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E’ finito da pochi giorni, con la grande festa (e sfida!) del Palio del Grano (una gara in cui sono iscritte otto squadre in rappresentanza di otto rioni di Caselle in Pittari “che si muovono” in una sorta di “staffetta” all’interno del campo di grano diviso in “corsie” – dal sito del Palio del Grano), il #campdigrano, una settimana all’insegna della “terra” e del “sapere”, o meglio di Alfabetizzazione e Innovazione Rurale.
Tante le collaborazioni anche quest’anno, dopo il grande successo del 2012, tra cui quella con Societing, accademia, e centro studi, attenta alla valorizzazione delle risorse organizzative ed al “passaggio” concettuale da marketing a societing, con occhio vigile alla necessità di un elevato valore sociale dei nuovi mercati.
Programma molto ricco quest’anno, che ha visto, oltre Societing, eccellenti collaborazioni – ad esempio – con Mediterranean Fab Lab, laboratorio di fabbricazione digitale; con Vincenzo Moretti, che ha parlato del suo “Testa, Mani e Cuore – Il lavoro che cambia l’Italia”); con alcune case history d’eccellenza nell’ “innovazione rurale” come Terra di Resilienza, Open Bosco, Bio & Sisto (solo per citarne alcune).
Naturalmente, impossibile non citare l’attenta, operativa e lungimirante Pro Loco di Caselle in Pittari, paesino del Cilento arroccato su una collina, che ospita Palio e Camp con il suo calore e la sua partecipazione e, soprattutto, con la sua tranquillizzante quotidianità.
L’anno scorso, per l’edizione 2012, abbiamo parlato qui di contro-rivoluzione. E proprio questa rivoluzione procede veloce a colpi di sostenibilità e passione per il proprio territorio con occhio attento al cambiamento della società.
Il successo crescente dell’iniziativa è il frutto di componenti “speciali”: l’ospitalità di un piccolo borgo con i suoi ritmi slow; il lavoro e l’amore per il territorio, che gli organizzatori del Camp mettono in gioco non solo durante la settimana dedicata; l’innovazione nel campo della terra e dell’agricoltura.
E’ questo il passo giusto per dare forza a piccole realtà che possono essere valorizzate sempre più, non con grandi alberghi oppure con invasioni turistiche indiscriminate, ma con sperimentazioni di questo tipo che facciano conoscere non solo le realtà balneari del Cilento (che ad ogni modo meritano attenzione e riguardo), ma anche l’incantevole e, incontaminato, entroterra.
Citando il Sillabario del #campdigrano, scritto da Vincenzo Moretti e pubblicato su Il Sole 24 Ore, penso che le due parole con la lettera U siano quanto mai indicate per raccontare l’esperienza: Unire e Uomo.
Immagini:
© Fabrizio Barbato @svoltarock da instagram http://instagram.com/p/b875EUJHFk/
le altre immagini sono tratte da: http://www.paliodelgrano.it/campdigrano/