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(im)possible living – rethink the abandoned world

 

 

COSE
Si tratta della prima community virtuale e globale nata per individuare e portare a nuova vita edifici abbandonati. In questo modo si evita il perpetuarsi della cementificazione e si opta per un recupero intelligente, economico ed ecologico del preesistente, evitando che si trasformi nell’ennesimo esempio di degrado.

Per far ciò (im)possible living procede seguendo precisi step: creare un database mondiale degli edifici in stato di abbandono; mettere a disposizione conoscenze e strumenti per avviarne il recupero; favorire il contatto tra diversi professionisti coinvolti nell’attività di ristrutturazione; trovare il denaro necessario per realizzare il progetto.

 

COME

Per entrare a far parte della community di (im)possible living basta registrarsi gratuitamente, fornendo un’e-mail e scegliendo un’immagine per il profilo. Sarà così consentito segnalare l’indirizzo dell’edificio abbandonato che si intende inserire nel database, corredandolo anche con foto e video e indicando la tipologia del fabbricato (religioso, agricolo, abitazione, ecc). Queste segnalazioni potranno poi essere condivise anche sui propri profili Facebook, oltre che andare ad arricchire la mappa del cosiddetto (im)possible world.

Ciascun sito ha poi una propria scheda in cui, insieme alla localizzazione in mappa, viene fornita una descrizione dell’area in cui si trova, foto e video, le idee proposte per il recupero e le informazioni relative alla realizzazione.

Il tutto è sempre condivisibile tramite i principali social network come Facebook, Twitter, Youtube e Flick.

 

proL’idea è davvero interessante e utile, perché si propone come strumento per il recupero urbano che ormai ogni città si trova a dover affrontare.
Segnalazioni e iniziative vengono inoltre dal basso, da quegli stessi cittadini che vivono i luoghi e i disagi provocati dal degrado. Sfruttando il lato social del web, l’immediatezza e la catalizzazione di idee provenienti da più voci, peculiarità dell’on line, (im)possible living media tra coinvolgimento creativo ed emotivo e ordine progettuale.

 

CONTROCome ogni bel progetto, il dubbio si insinua sempre sulla concreta fattibilità: una volta che gli edifici sono stati mappati, schedati e hanno raccolto buone idee per il loro recupero, si giunge poi all’effettiva ristrutturazione? Chi si occupa del disbrigo burocratico di tutte le pratiche edilizie? Ma, soprattutto, chi finanzia il tutto?

 

SEGNI PARTICOLARI(im)possible living è un progetto tutto Made in Italy: il suo team è composto principalmente da giovani professionisti italiani, come architetti, urbanisti e progettisti web.

 

 

CONSIGLIATO A(im)possible living è consigliato a chi vuole città in cui ogni centimetro di cemento abbia una sua utilità e dove nessun edificio vada perso nel degrado. E’ raccomandabile a chi ha una buona idea ma non dispone di alcuno spazio per realizzarla, ma anche a coloro i quali non sanno come impiegare un edificio altrimenti destinato a divenire macerie.

 

INFO UTILI
Trovate (im)possible living al seguente link. C’è anche un blog dedicato e un app scaricabile gratuitamente.