Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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“C’è grossa crisi”, direbbe qualcuno. I privati investono con oculatezza e parsimonia. Il settore pubblico è sempre più propenso a cercare fondi, piuttosto che a elargirli. L’arte e la cultura rimangono, però, dei settori di vitale importanza nel nostro Paese che richiedono cure, supporto, incentivi, sostegno.
Alla luce di questo nuovo scenario, si profila la necessità, sia per pubblici che per privati, di rivolgersi ai cittadini stessi per mantenere e tutelare fiori all’occhiello della vita culturale di una città. I fruitori stessi vengono chiamati a sostenere determinate strutture e realtà con tipologie diverse di “crowdfunding”, cioè di “finanziamento da parte della folla”, che si personifica in elargizione di fondi, acquisto di azioni, o finanziamenti in qualità di soci.
Nell’ambito del settore pubblico, è degli ultimi giorni la notizia del lancio di una raccolta di crowdfunding per salvare il portico di San Luca di Bologna, “Un passo per San Luca”. Si tratta del portico più lungo al mondo, più di 3 chilometri, costruito nel 1677, che adesso però necessita di un restauro. Si sta crepando in molti punti e per riportarlo al suo splendore è necessaria una raccolta fondi di almeno 300.000 euro. È lo scopo che si sono posti Comune di Bologna, Arcidiocesi di Bologna, Basilica di San Luca, Quartiere Saragozza, con il supporto della piattaforma web di crowdfunding territoriale, GINGER. Enti pubblici e privati, associazioni, società e semplici cittadini possono contribuire con un’offerta minima di 5 euro, oppure con un’offerta di 20 o 100 euro, che dà accesso ad alcuni vantaggi. Se la raccolta andasse a buon fine, il portico tornerebbe realmente al centro della vita della città, non solo perché fruibile e restaurato, ma anche perché espressione della collaborazione di tutta la cittadinanza al mantenimento di un’opera architettonica così prestigiosa.
Esempi diversi di coinvolgimento civico provengono, invece, dai privati. È il caso del progetto “Diventa amico de laVerdi”, noto anche come “Un mattone per la cultura”. Nel 2008 la Fondazione dell’Orchestra Verdi di Milano ha acquistato il 100 per cento delle azioni della Immobiliare Rione San Gottardo, di proprietà dell’Auditorium, costituendo il primo caso in Italia e in Europa in cui un teatro è di proprietà dell’Orchestra che lo utilizza. Con lo scopo di ottenere maggiori finanziamenti, ha avuto l’autorizzazione da parte della Consob, dopo un lungo processo, di vendere il 49 per cento delle azioni ai cittadini. Ogni azione ha il costo di 6 euro e sono acquistabili in pacchetti di almeno 150 azioni. Si tratta di una chiamata alla cittadinanza per “partecipare dal punto di vista immobiliare e culturale al patrimonio della città”, come ha sostenuto il direttore generale della Fondazione, Luigi Corbani (fonte La Repubblica). Quello che la Fondazione propone a chi decide di diventare azionista dell’Orchestra Verdi è un vero e proprio progetto culturale che assicura la partecipazione diretta alla vita dell’Orchestra, concerti, eventi speciali e altri vantaggi.
Infine, un altro caso è rappresentato dal Museo Civico Gaetano Filangieri di Napoli che rischia la chiusura per mancanza di fondi e di personale. Pochi mesi fa è stata istituita una onlus, “Salviamo il museo Filangieri”, presieduta da Maria Piera Leonetti, con lo scopo di finanziare l’attività e la sopravvivenza del museo attraverso visite guidate, concerti, presentazione di libri, laboratori, concorsi e altri eventi speciali. Il prossimo, che si terrà il 16 novembre, è un’asta aperta a tutti, sia a coloro che sono interessati ad acquistare, sia a coloro che vogliono semplicemente partecipare all’evento, magari decidendo di diventare soci. Le opere messe all’asta sono state donate da 51 artisti contemporanei tra i più quotati del momento: Kounellis, Mauri e Jodice, solo per fare alcuni nomi.
Il coinvolgimento attivo dei cittadini nella vita sociale e culturale della propria comunità è sicuramente un momento importante, positivo e, a volte, anche educativo. Il fatto che si richieda anche il loro aiuto economico e finanziario è probabilmente anche il segno che il nostro Paese ha bisogno di politiche culturali maggiormente strutturate, regolamentate ed efficaci.