro dell’attenzione di architetti, ingegneri, addetti ai lavori e non, per l’importanza e la rilevanza che sta assumendo. Dalla valorizzazione del territorio e delle città, alla sicurezza sui luoghi di lavoro, dalle strade che vengono percorse ogni giorno, fino agli “interni” delle abitazioni private.
L’Archivio, parte integrante dell’Associazione italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale, a Napoli dal 2008, conserva la “memoria storica” non solo dell’azienda Enel, ma di tutta l’industria elettrica.
Tra fotografie d’epoca e filmati, troviamo soprattutto reperti (anche il primo contratto di elettricità della città di Napoli) che testimoniano anni di sviluppo continuo dell’”elettricità” e dell’”illuminazione” pubblica e privata.
Una realtà affascinante quella degli Archivi industriali, che merita di essere sviluppata e valorizzata, tenendo conto che nel nostro Paese vi sono tantissime aziende che conservano nei loro archivi fette della nostra “storia”.
Il buon riscontro di pubblico e la grande disponibilità del responsabile della comunicazione istituzionale e delle relazioni esterne, Paolo De Luce, che gentilmente accompagna i visitatori (nel nostro caso in compagnia anche dell’Associazione AIDI, nella persona della persona della presidente della sezione territoriale della regione Campania, la prof.ssa Laura Bellia), ci fanno ben sperare. Perché, anche questa è cultura.
Foto di Carla di Martino