BIENALIl Festival più antico al mondo quest’anno spegne ufficialmente 70 candeline e lo fa con grande commozione, con una nota di orgoglio e in maniera originale grazie al lavoro sapiente e innovativo del suo direttore artistico, Alberto Barbera. L’anniversario sarà celebrato infatti grazie al contributo di settanta autori da tutto il mondo che hanno accolto l’invito a realizzare un micro-film di durata tra i 60 e i 90 secondi per un totale di 120’ di girato.

Tutto è pronto. Il tappeto rosso risplende della luce limpida di settembre. La macchina organizzativa è pronta ad accogliere migliaia tra cultori della Settima Arte, addetti ai lavori e star internazionali ed italiche. Il clima come sempre è frizzante e allo stesso tempo rilassato. Le biciclette iniziano ad animare il Lido di Venezia ma con la discrezione e il rispetto quasi reverenziale per quel luogo, l’isola tra la laguna e il Mar Adriatico, che da sempre è la magica cornice del Festival italiano per antonomasia. Oggi, 28 agosto, dunque, si apre il sipario e a farlo è la madrina di quest’anno, la mannequin nonché attrice di Palermo, Eva Riccobono.

È lo stesso Alberto Barbera che riassume in pillole il fil rouge di questa edizione: “le quattro sezioni in cui si articola il festival – Concorso, Fuori Concorso, Orizzonti e Venezia Classici – propongono un’istantanea della situazione del cinema contemporaneo, volutamente stratificata e non omogenea. Ci sono gli autori affermati dai quali non sarebbe né giusto né logico prescindere, in quanto rappresentano la ragione della nostra passione per il cinema e la certezza della sua continuità. Ci sono gli esordienti e i registi in cerca di quella auspicata consacrazione, cui il festival può contribuire, in maniera talvolta decisiva, grazie al prestigio e all’autorevolezza della sua selezione. Ci sono i cosiddetti film di genere, nei confronti dei quali non esiste alcuna forma di prevenzione, ma che non sempre è facile collocare all’interno del palinsesto di un grande festival. Ci sono i documentari, che acquistano progressivamente maggior peso nella programmazione veneziana, al punto che ben due figurano nel Concorso di Venezia 70”.

54, di cui 52 in prima mondiale e 2 in prima internazionale sono i lungometraggi della Selezione ufficiale. 14 i cortometraggi della sezione Orizzonti, tutti in prima mondiale. 29 i lungometraggi restaurati e 9 documentari nella sezione Venezia Classici. A presiedere la Giuria internazionale dei film in concorso della sezione Venezia 70 è il regista italiano Bernardo Bertolucci.

L’Italia ha in concorso tre opere: il film di Gianni Amelio, L’Intrepido, con un Antonio Albanese sfidato nella sua bravura dal regista in un dramma che a volte si dipinge di commedia; Via Castellana Bandiera di Emma Dante con Alba Rohrwacher su una sfida surreale tra due donne in una Palermo soffocata dallo scirocco; Sacro GRA di Gianfranco Rosi, il primo documentario in concorso nella storia della Mostra di Venezia che racconta il Grande Raccordo Anulare di Roma attraverso gli occhi di gente fuori dall’ordinario. C’è molta attesa anche per i film, sempre in concorso di James Franco, di Terry Gilliam e di Stephan Frears e Amos Gitai e quello di Myazaki.

Alle 19 il film fuori concorso di Alfonso Cuarón, Gravity, con George Clooney e Sandra Bullock aprirà la Mostra che si chiuderà sabato 7 settembre con la proiezione in Sala Grande del film vincitore del Leone d’Oro.