stockIl 7 e l’8 novembre 2013 sono date da segnare in agenda per i professionisti impiegati nel settore dei beni culturali, poiché si terrà a Torino, presso il Centro Congressi Lingotto, la prima Borsa Internazionale delle Mostre.

Presentata questa mattina nella sede di Confindustria a Roma, la Art & Museum International Exhibition Xchange intende affermarsi come marketplace di riferimento per l’incontro tra il mondo dell’impresa e quello della cultura.

In questa due giorni di rassegna, Torino ospiterà i maggiori rappresentanti di musei, istituti di cultura, curatori di mostre e organizzatori di eventi artistici, italiani e internazionali che, insieme ad aziende interessate ad investire in tale ambito, avranno così l’occasione di confrontarsi, scambiare idee e progetti, trovare finanziamenti, co-progettare, per un arricchimento comune e condiviso, con uno sguardo al futuro del settore.

Ideata da Fondazione Industria e Cultura (Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, Confcultura e Federturismo) e organizzata da GL events Italia-Lingotto Fiere, la Borsa Internazionale delle Mostre gode del patrocinio del Consiglio dei Ministri e della Città di Torino, in rappresentanza della quale è intervenuto oggi il sindaco Piero Fassino.

Tra gli illustri ospiti del parterre era presente anche il presidente di DNA.italia, Maurizio Poma, il quale ha accolto con plauso tale iniziativa: “Oggi non esiste un punto di incontro, un momento strategico che consenta l’incontro tra individui che guardano alle mostre come a grandi e straordinari fonti di economia: in realtà tutto può essere esposto e generare incoming, se c’è dietro un intelligente investimento capace di creare lavoro e indotto”.
Alla domanda relativa a come DNA.italia si pone nei confronti della Borsa Internazionale delle Mostre, il presidente Poma parla di “binari paralleli: i due progetti sono l’uno il volano dell’altro, poiché entrambi si occupano di far rivivere un bene, chi guardando al contenuto e chi al contenitore”.

Protagonista ancora una volta il capoluogo piemontese, sempre più cosmopolita e attento alle attività culturali. Il sindaco Fassino ha presentato Torino come una centro urbano capace di convertire la propria funzione di città-fabbrica e manifatturiera, in centro culturale, che ha riscoperto i suoi immensi patrimoni, testimoniando il valore della cultura come foriera di crescita e sviluppo.

Attendiamo dunque l’autunno per partecipare a questo evento che, dalle premesse, sembra rappresentare un’utile iniziativa per riavviare un settore importante,  bisognoso solo di essere stimolato. La scommessa per la Borsa Internazionale delle Mostre è se saprà raccogliere una massa critica tale da risultare funzionale agli obiettivi che si pone e, per far questo, di certo dovrà conquistare e portare a Torino buyer e rappresentanti stranieri, che le conferiscano a tutti gli effetti l’internazionalità di cui si fa vanto nel nome.