teatromuseancL’utilizzo delle buone pratiche di Corporate Social Responsibility si sta progressivamente diffondendo anche nel nostro Paese e un caso interessante nel panorama culturale è sicuramente quello del Teatro delle Muse di Ancona.
Lo spazio è stato riaperto nel 2002, dopo un grande intervento di restauro che ha voluto restituire la struttura alla città e l’istituzione è attualmente retta da una fondazione, di cui il Comune è socio promotore.
Il Teatro delle Muse è il più grande teatro delle Marche. Il suo impegno per un posizionamento di livello nel panorama lirico italiano ne fa uno dei grandi attori nazionali di riferimento e la sua attività è stata premiata dal Mibac con il contributo più alto assegnato per la “lirica ordinaria”.
All’impegno artistico e culturale questa istituzione affianca un grande lavoro di responsabilità sociale, onere che la fondazione ha deciso di assumersi e che certifica alla comunità e agli stakeholder attraverso lo strumento del Bilancio Sociale. L’impatto economico, sociale e culturale del Teatro delle Muse viene così, di anno in anno, rendicontato, studiato e comunicato all’esterno, quale testimonianza dell’impegno etico, oltre che artistico, assunto nei confronti del territorio.

Ad emergere con particolare rilevanza dall’analisi dei dati di bilancio è la positiva inversione di tendenza nel rapporto fra costi e ricavi registrata a partire dal 2011. Dopo la massima flessione rilevata nel 2006, anno in cui l’esercizio ha chiuso con una perdita di oltre 720 mila euro, il teatro ha saputo ridurre progressivamente il suo debito patrimoniale fino a raggiungere un utile di più di 109 mila euro nel 2011 e di quasi 108 mila euro nel 2012.

I risultati conseguiti diventano ancor più ammirevoli se si considera che negli ultimi dieci anni di attività i contributi pubblici hanno subito una riduzione del 50%. Come ha fatto, quindi, la fondazione ad invertire la tendenza senza intaccare la funzionalità generale del teatro?
La strategia perseguita, confermata dai dati resi disponibili, ha previsto una profonda razionalizzazione e contrazione dei costi, in aggiunta ad un monitoraggio costante del bilancio e ad un approccio di flessibilità gestionale.

La fondazione ha mantenuto la doppia funzione della struttura, ente di produzione lirica da un lato e soggetto al servizio del territorio dall’altro, ma è stato operato un taglio delle spese relative alla stagione artistica, che negli ultimi tre anni hanno subito una riduzione di più del 7%. La scelta intrapresa, però, non ha intaccato spropositatamente il calendario della attività, che ha comunque saputo offrire diverse proposta di alta qualità, dalla rappresentazione de Le nozze di Figaro di Mozart, al Lago dei Cigni, alle celebrazioni per i dieci anni di attività lirica del teatro.

Dall’analisi dei ricavi si osserva però quello che può essere considerato un fattore di rischio, il contributo pubblico, infatti, persiste nel costituire la principale fonte d’entrata: nel triennio 2010-2012 è salito dal 43% al 48%, contro un apporto marginale delle entrate provenienti da privati (il 16% nel 2012), delle attività commerciali (il 26%) e dei contributi dei soci fondatori (il 16%).

La ricerca e lo sviluppo di nuove forme di autofinanziamento è di fatto tanto importante quanto il rigido controllo dei costi, in particolare se si considera il continuo alleggerimento del sostegno pubblico, già avviato con forza nell’ultimo decennio. I recenti investimenti nell’ottimizzazione degli spazi e nel perfezionamento dei servizi offerti costituiscono le basi su cui sviluppare la sostenibilità futura del teatro, la strada sulla quale insistere per ridefinire gli equilibri di bilancio.

Dal punto di vista dell’offerta culturale, il Teatro delle Muse è impegnato in una vasta gamma di attività, condotte molto spesso in dialogo e collaborazione con gli altri attori culturali del territorio. Dalla stagione lirica, articolata in opera e danza, al teatro di prosa, proposto in collaborazione con il Teatro Stabile delle Marche; dalla stagione concertistica, realizzata in collaborazione con l’Associazione Amici della Musica Guido Michelli alla rassegna Muse x la città, che comprende tutte le attività di sensibilizzazione e avvicinamento all’arte e alla musica, il teatro è diventato un catalizzatore e un punto di riferimento per la vita culturale del territorio.

Complessivamente nel 2012 sono stati proposti 182 titoli, per un totale di 262 rappresentazioni e più di 96 mila spettatori. Fra i vari generi proposti, è stata la prosa a riscuotere i maggiori successi di pubblico (41%) e la percentuale più alta di incassi (44%).
Oltre al Teatro Stabile delle Marche, all’Associazione Amici della Musica Guido Michelli la fondazione ha costruito relazioni importanti anche con l’Orchestra Regionale Marchigiana, il Coro Bellini e la Cooperativa del Canguro.
Anche il rapporto con gli sponsor può considerarsi solido, la quasi totalità delle aziende ha riconfermato il rapporto nell’ultimo anno e la grande maggioranza di queste ha sede sul territorio.

Per quanto riguarda l’occupazione, a partire dal 2011 è stato avviato un processo di riorganizzazione generale nei comparti amministrativo, organizzativo e tecnico, che ha portato alla riattribuzione di responsabilità e funzioni.
Nell’ultimo anno sono stati 366 i lavoratori retribuiti che hanno prestato la loro opera alla fondazione, dato che segna un aumento del 4% rispetto al 2011. Le giornate lavorative complessive sono state 12.738, di cui 2.120 relative alla stagione lirica.
Il personale di staff e tecnico, nel corso del triennio 2010-2012 è stato ampliato di oltre 1.700 risorse a fronte di una riduzione proporzionale nel personale lirico.

La razionalizzazione dei servizi ha investito anche l’area tecnica, diverse collaborazioni sono state ricontrattate e la dotazione tecnologica della struttura è stata riqualificata, perseguendo una politica di riduzione dei costi e di basso consumo energetico.

L’impegno nella responsabilità sociale della Fondazione Teatro delle Muse spazia dall’attenzione per la sicurezza sul posto di lavoro e la trasparenza amministrativo-contabile alla tutela dell’ambiente, con la riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2.

Da questo caso italiano di eccellenza c’è molto da imparare, la grande attenzione per la razionalizzazione dei costi, l’ottimizzazione dei servizi e il continuo monitoraggio delle attività le hanno consentito di saldare il debito patrimoniale e chiudere con un utile superiore ai cento mila euro in un periodo storico difficile, contrassegnato dalla progressiva riduzione del sostegno pubblico alla cultura e da una crisi economica di vasta portata.

Queste performance di controllo dei costi devono però rappresentare solo un punto di partenza. Il contributo pubblico alla cultura sarà sempre più incerto negli anni a venire ed è sull’autofinanzimento, le attività commerciali e il fundraising che si giocherà la sostenibilità delle organizzazioni culturali.

Il Teatro delle Muse, dalla sua riapertura del 2002, ha saputo costruirsi un ruolo da protagonista sul territorio. L’ampia e variegata offerta di attività culturali ed educative di alta qualità, l’attenzione a diverse fasce di pubblico, la collaborazione con gli attori culturali ed economici del territorio, i grandi numeri sul piano dell’occupazione e l’impegno etico nella responsabilità sociale sono tutti fattori che concorrono nel farne uno del Enti culturali più rilevanti dell’intero territorio regionale.