Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
Partita IVA 03068171200 | Codice Fiscale/Numero iscrizione registro imprese di Roma 03068171200
CCIAA R.E.A. RM - 1367791 | Capitale sociale: €10.000 i.v.
Per molti spostarsi in bicicletta è diventato irrinunciabile.
Sarà una moda, sarà una decisione in sintonia con il proprio spirito, sarà una necessità, fatto sta che è un’ottima abitudine, per se stessi e per l’ambiente.
Con l’obiettivo di incentivare questa tendenza, di migliorare la viabilità urbana e i rapporti umani gran parte del pianeta ha optato per un servizio di bike sharing rivolto a cittadini e visitatori, ossia la semplice possibilità di noleggiare una bicicletta.
Il servizio più efficiente di noleggio bike lo troviamo a Parigi. Si chiama Velib, acronimo di velo (bicicletta) e liberté (libertà). Attivo con successo dal 2007, mette a disposizione di cittadini e turisti ben 20.000 mezzi dislocati in stazioni distanti 300 metri le une dalle altre, che dal 2009 coprono anche l’area periferica della città.
In ritardo rispetto alle capitali europee, questo servizio arriva anche a New York. Il progetto, inaugurato lo scorso 27 maggio, è stato fortemente sostenuto dal sindaco della città, il Signor Bloomberg, che vede nella pedalata quotidiana il primo passo per contrastare il forte tasso di obesità americano, oltre che la possibilità di migliorare gli spostamenti all’interno della città, contribuendo all’economia.
Si tratta del più grande progetto di noleggio di due ruote degli USA attraverso il quale sono state messe a disposizione degli utenti ben 6.000 biciclette dislocate in 330 stazioni alimentate ad energia solare tra il quartiere di Manhattan e quello di Brooklyn. Se l’operazione avrà successo il numero delle biciclette verrà incrementato di 4.000 unità e di 270 postazioni.
Ci sono località in cui l’uso delle due ruote senza motore fa ormai parte della cultura cittadina: come ad Amsterdam anche a Copenaghen la bicicletta ha quasi completamente demolito l’uso dell’automobile. Questo mezzo è ormai parte integrante nel tessuto urbano. Proprio per questo motivo il designer svizzero Rafael Schmidtz ha pensato ad un progetto che vede la bicicletta come qualcosa che fa parte della trama architettonica della città: si tratta di rastrelliere che nascono direttamente dal suolo, in modo da eliminarne l’impatto urbano, o addirittura poste in verticale, sulle pareti degli edifici, perché tutti gli spazi possono e devono essere utilizzati. Questo progetto particolarmente visionario e affascinante prevede anche l’aumento del numero di mezzi a disposizione, e la sua realizzazione dovrebbe avvenire entro il 2015.
Ci sono poi città che ci stupiscono come nel caso di Bordeaux. Philippe Stark disegna per la città la nuova bici-monopattino, Pibal, che permette di pedalare, pattinare e passeggiare. La canna del telaio è posta a pochi centimetri da terra acquisendo la funzione di monopattino, utile ad esempio quando si è costretti a passare sui marciapiedi oppure quando si deve rallentare, magari perché ci si trova in mezzo alla folla, o per accompagnare qualcuno a piedi; può anche diventare un trasportino per carichi ingombranti e pesanti.
E sorprende ancora di più il lavoro del team newyorkese capeggiato da Ryan Rzepecki che ha cercato di eliminare ogni problema legato al servizio di noleggio, proponendo un nuovo modello di bicicletta intelligente: si chiama Sobi e può essere parcheggiata nelle rastrelliere già esistenti diminuendo cosi i costi di realizzazione e l’impatto urbano. Il meccanismo di blocco, un computer GPS, viene posizionato direttamente sulla bicicletta, nel portapacchi posteriore e attraverso un codice personale permette di sbloccarla. È inoltre dotata di piccoli pannelli solari che ne garantiscono il funzionamento anche dopo lunghi periodi di sosta.
Sobi, acronimo di Social Biking è l’evoluzione del bike sharing, purtroppo ancora alla ricerca di finanziamenti per concretizzarsi.
La strada giusta sembra comunque essere stata intrapresa, perciò tutti in sella!