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E’ stato approvato quest’oggi dal Consiglio dei ministri, il Decreto “Valore Cultura” che riassume in tutte le misure introdotte dal neo ministro Massimo Bray in materia di beni culturali e spettacolo dal vivo.
Il Decreto si compone di 3 macrocategorie: Grandi Progetti; Valore Cinema Spettacolo; Valore Risorse.
Vediamo nello specifico le principali novità:
Valore Grandi Progetti riassume le Disposizioni urgenti per la tutela, il restauro e la valorizzazione del patrimonio culturale italiano. Non poteva non farne parte Pompei.
Dopo aver decretato le 5 idee vincitrici della call for ideas “99 ideas – Pompei”, questi gli interventi riguardanti il più importante sito archeologico italiano:
– Per gestire e coordinare gli interventi e gli appalti fuori e dentro il sito archeologico sarà istituita la figura di un Direttore generale del progetto Pompei che dovrà definire le emergenze, assicurare lo svolgimento delle gare, migliorare la gestione del sito e delle spese
– Il Direttore sarà l’amministratore unico del nuovo organismo «Progetto Pompei», che avrà il compito di definire i tempi di realizzazione degli interventi e potrà ricevere donazioni ed erogazioni liberali; avrà il supporto di tecnici provenienti dall’amministrazione statale (massimo 20 persone) e di 5 esperti in materia giuridica, economica, architettonica, urbanistica e infrastrutturale
– La Soprintendenza speciale per i Beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia sarà separata dal polo museale di Napoli e Caserta dove nascerà la nuova Soprintendenza per i beni archeologici
Novità anche per quanto riguarda il comparto museale e per inserimento lavorativo dei giovani in ambito culturale:
– Il Ministero avrà la possibilità di razionalizzare i fondi interni per gestire al meglio le aperture museali
– Gli introiti della vendita dei biglietti e i proventi del merchandising relativi ai siti culturali, che con la finanziaria del 2008 erano stati ridotti fino all’attuale 10-15% , saranno riassegnati interamente al MiBAC
– Alcuni spazi statali e demaniali saranno affidati alla gestione di artisti under 35, sulla base di bandi pubblici a rotazione semestrale. In questo modo, sull’esempio di «59 Rivoli» a Parigi, saranno creati spazi all’interno delle città in cui gli artisti potranno esprimersi creativamente e ricercare nuove forme di espressione
– Per facilitare l’accesso e la fruizione del patrimonio culturale da parte del pubblico, il MiBAC attuerà un programma straordinario di inventariazione e digitalizzazione. Per questo, saranno selezionati 500 laureati under 35 ai quali sarà data la possibilità di accedere a un tirocinio di 12 mesi . Il progetto pilota partirà nelle regioni Puglia, Campania, Calabria e Sicilia, con i primi 100 ragazzi
Uno dei punti fondamenti del Decreto, nonché uno dei più contesi in questi giorni, riguarda invece il tax credit. Per il tax credit per il cinema, come auspicato dagli operatori del settore, sarà garantita la cifra di 90 milioni di euro. Ispirato a quello sul cinema verrà introdotto inoltre un tax credit pari a 5 milioni di euro sulla musica, ispirato a quello sul cinema, per far fronte alla crisi del mercato musicale e promuovere giovani artisti e compositori emergenti
Ne beneficeranno opere prime e opere seconde, senza distinzioni di genere.
In tema di tagli viene specificato inoltre che gli enti culturali vigilati dal MiBAC e i Teatri stabili pubblici non dovranno più effettuare i tagli orizzontali sulle spese relative a pubblicità e tournée come previsto dalla spending review.
E’ in questo punto che viene introdotta la Riforma delle fondazioni lirico-sinfoniche:
– Le fondazioni potranno accedere a un fondo di 75 milioni di euro, che sarà gestito da un commissario straordinario. Dovranno presentare entro 90 giorni un piano industriale di risanamento; ridurre fino al 50% del personale tecnico amministrativo; interrompere i contratti integrativi.
IL MiBAC, per salvaguardare i lavoratori, ha previsto la possibilità di trasferimento nelle varie sedi territoriali di Ales spa del personale tecnico amministrativo in esubero fino al 50%
Cambia inoltre la governance: si stabilirà l’obbligo del pareggio di bilancio e l’applicazione delle norme del codice dei contratti pubblici e verrà introdotto l’obbligo di cooperazione tra le fondazioni e di condivisione di programmi e spettacoli
Come si riuscirà ad evitare sprechi e finanziamenti a pioggia? Queste le idee contenute nel decreto:
– Le pubblicazioni che documentino ricerche finanziate almeno per metà da fondi pubblici, saranno accessibili gratuitamente e telematicamente da chiunque
– Le esecuzioni, le rappresentazioni e le letture di una di queste opere, qualora avvenissero all’interno di una biblioteca, non saranno ritenute pubbliche se realizzate per promozione culturale e valorizzazione dell’opera stessa. Sarà pertanto attuata una strategia con il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca per evitare duplicazione e sovrapposizione delle banche dati
– I fondi non saranno più assegnati a pioggia sui diritti acquisiti ma saranno invece distribuiti in relazione alle attività svolte e rendicontate.
– Ai fini di trasparenza sarà poi prevista un’anagrafe degli incarichi amministrativi e artistici degli enti di spettacolo
Dulcis in fundo: i privati potranno elargire denaro alla cultura ricevendo delle agevolazioni fiscali: le donazioni fino a 5mila euro in favore della cultura potranno essere effettuate: senza oneri amministrativi a carico del privato; con la garanzia della destinazione indicata dal donatore e con la piena pubblicità delle donazioni ricevute e del loro impiego
“La cultura – ha affermato durante la seduta il premier Letta – è il cuore del nostro Paese e la possibilità di attrarre investimenti è una delle nostre priorità. Ci sono molti problemi nel campo della cultura”
Riusciremo a risolverli?