Forse pochi sanno che il vero nome di Nelson Mandela, quello assegnatogli dalla sua tribù, è Rolihlahla, che significa “attaccabrighe”, “combina guai”. I latini dicevano “nomen omen”, a indicare come spesso il nome che ci viene dato alla nascita sia marchio dell’intera identità della persona, del suo destino, profezia del corso che prenderà l’intera sua vita.
Il 18 luglio è il Mandela Day, la giornata istituita dall’ONU per celebrare il compleanno dell’attaccabrighe più instancabile al servizio della libertà e dell’uguaglianza, il cui nome e il cui destino si sono indissolubilmente legati a quelli del Sudafrica e dell’intero popolo nero.

Mandela, che oggi compie 95 anni e che da più di un mese è ricoverato in gravi condizioni a Pretoria, con la potenza della sua immagine e delle sue azioni, continua a lottare per la sua terra.
Il Sudafrica è stato per anni condizionato dalla piaga dell’apartheid, la sconsiderata politica segregazionista che impose, a partire all’incirca dagli anni ’50 del ’900, che le etnie del territorio vivessero isolate l’una dalle altre, togliendo progressivamente diritti e libertà alla popolazione di colore. Fu per ribellarsi allo status quo imposto dall’apartheid che Nelson Mandela trascorse 27 anni della sua vita in una cella grande “tre passi”, a Robben Island, isolato nel bel mezzo dell’Oceano Atlantico.
Nel 2012, cinquanta anni dopo il suo arresto, un artista sudafricano, Marco Cianfanelli, ha innalzato nel luogo stesso della cattura di Mandela, a Howick, 50 colonne di 9 metri che, viste d’insieme, ne raffigurano il volto.

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Una volta uscito dal carcere, infatti, Nelson Mandela è divenuto vessillo vivente della lotto contro il razzismo e contro tutte le forme di disuguaglianza. Il suo ruolo e il suo potere rivoluzionario sono stati confermati dall’assegnazione del Premio Nobel per la Pace nel 1993 e dalla successiva  elezione, nel 1994, a primo presidente democratico del Sudafrica.

Da allora, l’immagine di Nelson Mandela è divenuta fonte di ispirazione per moltissimi artisti, di strada o di scuola, professionisti o emergenti. Cape Town, ad esempio, è divenuta la patria della street art, e il volto di Nelson Mandela è tra i soggetti prescelti per continuare la lotta, incessante e sotterranea, per l’uguaglianza. A Cape Town la street art è illegale, eppure, ad oggi, è una delle principali fonti di attrazione turistica. Artisti locali, come Faith47, e internazionali, come Mr. Brainwash, colorano le strade di Cape Town e le riempiono di immagini e di slogan di libertà e speranza.

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A Parigi, una mostra all’Hotel de Ville racconta la vita di Mandela attraverso l’arte. Sei diverse sezioni presentano i momenti principali della sua esistenza, da Caractére a Homme d’état, dall’infanzia alla più matura carriera politica. La mostra raccoglie foto, opere d’arte, video e documenti su una delle vite più emblematiche del secolo: si possono ammirare i ritratti realizzati dal collettivo femminile Impumelelo, creati con le perline; i disegni umoristici di Zapiro; i modellini della già citata opera di Cianfanelli; oltre che servizi fotografici e cortometraggi inediti.

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Mandela ha un animo battagliero, guerriero, indomito, ma è stato anche capace di mostrare estrema sensibilità e creatività. Lo dimostrano le litografie che lui stesso ha creato dopo la prigionia e che sono visibili al sito: www.nelsonmandelaart.com. Un altro progetto, realizzato attraverso una collaborazione tra il Nelson Mandela Centre of Memory e Google, ha dato vita ad un cyber archivio completo e suggestivo sulla vita e sul messaggio dell’uomo che ha fatto la storia della democrazia e dell’uguaglianza.

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Buon Compleanno Nelson Mandela!

Curiosità:
– Nelson Mandela è alto 1.94 per 95 anni.
– Ha avuto tre mogli e a ottant’anni, per sposare la terza, Graça Machel – vedova dell’ex presidente del Mozambico Machel – pare che abbia dovuto offrire alla famiglia della sposa 60 pregevoli mucche.
– Moltissimi sono stati i premi e le onorificenze di cui è stato onorato Mandela. Ad esempio, è cittadino onorario del Canada, ma anche di Firenze; è membro onorario del partito laburista britannico, e della squadra di calcio Manchester United. Sono state a lui dedicate e nominate una particella nucleare (Mandela particle), un picchio preistorico (Australopicus nelsonmandelai) e un’orchidea (Paravanda Nelson Mandela).
– Durante la prigionia a Robben Island, furono almeno sei le volte in cui Mandela respinse la libertà offertagli dal governo dell’apartheid. A riguardo Mandela dichiarò: “Desidero la libertà con tutto il mio cuore, ma mi preoccupo ancor di più per la vostra di libertà… Che senso ha che mi venga offerta la libertà, se l’organizzazione del popolo rimane vietata?”