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Per poche settimane, dal 18 Agosto al 27 Ottobre 2013, il meraviglioso pavimento del Duomo di Siena tornerà a vivere tra le sue colonne.
In questa occasione i milletrecento metri quadrati di tarsie marmoree saranno liberati dalle assi di legno che solitamente li tengono nascosti per motivi di conservazione, e sarà svelato un impianto iconografico ricco e complesso.
L’iniziativa è già stata portata avanti con successo lo scorso anno, quando, in poco più di due mesi, la Cattedrale è stata visitata da oltre trecentocinquantamila persone.
Frutto di un lavoro durato secoli, dal Trecento all’Ottocento, il pavimento del Duomo è formato da cinquantasei pannelli, che rivestono completamente il piano di calpestio dell’edificio.
Le prime tarsie furono realizzate con la tecnica del graffito, solcando lastre di marmo bianco con scalpello e trapano, e riempiendole poi di stucco nero. In seguito fu introdotta la tecnica del commesso marmoreo, che consiste nell’accostamento di tessere di diversi colori, in modo da ottenere un effetto quasi pittorico.
I cartoni preparatori, esposti presso la Pinacoteca Nazionale di Siena, sono opera di importanti artisti, quali il Sassetta, Matteo di Giovanni, Domenico di Bartolo, Bernardino Pinturicchio e Domenico Beccafumi.
Lo spettatore sarà accompagnato all’interno della Chiesa da un’iscrizione latina, che invita ad «entrare castamente nel sacro tempio della Vergine».
Nel percorso lungo le tre navate vedrà dispiegarsi una fitta griglia geometrica, abitata da figure dell’antichità classica: Ermete Trismegisto, depositario della sapienza umana; dieci Sibille, simboli della rivelazione della Parola in ogni angolo del mondo; la Lupa che allatta i gemelli, emblema di Siena già in epoca medievale; la Ruota della Fortuna con i filosofi Socrate, Cratete, Aristotele e Seneca.
Nel transetto, invece, incontrerà scene molto più affollate e dinamiche, tratte dalla tradizione biblica, tra cui la cacciata di Erode, la strage degli Innocenti e la morte di Assalonne; Cristo non è mai rappresentato, ma l’allusione alla salvezza da lui garantita è costantemente presente.
La sezione ad esagono sotto la cupola, infine, fu decorata dal Beccafumi con le storie di Elia ed Acab, raggiungendo mirabili risultati di chiaro-scuro.
Sarà inoltre possibile girare attorno all’abside, dove si trovano le tarsie lignee di Fra Giovanni da Verona.
Ma non è tutto: rimarrà infatti aperta anche la Porta del Cielo, passaggio privilegiato che conduce ad un itinerario nel sottotetto, dal quale si può godere di viste panoramiche dell’interno del Duomo e del paesaggio circostante.
Eccezionalmente l’orario di apertura sarà esteso dalle 20 alle 24 di ogni sabato, permettendo una ancor più suggestiva visita notturna del pavimento «più bello, più grande e magnifico mai realizzato» (G.Vasari).