moscinvenIl Lido di Venezia si prepara ad accogliere, dal 28 agosto al 7 settembre, l’edizione numero 70 della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, sotto la direzione di Alberto Barbera e giuria presieduta da Bernardo Bertolucci.

Anche se le tematiche che attraversano le pellicole non lanciano segnali di ottimismo e rispecchiano una realtà conflittuale, il Festival non perde il suo fascino e apre con due star hollywoodiane, Sandra Bullock e George Clooney, presenti con il film fuori concorso Gravity del regista Alfonso Cuaró. Debutto al lido per l’attrice americana e primo film in 3D ad aprire la Mostra più antica del mondo. La pellicola racconta la storia dell’ingegnere Bullock che, alla sua prima missione su uno shuttle comandato dall’astronauta Clooney, si perde nello spazio senza avere più contatti con la Terra.
Altro film di fantascienza è anche Under the skin di Jonathan Glazer dove la sensuale Scarlett Johansson è un’aliena in incognito a caccia di prede umane che cattura con la sua vorace bellezza.

Una rassegna di film dai temi forti che rispecchia una contemporaneità dove ricorre spesso la violenza e la crisi: esistenziale, sociale e affettiva. Scomparse le commedie. Presenti molti giovani esordienti, una selezione quella di Barbera molto coraggiosa. Tra i film in gara e in corsa per aggiudicarsi il Leone d’oro Philomena, di Stephen Fears. Tratto dal libro di Martin Sixsmith, “The Lost Child of Philomena Lee”, la pellicola è il racconto della vera storia di Philomena Lee che negli anni ’50 si vede sottrarre il proprio figlio, dato in adozione, e per cinquant’anni non smette di cercarlo. Dopo il successo di The Queen (che ha portato a Helen Mirren un premio Oscar), si annuncia un’altra notevole interpretazione della quasi ottantenne attrice inglese Judy Dench, regina di talento e possibile candidata alla Coppa Volpi.

Grande interesse per l’interpretazione di James Franco, attore, regista, sceneggiatore e scrittore di romanzi. Il poliedrico talento americano sarà presente con due film, Child of God, in concorso e Palo Alto di Gaia Coppola (nipote di Francis Ford), fuori concorso. Tratto dall’omonimo romanzo di Cormac McCarth, Franco firma la sua seconda regia e descrive la storia di un uomo emarginato e violento che si rifugia in una caverna e precipita in una condizione di degrado totale diventando un assassino.
Ancora fantascienza nel film del regista inglese Terry Gilliam, The Zero Theorem con Matt Damon, Tilda Swinton e Christoph Waltz. Il premio Oscar austriaco interpreta un solitario genio del computer interessato a scoprire il senso dell’esistenza risolvendo uno strano teorema.
Questi i tre film stranieri in concorso che potrebbero avere maggiori chance di vittoria.

Da cinefili italiani lo sguardo è rivolto all’Italia e ai tre film in concorso diretti da un documentarista, una esordiente e un grande ritorno.
Sacro GRA di Gianfranco Rosi, primo documentario ammesso in gara. Il regista racconta un mondo invisibile e situazioni paradossali. Girato sul Grande Raccordo Anulare di Roma, uno spazio urbano che nasconde vite ai margini.
Via Castellana Bandiera segna il debutto alla regia di Emma Dante, autrice del romanzo da cui è tratto il film, con Alba Rohrwacher alle prese con un duello tutto al femminile tra donne che rappresentano mondi differenti.
L’intrepido di Gianni Amelio con Antonio Albanese e Sandra Ceccarelli, rivela l’attualità e la precarietà di un uomo senza lavoro che si inventa il mestiere del “rimpiazzo”. Prende il posto di chi si assenta, anche solo per qualche ora dalla propria occupazione, e diventa: muratore, bibliotecario, pagliaccio nei centri commerciali, venditore di fiori, autista di tram. Un personaggio scritto dal regista proprio per Albanese che nel film si chiama, simbolicamente, Antonio Pane.
L’Italia non vince il Leone d’oro da quindici anni, l’ultimo regista è stato proprio Gianni Amelio con Così ridevano. Questo potrebbe essere il suo anno fortunato.