1) Per correre una maratona di 5 km non ci vogliono muscoli e allenamento.
2) È obbligatorio sporcarsi, colorarsi, divertirsi senza pensare a cause e conseguenze.
3) Lo scopo non è vincere, ma partecipare.
Sembrerebbero le regole alla rovescia di un mondo incantato dove tutto è possibile e, invece, si tratta delle semplici e reali basi da cui parte l’esperienza The Color Run.

the color run

The Color Run è una corsa di 5 km alla quale si può aderire da soli o in gruppo, l’importante è cominciare la corsa vestiti di bianco, per concluderla tra un turbinio di polvere di colori. Non ci sono limiti di età per iscriversi e tutti possono partecipare perché le parole chiave sono benessere, felicità, individui e restituire. Si corre solo per sentirsi bene e vivere un momento felice, non per agonismo, per vincere premi, o per dare prova di prestanza fisica. L’individuo è al centro perché i Color Runners vengono da tutto il mondo per prendere parte a quella che è stata definita anche “la corsa dell’amore”: il rispetto e la gentilezza verso gli altri sono la condicio sine qua non per correre insieme agli altri. Infine, si può restituire un po’ della felicità incamerata attraverso la 5 km più allegra del pianeta, decidendo di donare qualcosa alle onlus che si allacciano all’evento.

Nonostante l’aspetto “charity”, però, per diventare Color Runner è necessario iscriversi e pagare, e The Color Run LLC è un’azienda a scopo di lucro. L’ideatore del progetto è stato Travis Snyder, organizzatore d’eventi dello Utah che pianificò la prima gara podistica da correre solo per divertimento, in Arizona a Phoenix. Era il 2010 e i partecipanti furono 6000. Da quel momento l’idea prese piede e si diffuse in Nord America, Sud America, Asia, Australia e Europa, arrivando a totalizzare 600.000 partecipanti per 50 eventi nel 2012.

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Una fonte ispiratrice dell’evento è identificabile nel mondo Walt Disney, che con la magia ci ha sempre saputo fare. Nel Disney Resort californiano di Anaheim, nel 2010 è stato organizzato uno degli eventi più spettacolari (e dispendiosi) del mondo: World of Color. Uno show costato 75.000.000 dollari, costituito da una miscela incantevole di getti d’acqua, colori, luci, suoni, fuochi, laser, animazione e chi più ne ha più ne metta, per lasciare lo spettatore assolutamente a bocca aperta.

L’altro evento esemplare è più spirituale, mistico, “popolare”: l’Holi o Festival dei Colori che si tiene ogni anno in India e Nepal, festività della religione Hindu. L’Holi celebra l’arrivo della primavera, della fertilità e della nuova stagione e consiste in una cerimonia durante la quale i fedeli si lanciano polvere colorata e profumi, prima di raggiungere il culmine del rito che consiste nell’accensione di un maestoso falò che simboleggia la vittoria del bene sul male. È lo stesso fuoco dal quale Vishnu salvò uno dei suoi fedeli, Prahlada, che stava per essere ucciso dal padre, Hiranyakashipu, demone immortale, perché adorava un altro dio all’infuori di lui.

 

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Il The Color Run occidentale è molto più profano e mondano, ma costituisce comunque un avvenimento da non perdere. Anche gli italiani quest’anno hanno avuto la possibilità di rotolarsi nel colore, durante una serie di appuntamenti a Versilia, Milano Marittima e Milano. Il 5 ottobre sarà la volta di Roma e tutto sembra essere già predisposto per accogliere gli scalmanati Color Runners. Sul sito ufficiale è possibile reperire tutte le informazioni del caso, persino un documento pdf con le Cleaning Tips per ripulirsi dagli sbuffi di colore, che persistono un po’ su vestiti e capelli, come segno inconfondibile di essersi divertiti un mondo.

Con The Color Run è come entrare in un arcobaleno di spensieratezza e fare propria la comune massima che non è importante la meta, ma il percorso che si compie per raggiungerla.