Con i suoi 300 grandi film restaurati proiettati nella cornice della prestigiosa Cineteca, in una delle due sale cinematografiche dedicate all’evento e nella centralissima Piazza Maggiore il Festival del Cinema Ritrovato è riuscito a riportare Bologna indietro nel tempo e nello spazio fra pellicole in bianco e nero, a colori o colorate da restauro successivo, accompagnate dal suono di un pianoforte a coda o di un’intera orchestra.
Il Comune di Bologna dal 1986 ha saputo predire quale sarebbe stato il successo di pubblico, credendo e sostenendo il progetto di Gian Luca Farinelli (attuale Direttore della  Cineteca di Bologna) ed altri soci fondatori del Laboratorio della Fondazione Cineteca  – che opera da anni nel recupero e restauro di pellicole che fanno la storia del cinema internazionale  –  permettendo così al Cinema Ritrovato di arrivare al compimento del suo 27esimo anno nella veste di un piacevolissimo e consolidato appuntamento estivo per la città e per i tantissimi cinefili provenienti da tutto il mondo.

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“La crescita continua di notorietà del festival è avvenuta nel tempo soprattutto attraverso il passaparola. Chi ha partecipato ne ha parlato positivamente, forse perché ,a differenza di altri, il Cinema Ritrovato ha da sempre operato una scelta: quella, impegnativa e coraggiosa, di  investire le proprie risorse sui contenuti più che sulla promozione – spiega Guy Borlée, coordinatore e responsabile dell’evento – confermando il continuo aumento di adesione da parte del pubblico italiano e straniero accreditatosi all’evento con molti  mesi di anticipo.

Passaparola e volontariato: ecco le ancore che tengono il Festival ancora così saldo, nonostante i continui tagli al settore della Cultura ed alla pesante crisi economica che ha obbligatoriamente ridotto il budget di sponsorizzazione pubblico e privato.
Risorse preziose ed entusiaste sono state  quindi, ancora una volta, i tanti giovani volontari che hanno continuato ad  aderire alla chiamata della Cineteca, prestando il loro tempo e la loro passione per il cinema nel distribuire volantini e pieghevoli per la città, dare indicazioni nei diversi punti informativi, accogliere i visitatori alle proiezioni ed assistere  lo staff  della Cineteca di Bologna nei numerosi incontri del Festival: “il Cinema Ritrovato è diventato anche un momento di aggregazione fra i tanti volontari che in questi ultimi anni ci aiutano a far funzionare la macchina organizzativa di un evento così complesso : molti di loro continuano a ritrovarsi anche dopo questi giorni così intensi!”

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Ma la vera peculiarità del festival, la  sinergia che lo rende unico del  genere nel panorama italiano, è sicuramente quella di saper unire in modo armonico un evento cinematografico ad un momento di alta formazione, sia nel campo della storia del cinema che del suo restauro,attraverso conferenze tenute dai tanti relatori, esperti del settore provenienti da ogni parte del mondo. Non stupisce quindi che internazionale sia anche il pubblico, come testimoniato da Guy  Borlée : “un gruppo di studenti americani è stato qui nel quadro di in un piano formativo  dove  una delle tre settimane di permanenza a Bologna è stata interamente dedicata alla partecipazione agli  incontri  del festival;  in otto giorni hanno potuto  assistere ad una serie di lezioni di alto livello tecnico, e questo vale forse più di un anno di corso universitario” (Lezioni che  sono disponibili gratuitamente al link).
Dopo oltre un secolo l’alchimia della pellicola resta immutata grazie al lavoro di chi restaura e mostra queste opere d’arte, per consegnare al futuro una storia che rimanga intatta nel tempo.