Mimosa-Capironi-Matteo-Vignati_960E’ la serata dell’anteprima stampa, ma la fila al botteghino del Globe di Villa Borghese alle 18 è già lunga, sono in vendita alcuni posti sul parterre, e l’attesa è grande perché lo spettacolo segna il ritorno alla regia di Gigi Proietti, perché è proprio “Romeo e Giulietta” che, dieci anni fa, ha sancito l’ingresso imponente del Globe come immancabile appuntamento dell’Estate Romana, e perché la tragedia shakespeariana fa un po’ parte del dna degli spettatori teatrali, e tutti sanno o pensano di sapere la storia, ma la vera scommessa è nel sorprendersi nuovamente vedendola.

E’ proprio Gigi Proietti ad aprire la scena, in pochi minuti che accendono l’entusiasmo del pubblico.

Il Globe è stato inaugurato nel settembre 2003, spuntato nel cuore di Villa Borghese in soli 6 mesi, grazie alla virtuosa unione tra una forte volontà politica del Comune e la messa a disposizione di risorse rese disponibili dalla Fondazione Silvano Toti, per questo regalo alla città di Roma ed ai romani.

Gigi Proietti lascia il palco agli attori sulle parole del prologo della tragedia, la dichiarazione d’intenti al pubblico: “E se ad esso prestar vorrete orecchio pazientemente, noi faremo in modo, con le risorse del nostro mestiere, di sopperire alle manchevolezze dell’angustia di questa nostra scena.”

Nel cast i due giovanissimi Matteo Vignati, nel ruolo di Romeo, e Mimosa Campironi,nelle vesti di Giulietta, sono serviti sulla scena da attori di grande esperienza, come Francesca Ciocchetti, che interpreta la balia e che fa passare il pubblico dalla risata alle lacrime senza mai rubare la scena, ma segnandola ogni volta.

Lo spettacolo parte in abiti moderni, con la banda di Romeo che declama su note rap i versi di Shakespeare e Giulietta che suona rock con un piano elettrico dal balcone affacciato sul palco.

Dalla festa, le cui danze sono accennate da un cammeo in cui gli attori in maschera neutra ballano muovendo solo la testa, sulla classica musica da discoteca, e dall’ineluttabile incontro dei due amanti, si entra invece in ambiente e costumi d’epoca e nel classico della tragedia. Il salto è armonico perché lo spettacolo non perde mai di ritmo e di magnetismo, ma a mente fredda viene da domandarsi se l’osare attraverso la modernità iniziale sia funzionale allo spettacolo o frutto di una manovra che poi non avrebbe retto alla “sacralità” di una storia troppo conosciuta.

La balia e frate Lorenzo sorprendono sempre e incarnano leggerezza e comicità con maestria e precisione nel cogliere esattamente il tempo comico per battute e movimenti, continue le risate del pubblico nelle loro apparizioni.

Il palco diventa campo di battaglia a 360 gradi nei duelli, ben tenuti da Fausto Cabra, nei panni di Mercuzio, che domina con agilità lo spazio, e campo insanguinato fino alla fine con l’ultimo duello tra Romeo e Paride, promesso marito di Giulietta, personaggio sottovalutato in altre messe in scena della storia. E’ toccante il suo monologo finale a Giulietta che promette di andare a visitare ogni giorno alla tomba, e di lucidità disarmante le ultime parole che rivolge a Paride prima di ucciderlo e di uccidersi lui stesso: “Dammi la mano, tu, che, come me, fosti segnato nell’amaro libro della sventura! “.

Romeo e Giulietta si tolgono la vita a distanza di un minuto e i loro corpi si fermano in contatto solo con la testa in un incastro di drammatica plasticità.

Semplice la scenografia eppure sempre chiari e distinti gli ambienti, numerosi gli interventi di personaggi di servizio e comparse per rendere al meglio le scene collettive, come la preparazione degli eventi in casa Capuleti: è il carattere di essenzialità del teatro, fatto da movimenti e parole degli attori, gli unici traghettatori delle emozioni delle anime spettatrice in una storia che non perde il suo fascino e non smette di sorprendere.

All’uscita del pubblico, con cuscini portati da casa per il parterre, in una Villa Borghese un po’ più illuminata dell’anno scorso nei viottoli verso il parcheggio, gli occhi lucidi non mancano.

La stagione del Globe prevede il ritorno di Giulietta e Romeo, dopo le serate teatrali di luglio, nel Balletto di Riccardo Cavallo ad agosto; seguiranno Sogno di una Notte di Mezza Estate, Riccardo III e Re Lear.