Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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Diciamolo: il bello dell’estate sono i viaggi, il relax e, finalmente, il tempo libero per dedicarci a quel che ci piace!
Unica noia è il fatidico momento in cui la valigia è aperta davanti a noi, mentre intorno si accumulano montagne di abiti, oggetti sparpagliati e la lista di “cose da non dimenticare” sembra solo dirci che abbiamo probabilmente trascurato qualcosa che tanto non troverà mai spazio nel bagaglio.
Niente panico: a meno che infatti la vostra destinazione non sia un luogo sperduto e privo dei minimi servizi, potete sempre rimediare facendo shopping.
Per il resto ricordatevi che siete in vacanza e con voi dovete portare tutto quel che può allietare le vostre meritate ferie!
LIBRI
In valigia non potranno perciò mancare letture estive le cui trame ben si conciliano con l’esigenza di evasione anche mentale. Per scegliere i titoli che meglio si confacciano alle vostre aspirazioni date un’occhiata ai tweet di #viaggialibro e lasciatevi consigliare dal popolo cinguettante.
Per saggi culturali interessanti e curiosi potete invece sbirciare tra i titoli segnalati nelle novità editoriali e nelle recensioni di Tafter.
MUSICA
Per ogni estate che si rispetti immancabile è la colonna sonora: quelle note che poi ci ricorderanno dei momenti trascorsi durante la calda stagione. E allora trovate spazio in valigia per qualche nota musicale! Vi consigliamo come sempre la fantastica web radio StereoMood che propone playlist in tono con il proprio umore: perfette per il periodo “happy”, “beach party”, “road trip” e, ovviamente, “summer”.
Per condividere i brani in ascolto vi segnaliamo poi l’app Seedio, adatta a dispositivi Apple e Android, che consente di far ascoltare la propria musica anche su tablet e smartphone dei vostri amici.
STYLE
E per non passare inosservati in spiaggia vi consigliamo un telo da mare che farà invidia ai collezionisti più accaniti: porta la firma di Yoko Ono e lo trovate in vendita su Art Production Fund, che coinvolge artisti e designer per creare oggetti dalla cui vendita ricavare fondi utili a sostenere attività sociali e creative.
Se poi l’arte la volete indossare, basterà scegliere una delle t-shirt di Dress Art: selezionate l’opera o l’artista che preferite e fatene sfoggio sulla vostra di certo non banale maglietta!
GADGET
La vera rivoluzione delle vacanze sa poi nei social: oltre a Facebook, Twitter e Instagram potete mostrare ad amici e parenti i luoghi dove ve la state spassando. Se invece siete legati alle care vecchie cartoline, allora l’app Postagram fa per voi: scegliete la foto che volete inviare, aggiungete un testo e il tutto arriverà su vero supporto cartaceo all’indirizzo indicato.
E la mappa per orientarvi l’avete presa? Perché bisogna ammettere che, sebbene le risorse tecnologiche ci aiutano molto a non perderci tra vie nuove e indirizzi sconosciuti, le care vecchie cartine ci danno sempre una grande mano. Peccato solo che sia sempre un problema ripiegarle! Abbiamo la soluzione anche a questo inconveniente: esistono infatti le Crumpled City Maps, accartocciabili e impermeabili, in vendita su uncommongoods.
Alla fine del viaggio si torna poi sempre al concreto e giunge il momento di fare letteralmente i conti: per facilitarvi in questa incombenza c’è Pay&Share, l’app che registra le spese sostenute durante la vacanza e le ripartisce equamente tra i diversi componenti del gruppo.
I nostri consigli per una valigia impeccabile ve li abbiamo dati, ora godetevi le vacanze e buon divertimento!
Immaginate una terra antica, capace di farvi ritrovare il contatto vero con gli elementi, dove il tempo non conta e resta solo il piacere di luoghi incantati: non è un sogno, ma una incredibile realtà nel Mar Mediterraneo.
Sardegna, isola millenaria dove natura e cultura convivono in piena armonia, dove le acque limpide di un mare che accarezza da tempi immemori i profili delle coste l’hanno resa famosa in tutto il mondo. In questa calda stagione Tafter vi consiglia di perdervi in questa magnifica terra, dove i profumi del verde selvaggio vi ammalieranno insieme ai tanti panorami, ai reperti archeologici e alle tradizioni di un folclore che si perde nella notte dei tempi.
Troverete complessi nuragici antichissimi, l’artigianato unico del bisso a Sant’Antioco, piatti di una tradizione culinaria capace di accontentare ogni tipo di palato e poi, spiagge che non hanno davvero nulla da invidiare alle mete tropicali.
La Sardegna è tutto questo e non solo, perchè nei mesi estivi la regione è animata in lungo e in largo da numerose rassegne culturali, occasioni coinvolgenti per cogliere appieno l’anima del teritorio. Tra queste le imperdibili serate del Time in Jazz che, per la sua venticinquesima edizione, “infuocherà” le notti di Berchidda con il jazz di Paolo Fresu e la musica dei suoi numerosi ospiti in location di eccezionale bellezza. L’aria di questo borgo sardo e dei dintorni sarà avvolta dalle note e colorata dalle opere del P.A.V, il progetto di arti visive legato al festival.
Se avete dunque programmato un viaggio in Sardegna, quello del Time in Jazz è un appuntamento cui non potrete riuniciare, altrimenti sarà un ulteriore ottimo motivo per fare la valigia e partire alla volta di quest’isola, dove i sogni diventano realtà…
Il borgo medievale di Maranola (Formia, LT) si erge su una roccia ai piedi del monte Altino da dove domina il golfo di Gaeta, un castrum utilizzato contro le incursioni saracene già dal XI secolo. Si svolge qui il 24, 25 e 26 agosto 2012 la seconda edizione del Festival d’Arte Contemporanea SEMInARIA sogninterra che prevede interventi istallativi e performativi, con una ventina gli artisti coinvolti, realizzati in seguito a residenze effettuate precedentemente in loco, grazie ad una rete di ospitalità che coinvolge il tessuto sociale e il territorio.
Oltre ai Patrocini istituzionali del Comune di Formia, Provincia di Latina, Ente Parco Naturale dei Monti Aurunci e XVII Comunità Montana, infatti, è la collaborazione tra le Associazioni Culturali AMANDA, Comitato per Maranola, Dimore al Borgo, Maranola Nostra, Sustainable Happinesse che ha reso questa manifestazione veramente interessante dal punto di vista della ricaduta sul territorio in termini culturali, sociali ed economici. Insieme alla presenza di sponsor tecnici come Spedart, Telaro, B&B Casa della Nonna, Sound & Light, Panificio D’Urso, Pasta Reggia, tutte le attività commerciali hanno partecipato con convenzioni e spesso con contributi spontanei.
L’anno scorso sono state 1.927 le persone che hanno visitato il borgo di Maranola in soli due giorni di Festival, a fronte di una popolazione residente che si aggira intorno alle quattromila unità. Il dato così preciso è stato registrato da un anziano residente che ha accolto personalmente ogni visitatore al varco della Porta, ingresso pedonale del Borgo, curandosi di conteggiarlo.
Il cuore del Festival è rappresentato dal percorso istallativo, circa un chilometro fra salite e discese, che si snoda tra suggestivi orti e torri medievali. In virtù della partecipazione attiva dei residenti all’iniziativa, saranno accessibili in via straordinaria luoghi privati di Maranola, riempiti di infinite nuove storie da raccontare con gli interventi di Valeria Crociata, Marco Di Giovanni, Marina Girardi, Rocco Lombardi, Simone Lucciola, Chiara Mu, Quiet Ensemble, Three Minutes Ago, Angela Zurlo e Giulia Ledda, oltre a Carlo De Meo, Christian Ghisellini, Serena Piccinini, Daniele Spanò e Cecilia Viganò già ospiti della passata edizione e confermati come artisti residenti.
Maggiore spazio è riservato quest’anno al teatro e altre attività collaterali. Presso la Torre Caetani (XIV secolo) le serate saranno aperte con musica (progetto Musica da Cucina) e teatro (Don Alonso Quijano detto il buono, regia di Ferruccio Padula con Monica Costigliola, Maria De Meo, Barbara Sartori e Ferruccio Padula), e con un laboratorio gratuito condotto dal regista Ferruccio Padula, della durata di due settimane, aperto a tutti dal primo agosto, per allestire performance che accompagneranno i visitatori lungo il percorso. Le performance dell’attrice Giulia Ledda e degli artisti Carlo Steiner e Chiara Mu, arricchiranno inoltre il programma.
Altra novità di questa seconda edizione è il progetto speciale “Marcondì”, in corso già da maggio e rivolto ai bambini residenti nel Borgo. “Marcondì” prevede un laboratorio sul fumetto, con il contributo scientifico del fumettista, illustratore e vignettista de L’Unità e Liberazione Kanjano, che coinvolge i bambini nella creazione di una delle istallazioni di Serena Piccinini, oltreché un laboratorio musicale per la costruzione di strumenti con materiali di riciclo tenuto sulla montagna grazie alla collaborazione con l’Ente Parco dei Monti Aurunci.
L’obiettivo di tutte queste articolate attività è volto a sostenere il fecondo legame di progettualità instauratosi fra gli artisti, gli abitanti e il luogo. In seguito alla prima edizione dello scorso anno, si è infatti creato un rapporto umano importante tra artisti e abitanti, così come riferisce Isabella Indolfi una delle tre menti femminili a partorire questa esperienza collettiva insieme a Marianna Fazzi e Giulia Magliozzi. Appena trentenni, con un legame affettivo e di provenienza da e verso questi luoghi, portano le loro esperienze professionali e la loro passione in questo progetto di arte condivisa che è molto di più di un semplice event based tourism: concerti, spettacoli e attività varie non solo animano il cartellone estivo del litorale, ma stimolano il coinvolgimento e la crescita culturale e umana di tutte le fasce d’età e di tutte le categorie sociali. E’ questo senz’altro un dono che SEMInARIA continuerà a fare alla comunità maranolese, un laboratorio culturale in continua evoluzione.
“No, non mi disturba affatto” è questa la celebre battuta che Raniero, personaggio del film “Viaggi di Nozze” di Carlo Verdone, pronuncia rispondendo allo squillo del cellulare mentre entra in chiesa per il suo matrimonio.
Molti di noi si saranno purtroppo riconosciuti in quella macchietta sempre pronta a rendersi disponibile al primo richiamo dell’amato-odiato telefono portatile, che in questi anni si è per di più aperto, oltre alle classiche chiamate ed sms, anche a mms, e-mail, notifiche dai social e quant’altro.
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Ci siamo così arresi e resi reperibili effettivamente 24 ore su 24, con grave danno al nostro sistema nervoso, bombardato da informazioni e da stimoli esterni non sempre graditi, che minacciano la tenuta affettiva di amici e famiglia.
Il lavoro e le incombenze sono infatti divenute ormai una costante e, in periodi vacanzieri come questo, c’è chi all’hotel che offre servizio di connessione wi-fi, preferisce una struttura non dotata di simili ‘comfort’ ad alto pericolo rintracciabilità.
Non sorprende dunque se la moda di questa estate 2012, gravata dal peso di un intero inverno di lavoro, reso ancor più pesante dall’ansia della crisi, sia quella della vacanza “digital detox”: niente cellulari, né internet e tanto meno televisione per chi sceglie di sposare questo stile per le proprie ferie; solo natura e relax!
Molte strutture hanno adottato questa filosofia per i loro ospiti, offrendo loro confortevoli sistemazioni la cui parola d’ordine è letteralmente “staccare la spina”.
A Carloforte, in Sardegna, esiste un resort di questa tipologia che ammonisce i potenziali clienti: “Il Mondo magico e diverso del Poecylia – questo è il suo nome – non é adatto a tutti” e spiega che “non si trovano, all’interno delle camere, i comfort abituali, stereotipi di quasi tutte le strutture ricettive, come la televisione, il telefono, internet, frigo bar o l’aria condizionata”. La mancanza di questi servizi è però ben colmata da vista mozzafiato sul mare, una biblioteca e natura incontaminata.
La tendenza proviene, come spesso accade, dagli USA, dove cominciano a sorgere, insieme alle blasonate cliniche per la “rehab” delle celebrità, anche soggiorni per chi desidera disintossicarsi dalle tecnologie.
Per chi invece avesse accumulato veri e propri moti di rabbia nei confronti di questi ritrovati, può sfogarsi con il Campionato Nazionale del Lancio del Telefonino, che dal 2009 organizza tappe itineranti che consentono a tutti, grandi e piccini, di scagliare all’aria i cellulari: l’autore del tiro più lungo si aggiudica la gara. Prossimo appuntamento a San Vito lo Capo il 22 luglio!
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Stanchi della solita settimana in Grecia a zonzo per le isole o in Spagna inseguendo i voli low cost? Che ne dite di provare delle vacanze alternative? Tafter vi propone 5 itinerari insoliti, ma responsabili per una vacanza che lascerà il segno.
TREKKING CON L’ASINO
Un’esperienza emozionante e a pieno contatto con la natura e gli animali: così riassumono questo viaggio coloro i quali lo hanno effettuato nelle passate stagioni. Fondamentalmente si tratta di “noleggiare” un asino che vi accompagnerà alla scoperta di percorsi montani e collinari.
Prima di partire, vi verrà chiesto di fare una piccola prova con l’asino per prendervi confidenza ed imparare ad ascoltare le sue esigenze che dovrete cercare di soddisfare anche in viaggio.
Viaggiare con un asino non solo permette di vivere il territorio con lentezza, ma consente di stabilire un rapporto emozionale con un animale docile e obbediente di cui sicuramente vi affezionerete.
Il percorso che propone l’associazione “Vacanze fai da te“, che organizza viaggi responsabili, si snoda attraverso il parco dei Monti Sibillini in Umbria.Uuna settimana costa circa 400 euro.
IN VIAGGIO CON I CARTUNE’
I cartunè sono degli antichi carri di legno trainati dai cavalli che venivano utilizzati soprattutto nelle Langhe alla fine dell’ Ottocento per percorrere la Via del Sale che portava fino in Liguria. Tra Langhe e Roero e la Liguria, il viaggio dei cartunè ripercorre le antiche vie battute dai commercianti piemontesi che barattavano sulla costa i prodotti locali con il sale e il pesce. Tradizione ormai scomparsa quella della costruzione del cartunè, in tutta la penisola sono solo 5 persone in grado di guidare un carro ed i cavalli ad esso collegati in tragitti impegnativi.
ANDAR DAI CUGINI A NEW YORK
Quante volte, prima di partire vi siete domandati se vi fosse qualcuno in grado di ospitarvi per qualche giorno? Sappiate allora che ognuno di noi ha dei cugini a New York: si tratta di una coppia di italiani ormai residenti nella grande mela da anni che mettono a disposizione non solo la propria casa ma anche le proprie conoscenze e consigli sulla città a tutti i connazionali che vorranno andare a trovarli. I prezzi sono accessibili e l’appartamento molto “american style”. Questo il link http://www.lacasadeimieicuginiany.com/
TREKKING COL TRENO
Tra le colline bolognesi vi è un nuovo modo per imparare a conoscere il territorio e sentirsi parte della natura incontaminata che ci circonda: parliamo delle iniziative promosse dal capoluogo emiliano nell’ambito dell’iniziativa “Trekking col treno 2012”.
Dall’Appennino bolognese si sconfina poi in Romagna e in Toscana utilizzando come mezzo di trasporto solo il treno, l’autobus e…i propri piedi. Per altre informazioni, ecco il sito ufficiale
IL LUSSO DI NON DOVER SCEGLIERE
Siete sempre indecisi su quale meta prediligere e siete degli instancabili viaggiatori che odiano sentirsi dei turisti tra gli autoctoni? In questo caso l’unica soluzione possibile e’ l’albergo diffuso, una modalità di vacanza alternativa e responsabile, visto che per garantire l’ospitalità non dovranno essere costruite nuove strutture e quindi cementificato il territorio. infatti, a differenza dei soggiorni tradizionali, l’albergo diffuso da la possibilità di pernottare all’interno di diverse strutture in centri storici o borghi di pregio vivendo a stretto contatto con la popolazione locale e imparando nel contempo le tradizioni peculiari di quei luoghi.
L‘albergo diffuso, in Italia presente già in 7 regioni (Lazio, Abruzzo, Puglia, Toscana, Basilicata, friuli Venezia Giulia, Sardegna ).
Venerdì 13 luglio parte a Viterbo, con l’opera “Gianni Schicchi” di Giacomo Puccini, il sesto Tuscia Operafestival, che quest’anno sarà affiancato dal Festival Barocco, giunto invece alla quarantunesima edizione.
L’intelligente scelta di operare questo connubio, come ci spiega il Maestro Stefano Vignati, Direttore artistico della kermesse, deriva da esigenze di ordine economico e pratico: “Tutti dovrebbero ricorrere a cooperazioni e coproduzioni, dagli enti alle fondazioni liriche, a finire con le associazioni: questo dà la possibilità di giungere a produzioni migliori abbattendo i costi. E’ inoltre necessario ottimizzare ogni risorsa, come abbiamo fatto con il Tuscia Operafestival e il Festival Barocco a livello di pubblicità: li abbiamo promossi separatamente pur presentandoli congiuntamente”. Il Maestro Vignati ha inoltre voluto ribadire il ruolo importante ricoperto dalle istituzioni: “Il Festival si regge anche grazie alle amministrazioni, perché il nostro evento porta fondi dall’estero, da progetti di formazione, con un mosaico complesso e variegato fatto di cooperazioni, ricerca di sponsor anche minimi e finanziatori dall’estero. La leva economica che generiamo sul territorio tra l’indotto diretto e indiretto è considerevole: ogni investimento ha un ritorno pari a dieci volte tanto. Dinanzi a tali risultati, come si fa a non parlare di economia in ambito culturale!”.
Madrina di questo appuntamento viterbese è la grande Lina Wertmuller che ha così rinnovato il proprio sostegno all’evento: “E’ un bellissimo festival, così come la città. Ho avuto piacevoli esperienze per cui torno sempre con piacere”, pregiandolo anche dello spettacolo “Giamburrasca”, da lei diretto e interpretato da Elio de “Le storie tese”.
Il Tuscia Operafestival si appresta infatti a debuttare con un programma variegato e articolato, nonostante il periodo economico non proprio favorevole. Il Direttore Stefano Vignati ha così commentato il tentativo di democratizzare l’evento: “Il costo dei biglietti è stato abbassato drasticamente e progressivamente in questi ultimi anni perché ci rendiamo conto delle difficoltà delle famiglie. Abbiamo inserito alcuni spettacoli gratuiti perché era la modalità giusta per questa tipologia di appuntamenti che sono di natura popolare e partecipativa. Tutto ciò è volto a mantenere questa cultura realmente viva e non farla solo sopravvivere, non deve essere un accanimento terapeutico, ma un vero impegno per quanto difficile”.
Il programma è infatti ricco non solo di importanti appuntamenti musicali, come il concerto di Ramin Baharami previsto il 17 agosto per il Festival Barocco, ma anche di momenti più ludici come quelli inseriti nella sezione “Pagine Parole & Musica”, che prevede incontri con importanti nomi dello spettacolo come Giovanni Allevi, o i “Concerti Aperitivo” a Palazzo del Drago.
Insieme alla musica ed al teatro, protagonista sarà la danza, sotto l’egregia guida dei Maestri Raffaele Paganini e Luigi Martelletta, anche loro conferme delle precedenti edizioni. La loro autorevole presenza rende lustro a questo evento di cui il Maestro Martelletta ha così parlato, accennando anche a progetti futuri: “Il Tuscia Opera festival sotto l’aspetto qualitativo è sicuramente un evento importantissimo con autorevoli partecipazioni nazionali e internazionali per cui ci teniamo ad essere presenti ogni anno. Per la prossima edizione vorremmo inserire, affianco al programma dei professionisti già affermati, anche un quindici giorni di stage e laboratori per giovani talenti che, all’interno di un’accademia, lavoreranno alla preparazione di uno spettacolo tutto dedicato a loro: un’operazione di certo complessa ed ancora da definire, ma che sarà utile per i giovani che si avvicinano a questa disciplina desiderando renderla la loro professione”.
Gli appuntamenti da segnalare per gli appassionati del balletto non mancano, come lo spettacolo “Unica Passione” del 3 agosto, che vedrà sul palco Samuel Peron insieme al Maestro Paganini il quale si è mostrato forte sostenitore di tale commistione tra generi: “Non eseguendo nel festival la danza classica di repertorio, che solitamente appartiene agli enti lirici istituzionali, con i trenta cigni e compagnie corpose, le aperture di porta ad altre discipline di ballo sono in questo caso un completamento, un luogo comune in cui ci si aiuta a vicenda per creare qualcosa di alto livello”.
Anche la danza è tuttavia interessata alla carenza di fondi che sta interessando il mondo della cultura e dello spettacolo. Secondo il Maestro Martelletta, tuttavia “in questo contesto di grande crisi forse la danza subisce di meno rispetto a chi è abituato a far affidamento su finanziamenti più consistenti, muovendo migliaia di euro” e aggiunge “Chi come noi è solito arrangiarsi con pochi euro, continua a farlo anche ora: la danza sente la crisi ma senza particolari traumi perché per noi è cambiato molto poco”.
I ballerini che si esibiranno al festival hanno voluto a loro volta sottolineare l’importanza di questa vetrina, mostrandosi onorati di prestare la loro arte a tale iniziativa culturale fortemente legata al territorio. Simona De Nittis ha comunque messo in luce le difficoltà che anche i danzatori stanno affrontando: “Siamo coinvolti in questa crisi del mondo dello spettacolo. La disoccupazione per requisiti ridotti ci coinvolge insieme ad altre figure: il vecchio adagio che il ballerino è bistrattato non è un falso. Abbiamo un forte spirito di sacrificio, continuiamo a ballare nonostante i problemi, ma questa disponibilità ci si sta ritorcendo contro”.
Nonostante questo, la passione e l’amore nei confronti di questa disciplina è tale che Stefano Muià ha dichiarato: “Ci impegniamo sempre a portare i nostri coetanei in questo mondo, per rompere lo stereotipo che la danza classica sia riservata ad un’élite, invece non è così: questi spettacoli che prevedono una commistione di generi servono proprio a far integrare un pubblico variegato”.
E la giovane collega De Nittis aggiunge: “Facciamo inoltre un appello ai genitori di iscrivere i bambini ai corsi di danza, perché è una disciplina che forma fisicamente e mentalmente i ragazzi, al di là della carriera che potranno o meno intraprendere”.
Queste sono le voci del Tuscia Operafestival e del Festival Barocco: tante persone, ognuna con il proprio excursus professionale e la propria carriera, ma tutte accomunate dal desiderio di mantenere viva una cultura che, nonostante tutto, è anche, a quanto pare, vegeta.
Ideale per un breve soggiorno della lunghezza di un weekend come per una vacanza più lunga, la redazione di Tafter è approdata ad Ischia per portarvi a spasso tra i luoghi incantati di quest’isola dove a farla da padrona sono le atmosfere senza tempo degli scorci che si osservano dal ciglio delle strade e proseguono fino alla linea dell’orizzonte passando per natura, mare, castelli, prelibatezze culinarie e una popolazione affabile e disponibile.
Tafter vi porta quindi alla scoperta delle più belle spiagge da visitare, facendo poi un breve salto alle terme (che sono luogo ideale per il relax sia in estate che in inverno).
E poi, lasciatevi guidare tra le più belle pellicole girate tra i panorami dell’isola, film di ieri e di oggi che immolano vedute spettacolari che potrete rivivere una volta arrivati sull’isola.
Se visitate Ischia a fine giugno, ricordate che a partire dal 30 giugno e fino al 7 luglio si terrà la decima edizione dell’Ischia Film Festival, concorso cinematografico internazionale immerso nella splendida location del Castello Aragonese. (Se volete parteciparvi, leggete su Tafter come ricevere gratuitamente un accredito culturale)
Il festival è parte integrante del più ampio progetto denominato “Cinema & territorio”, nato dalla volontà di salvaguardare la particolarità paesaggistica e culturale dei territori promuovendoli attraverso l’audiovisivo.
Non è un caso, infatti, che all’interno del festival si svolge ogni anno la BILC (Borsa Internazionale delle Location e del Cineturismo), l’unico mercato in Europa dedicato alle locations e al Cineturismo, un momento di scambio culturale e commerciale tra l’audiovisivo e il territorio, in cui studi, ricerche e case history consentono di discutere sulle opportunità commerciali e turistiche che derivano dal co-marketing tra questi due grandi settori.
Un motivo in più per ammirare l’isola abbinandovi una serie di pellicole di qualità e in anteprima assoluta.
Come al solito, tra gli appunti di viaggio, troverete invece le informazioni utili su come arrivare e dove soggiornare e sulle migliori location enograstronomiche presenti sull’isola..perchè anche il palato vuole la sua parte.
E, come recita un celebre detto popolare “ad Ischia si mangia si beve e si fischia e dopo aver mangiato bevuto e fischiato e Viva Ischia e chi l’ha creata!”
Buona permanenza!