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Forse per il caldo o magari per la piacevolezza delle serate estive, ma sembra che questa stagione sia la più gettonata per organizzare le cosiddette Notti Bianche. Tanti i borghi, le località turistiche e anche le città che in estate invitano abitanti e visitatori a tirar tardi fino al mattino, con un’offerta culturale e di spettacoli davvero variegata con performance artistiche, concerti, aperture straordinarie di spazi museali e commerciali.
Il fenomeno è ormai un “must” del divertimento low cost nella penisola, con appuntamenti che si ripetono annualmente o eventi sporadici dedicati magari a particolari ricorrenze: un modo diverso per riscoprire luoghi, vivere angoli cittadini o piccole realtà, in orari insoliti.
Vi segnaliamo allora alcune delle Notti Bianche che avrete sicuramente piacere di trascorrere lontani dal letto!
ROCCELLA JONICA (RC)
14 agosto
Per cittadini e turisti Roccella Jonica rimane sveglia nella notte del 14 agosto con degustazioni di prodotti locali sul lungomare, concerti e musical in piazza.
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PEDASO (FM)
14 agosto
La località marittima marchigiana attende l’alba del Ferragosto tra cultura, musica, ambiente, arte, cinema e poesia. Dalle 18,00 del 14 agosto fino alle 2,00 del 15, sono tanti gli appuntamenti da non perdere per grandi e piccini. La rassegna si chiama infatti “Aspettando l’Alba”.
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BOBBIO (PC)
15 agosto
Il Ferragosto si festeggia tutta la notte a Bobbio dove le celebrazioni religiose lasciano lo spazio a concerti di musica classica, mercato di antiquariato e spettacolo pirotecnico di chiusura.
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SAN MARCO IN LAMIS (FG)
17 agosto
“Cchiù fa notte e cchiù fa forte” è il titolo della Notte Bianca che si terrà a San Marci in Lamis, in occasione della quale si esibiranno nella piazza principale il gruppo rock Nobraino. L’evento predilige la musica e vede protagonisti generi diversi in ogni angolo della città, ma non mancheranno attrazione per bambini, show in strada e degustazioni.
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CELLE LIGURE (SV)
20 agosto
L’antico borgo di Celle Ligure invita i nottambuli a trascorrere la notte del 20 agosto in compagnia di musica, danze, artisti di strada e mercatini. Un’occasione per vivere questo centro storico, famoso per il suo mare azzurro, anche sotto le stelle, tra le piacevoli note di generi musicali per tutti i gusti.
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LUCCA
24 agosto
La splendida cittadina toscana festeggerà la sua Notte Bianca il 24 agosto con un programma ampio che coinvolgerà i principali angoli del centro storico. Previste infatti visite guidate ai principali monumenti, musei e palazzi storici, concerti nelle piazze e un’originale caccia al tesoro tra le antiche mura. Ristoranti e bar resteranno aperti per offrire menu a tema. A mezzanotte performance collettiva per realizzare un’opera dedicata ai mondiali di ciclismo. Scoprite di più sulla pagina Facebook dedicata all’evento.
CASSINO (FR)
31 agosto
Cassino promette cento spettacoli in una notte, in quella che è stata denominata dagli organizzatori “La Notte Bianca della Cultura”. L’appuntamento è per il 31 agosto e tanti sono gli ambiti in cui la lunga serata intende svilupparsi, per recuperare le eccellenze locali.
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Tutti i segnali raccolti dagli analisti dicono che questa sarà l’estate del ‘Fare’.
Sono un po’ meno concordi nel definire del ‘Fare’ cosa.
Io che dal Fare sul serio ho sempre un certo timore, provo a mettere in fila cosa significhi e a dare una lettura all’estate che lasci in bocca il sapore di questi tempi.
Innanzi tutto non riesco a non pensare ai 3.200.000 disoccupati che hanno poco da ‘Fare’. Sono flessibili, si sa, e possono magari Fare melina, Fare tardi la sera tanto la mattina possono dormire, Fare la coda per la carta verde, Fare quello che possono per tirare avanti, Fare corsi di formazione senza sbocco, Fare finta che tutto vada bene, Fare quello che gli dicono, Fare il contrario di quello che vorrebbero, Fare un biglietto di sola andata per la Germania.
Intanto Papa Francesco ha deciso di ‘Fare’ una bella gita fuori porta a Lampedusa e ha ribadito la linea del Vangelo su accoglienza e solidarietà. Ci ha messo tanta forza che metà della politica cattolica si è arrampicata sulle pissidi per non ammettere di aver usato quelle pagine per accendere il camino. Poi è andato a ‘Fare’ la scampagnata in Brasile, tenendosi ben stretta la borsa, sollevando più di un “Ohhh!” stupito tra chi pensava che favelas e povertà fossero fuori moda nell’estate 2013. Francesco, vuole anche Fare chiarezza sullo IOR ma chissà se glielo faranno Fare.
A Londra due giovinastri incoronabili hanno deciso di ‘Fare’ un bambino a lungo innominato che ha generato una ola che dalla sala parto è arrivata alle bianche scogliere di Dover. Stampa, tv, media, hanno già provato a Fare santo subito il pupetto reale, probabile sovrano nel 2060 con delega su Kingdom Centauri ai confini della galassia.
Il nostro governo poi ha chiamato un provvedimento Decreto del ‘Fare’. Semiotica e Scienze della Complessità stanno cercando di capirne le ragioni. Nel decreto ci si lancia nel Fare il lifting alle Provincie, si prova a Fare molto fumo sulle sigarette elettroniche, si decide di Fare fuori il cinema italiano, si dimentica di Fare qualcosa (di sinistra, destra, sopra o anche di sotto) per i 3.200.000 di cui sopra oltre che aprirgli il wi-fi gratis.
Agli evasori e alle mafie invece si concede di continuare a Fare quello che sanno Fare meglio. È il Made in Italy.
Gli editori quest’anno però non sono riusciti a Fare uscire il libro dell’estate. Sì, provano a Fare cassetta con titoli labirintici come ‘La cattedrale del profeta misterioso’, ‘ I papiri stropicciati del Mar Morto’, ‘Scusa se ti porto al mare’, ‘Un mare di sogni bui come il latte’, ‘Fammi Fare la tua ombra in marzapane’. Ma gli italiani leggono sempre meno, e non perché devono Fare l’esame della vista. I sospiri goduti che l’anno scorso ci hanno fatto Fare le ‘50 Sfumature’ stavolta non tracimano più da sotto gli ombrelloni dove si nota invece una ripresa del Fare le parole crociate, 2 Euro di certezze e grande catalizzatrici nel Fare gruppo. “3 verticali: Produrre, Costruire, Dar vita a qualcosa”. “Fare!” appunto. Anche se non siamo molto capaci.
La logica della complessità, ci dice che dopo l’estate del ‘Fare’ dovrebbe arrivare l’autunno del ‘Baciare’, ‘Lettera’ a Babbo Natale per l’inverno poi, e ‘Testamento’ finale col logo della BCE in primavera, dove poi dal letame nasceranno i fior e il ciclo ripartirà.
Samuel Saltafossi è sociologo della complessità
Passato il tramonto sull’Aventino ogni sera, fino al 4 agosto, prende il via Pirandelliana. La cornice è sempre una delle più suggestive, con una luce ed un affaccio che fanno del Chiostro della Basilica di Sant’Alessio un luogo incantato che da solo vale lo spettacolo.
La rassegna, patrocinata da Regione Lazio e Roma Capitale, è giunta alla sua quindicesima edizione. La Bottega delle Maschere, diretta da Marcello Amici, porta in scena il Berretto a sonagli e Pensaci, Giacomino!
Pensaci,Giacomino! è l’opera pirandelliana dedicata alla critica allo stato ed alla sua burocrazia: Marcello Amici, oltre alla regia, interpreta il ruolo di Agostino Toti. Il professor Toti, giunto al termine di una carriera statale poco gratificante dal punto di vista economico, decide di sposare Lillina, giovane ragazza,con la quale si comporterà da padre; vuole assolutamente sposarla in vecchiaia perché lo stato italiano sia costretto a pagarle la pensione dopo la sua morte, vendicandosi così delle frustrazioni dei suoi 34 anni di servizio.
Lillina aspetta un figlio da Giacomino, benvoluto dal professore, che lo accetta tranquillamente a casa dopo le nozze trovandogli anche un lavoro in banca, ma la logica dell’equilibrio proposto dal professore si scontra con i giudizi morali della gente del paese sulla situazione.
Giacomino ne viene letteralmente schiacciato, non li tollera e prova a riscattarsi cancellando Lillina e tentando di ricostruirsi una vita fidanzandosi con un’altra, sottovalutando il professore, che si precipita a casa sua con il figlio Ninì, rappresentato da un pupazzo, per convincerlo prima con il buon ragionamento e poi con minacce a tornare da Lillina.
Il professore non accetta dunque il fallimento del suo piano, il fatto che la forma, il giudizio degli altri, sia per un uomo più importante e insuperabile di un sostanziale miglioramento della propria esistenza (è lui che dà lavoro a Giacomino e che gli consente di poter stare con Lillina).
La scenografia è essenziale e lo spettacolo, in due atti, scorre velocemente. Energici, insieme al protagonista, i giovani attori che interpretano Giacomino e Lillina, mentre troppo deboli le interpretazioni degli altri personaggi. Dal punto di vista artistico lo spettacolo risulta a tratti confuso, meno vivace di altre messe in scena della compagnia, specializzata sull’autore siciliano, come il Sei personaggi in cerca di autore di un paio di anni fa.
Il pubblico alla fine è tiepido e non mancano i commenti un po’ delusi, considerando anche la location in esclusiva alla compagnia per l’Estate Romana e l’altissimo numero di repliche previste.
All’uscita non può mancare l’ultimo sguardo al panorama e in tanti si avviano anche a Piazza dei Cavalieri di Malta per una sbirciatina dalla famosa serratura che mostra il cupolone.
Chissà che il prossimo anno un possibile alternarsi di compagnie e spettacoli ad accompagnare le serate non possa arricchire ulteriormente le serate sull’Aventino.
E’ la serata dell’anteprima stampa, ma la fila al botteghino del Globe di Villa Borghese alle 18 è già lunga, sono in vendita alcuni posti sul parterre, e l’attesa è grande perché lo spettacolo segna il ritorno alla regia di Gigi Proietti, perché è proprio “Romeo e Giulietta” che, dieci anni fa, ha sancito l’ingresso imponente del Globe come immancabile appuntamento dell’Estate Romana, e perché la tragedia shakespeariana fa un po’ parte del dna degli spettatori teatrali, e tutti sanno o pensano di sapere la storia, ma la vera scommessa è nel sorprendersi nuovamente vedendola.
E’ proprio Gigi Proietti ad aprire la scena, in pochi minuti che accendono l’entusiasmo del pubblico.
Il Globe è stato inaugurato nel settembre 2003, spuntato nel cuore di Villa Borghese in soli 6 mesi, grazie alla virtuosa unione tra una forte volontà politica del Comune e la messa a disposizione di risorse rese disponibili dalla Fondazione Silvano Toti, per questo regalo alla città di Roma ed ai romani.
Gigi Proietti lascia il palco agli attori sulle parole del prologo della tragedia, la dichiarazione d’intenti al pubblico: “E se ad esso prestar vorrete orecchio pazientemente, noi faremo in modo, con le risorse del nostro mestiere, di sopperire alle manchevolezze dell’angustia di questa nostra scena.”
Nel cast i due giovanissimi Matteo Vignati, nel ruolo di Romeo, e Mimosa Campironi,nelle vesti di Giulietta, sono serviti sulla scena da attori di grande esperienza, come Francesca Ciocchetti, che interpreta la balia e che fa passare il pubblico dalla risata alle lacrime senza mai rubare la scena, ma segnandola ogni volta.
Lo spettacolo parte in abiti moderni, con la banda di Romeo che declama su note rap i versi di Shakespeare e Giulietta che suona rock con un piano elettrico dal balcone affacciato sul palco.
Dalla festa, le cui danze sono accennate da un cammeo in cui gli attori in maschera neutra ballano muovendo solo la testa, sulla classica musica da discoteca, e dall’ineluttabile incontro dei due amanti, si entra invece in ambiente e costumi d’epoca e nel classico della tragedia. Il salto è armonico perché lo spettacolo non perde mai di ritmo e di magnetismo, ma a mente fredda viene da domandarsi se l’osare attraverso la modernità iniziale sia funzionale allo spettacolo o frutto di una manovra che poi non avrebbe retto alla “sacralità” di una storia troppo conosciuta.
La balia e frate Lorenzo sorprendono sempre e incarnano leggerezza e comicità con maestria e precisione nel cogliere esattamente il tempo comico per battute e movimenti, continue le risate del pubblico nelle loro apparizioni.
Il palco diventa campo di battaglia a 360 gradi nei duelli, ben tenuti da Fausto Cabra, nei panni di Mercuzio, che domina con agilità lo spazio, e campo insanguinato fino alla fine con l’ultimo duello tra Romeo e Paride, promesso marito di Giulietta, personaggio sottovalutato in altre messe in scena della storia. E’ toccante il suo monologo finale a Giulietta che promette di andare a visitare ogni giorno alla tomba, e di lucidità disarmante le ultime parole che rivolge a Paride prima di ucciderlo e di uccidersi lui stesso: “Dammi la mano, tu, che, come me, fosti segnato nell’amaro libro della sventura! “.
Romeo e Giulietta si tolgono la vita a distanza di un minuto e i loro corpi si fermano in contatto solo con la testa in un incastro di drammatica plasticità.
Semplice la scenografia eppure sempre chiari e distinti gli ambienti, numerosi gli interventi di personaggi di servizio e comparse per rendere al meglio le scene collettive, come la preparazione degli eventi in casa Capuleti: è il carattere di essenzialità del teatro, fatto da movimenti e parole degli attori, gli unici traghettatori delle emozioni delle anime spettatrice in una storia che non perde il suo fascino e non smette di sorprendere.
All’uscita del pubblico, con cuscini portati da casa per il parterre, in una Villa Borghese un po’ più illuminata dell’anno scorso nei viottoli verso il parcheggio, gli occhi lucidi non mancano.
La stagione del Globe prevede il ritorno di Giulietta e Romeo, dopo le serate teatrali di luglio, nel Balletto di Riccardo Cavallo ad agosto; seguiranno Sogno di una Notte di Mezza Estate, Riccardo III e Re Lear.
Ieri, 19 giugno 2013, si è tenuta a Roma, nella cornice pomposamente istituzionale della sala che la Camera dei Deputati ha dedicato ad Aldo Moro (non sappiamo quanto l’eterodosso celebrato avrebbe in realtà apprezzato…), una giornata in memoria del più famoso Assessore alla Cultura d’Italia: Renato Nicolini (1942-2012), assessore nelle giunte romane guidate da Giulio Carlo Argan, Luigi Petroselli ed Ugo Vetere (1976-1985).
L’iniziativa, promossa da uno dei cinque figli, Ottavia (che si professa filosofa di professione) e dall’ultima compagna, l’attrice Marilù Prati, ha rappresentato un’occasione stimolante di riflessione, sia sulla politica culturale sia sulla politica italiana tout-court.
Brillante – come sempre – l’intervento di Stefano Rodotà, che ha ricordato come tutta l’esperienza politica e personale di Nicolini rappresenti la lotta al “riduzionismo”, ovvero al tentativo di ridurre la politica ad amministrazione del contingente, a rapporto con “la polizia ed il mercato”, allorquando dovrebbe essere invece continuo invito alla provocazione creativa, alla “fantasia al potere”. Rodotà ha rintracciato nelle teorie e pratiche di Nicolini la radice della sua idea di cultura come “bene comune”.
Il neo eletto Sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha ricordato di aver conosciuto Nicolini quando, allora al Policlinico Gemelli, fu il medico curante di colei che scoprì essere la madre dell’Assessore, e ha ricordato la fascinazione subita nei confronti di un uomo che aveva il dono di essere lieve anche nei momenti di tristezza, con un sorriso sempre un po’ malinconico (atteggiamento che peraltro molto affascinava le donne). Il Sindaco ha approfittato dell’occasione per annunciare che l’edizione 2013 dell’Estate Romana, che era a rischio a causa di un bando surreale emanato negli ultimi giorni della Giunta Alemanno (incredibile caso di bando che si dichiara subordinato all’eventuale – ?! – acquisizione di risorse…), si terrà, avendo reperito le risorse necessarie (almeno 2 milioni di euro, a fronte di una richiesta minima di 2,5 milioni da parte delle cosiddette “associazioni storiche” della manifestazione romana).
Franco Purini, amico e collega del Nicolini architetto sin dai tempi dell’Università, ha ricordato come Renato sia stato interprete di una lettura trasversale di autori che hanno formato la sua poliedrica personalità: da Nietsche a Gramsci a Debord. L’Estate Romana (progetto tutt’altro che “effimero”, se è vero che sopravvive dopo oltre trent’anni: la prima edizione risale al 1977) è in effetti un esempio eccellente di una logica (post-moderna) di ibridazione di linguaggi, di superamento della separazione ideologica tra culture alte e culture basse, nonché l’avanguardistico tentativo di “riappropriazione” della città, di rifondazione urbanistica, di ridefinizione degli spazi della socialità, da parte della cittadinanza.
L’organizzatore culturale Andres Neumann ha evocato l’immagine dello “sciamano”, per rappresentare la capacità di Nicolini di vedere oltre, di cercare di costruire realtà ispirate all’utopia.
Sono poi intervenuti Vincenzo Frustaci, dirigente dell’Archivio Capitolino, e Donato Tamblé, Soprintendente Archivistico per Roma ed il Lazio, che hanno comunicato che la biblioteca e l’archivio personale di Nicolini, messi a disposizione dalla famiglia, sono stati dichiarati proprio il 19 giugno beni di interesse culturale e storico nazionale, e verranno quindi messi a disposizione della collettività.
Infine, va segnalato che è stato pubblicato dalla Camera dei Deputati un libro che raccoglie gli interventi di Nicolini durante la sua attività parlamentare: è stato deputato per 3 legislature (IX, X e XI) ovvero dal 1984 al 1994, prima nelle fila del Pci e nel 1992 come esponente del Pds.
Nonostante il livello qualificatissimo degli interventi e la stimolazione intellettuale provocata, abbiamo percepito una qual certa nebbia farisea nella celebrazione della memoria del Nostro: stupisce molto che nessuno abbia nemmeno fatto cenno a come la “carriera politica” di Nicolini sia stata sostanzialmente interrotta quando nel 1993, in dissenso rispetto al proprio partito, decise di non sostenere la candidatura di Rutelli come possibile Sindaco di Roma, e si candidò con una lista autonoma, denominata “Liberare Roma” (si osservi che lo slogan “liberiamo Roma” è stato peraltro ripreso da Marino nella sua recente campagna elettorale).
Ne scrivo a ragion veduta, perché sono stato il responsabile della comunicazione della sua campagna elettorale, autofinanziata francescanamente: Nicolini ottenne un 8 % dei voti, al ballottaggio fu poi eletto Rutelli, Nicolini frequentò poi per un qualche tempo Rifondazione Comunista, ma mai tornò a ricoprire ruoli, a livello nazionale o locale significativi, se non quando Bassolino Sindaco lo chiamò, per una breve stagione (dal 1994 al 1997), come Assessore alla Cultura di Napoli. Nessuno ha ricordato che nell’estate del 2009 decise di prendere la tessera del Pd e prospettò una candidatura (che autodefinì “creativa e democratica”) alle primarie, cui presto rinunciò, rendendosi conto che aveva contro, ancora una volta, “il partito”.
Ad inizio 2010, aveva pubblicamente sostenuto la necessità delle primarie per la scelta del candidato del centro-sinistra a presidente della Regione Lazio, dichiarando di voler partecipare alle stesse. Poche settimane prima di morire (soffriva da tempo di una terribile malattia), pubblicò su “il Manifesto” (il 28 giugno 2012) un articolo che così iniziava: “Confesso di restarci un po’ male, quando vedo che nessun giornale o gruppo associa a sinistra il mio nome alle ormai prossime elezioni per il sindaco di Roma”. Come dire?! La passione e la tenacia, nonostante le batoste, non l’avevano certo abbandonato.
In sostanza, Nicolini rappresenta la figura di un politico irrituale ed anticonformista, un uomo colto e creativo, un intellettuale umanista, un artista eccentrico, sganciato dalle dinamiche della partitocrazia, vecchia e nuova, tollerato fino a quando non ha superato i “limiti”.
Alessandra Mammì ha intitolato un suo intervento su “l’Espresso” con un efficace “Nicolini, il Grande Escluso”. Spesso emarginato, comunque visto con sospetto dagli apparati vecchi e nuovi. Emarginato in vita e celebrato post-mortem: un po’ come avvenuto per Pasolini (che certamente aveva tratti comuni con Nicolini, entrambi agli antipodi rispetto all’idea di “intellettuale organico”), la “buona società” si rivela spesso abile nel cordoglio, ma non riesce a ben mascherare il respiro di sollievo per essersi liberata di un personaggio scomodo.
La lungimiranza che mostrarono i sindaci (comunisti) Argan, Petroselli e Vetere nei confronti del giovane Nicolini fu un atto di coraggio (soprattutto in considerazione dei tempi), rispetto alla conservazione che spesso caratterizza le macchine burocratiche dei partiti.
Nessuno ha però adeguatamente enfatizzato, nella celebrazione in memoria, la radicale diversità (caratteriale, culturale, arriverei a sostenere antropologica) di Renato rispetto alla gran parte dei “politici di professione”. Era veramente… un diverso!
Tutti hanno poi evocato l’Estate Romana, assurta quasi a dimensione mitica, dimenticando che negli ultimi anni Nicolini aveva assunto una posizione molto critica rispetto alla degenerazione mercantile che la sua idea aveva subito nel corso del tempo.
Si era (si è) esaurita la carica di innovazione e di trasgressione, e l’Estate Romana si è andata via via trasformando in una sorta di inutile bazaar culturale, in un banale supermarket dello spettacolo. Crediamo che questa visione critica di Nicolini verso la sua stessa creatura debba stimolare il Sindaco Marino, al fine di una lettura innovativa del mercato dell’offerta e della domanda culturale capitolina, che ha necessità di nuove invenzioni, nuove provocazioni, nuove trasgressioni.
Non di riprodurre l’esistente, ma osare: sperimentare nuove forme e nuovi linguaggi e… nuovi luoghi finanche. È certamente importante assegnare risorse alle “manifestazioni storiche” dell’Estate Romana (almeno per garantire l’occupazione, verrebbe ad aggiungere!), ma è forse più importante e strategico ragionare sul senso e sulla validità della mera riproposizione di un intervento pubblico che attualmente finisce per riprodurre quel che il mercato è ormai in grado di produrre da solo.
Nessuno, infine, ha ricordato che nonostante si tratti di uno dei concetti che più hanno reso famosa Roma negli ultimi 40 anni in tutto il mondo, incredibilmente non esiste una monografia sull’Estate Romana, né un saggio critico sull’esperienza politica, culturale, artistica di Renato Nicolini.
Quali le ragioni di questa incredibile rimozione??? Di fatto, l’unica pubblicazione è il suo libro di memorie, “Estate Romana 1976-1985. Un effimero lungo nove anni”, ripubblicato l’anno scorso dalla Città del Sole (la prima edizione era stata pubblicata nel 1991 da un editore il cui nome era tutto un programma, Sisifo…). Qualche riflessione storico-critica è contenuta nel nostro contributo al saggio a più mani pubblicato nel 2008 da Donzelli “Capitale di cultura. Quindici anni di politiche a Roma”, scritto con Gianni Borgna, Roberto Grossi, Carlo Fuortes, Franco Ferrarotti, ma quella voleva essere una piccola traccia che purtroppo non ha avuto gli adeguati sviluppi di ricostruzione politica e culturale di una esperienza profonda.
Mentre il Sindaco lasciava la Sala Aldo Moro, scusandosi per la necessità di tornare in Campidoglio per perfezionare la gestazione della Giunta, qualcuno ha simpaticamente urlato: “Sindaco, ci dia un Nicolini assessore!”. Magari fosse. Avrà Marino il coraggio necessario per affidare l’incarico ad una persona lontana dai poteri forti (anche del sistema culturale romano) e soprattutto fuori dal coro, per dare voce (e palcoscenici) alle infinità diversità che Roma ancora non riesce ad esprimere?! Ce lo auguriamo.
Angelo Zaccone Teodosi è Presidente dell’IsICult – Istituto italiano per l’Industria Culturale
Il calendario e le temperature ci ricordano che l’estate è vicina. Per tutti coloro che, vuoi per impegni lavorativi, vuoi per doveri familiari, o magari per la crisi rimarranno in città, non tutto è perduto: la bella stagione porterà anche negli spazi urbani il divertimento che le è consono.
Da nord a sud tante le rassegne estive che animeranno le nostre calde giornate e serate cittadine, con musei aperti, spettacoli teatrali, musica e cinema sotto le stelle.
Ecco i principali appuntamenti da segnare in agenda.
TORINO
Concerti, spettacoli, incontri, mostre, cinema, musica nel parco, sport, creatività e tanto altro ancora tra gli ingredienti della Bella Estate di Torino 2013.
Anche quest’anno la Città presenta un ricco calendario di eventi e manifestazioni capaci di conquistare chiunque: dagli amanti della musica e del teatro, agli appassionati d’arte e degli incontri con gli autori, agli interessati al tirar tardi in cerca di momenti di svago e relax.
Nei mesi di giugno, luglio e agosto, alle proposte di musica, arte e spettacolo, si alterneranno momenti di incontro e svago programmati per un pubblico ampio e variegato e con una particolare attenzione al target giovanile. Ritorna, infatti, il Torino Young City, un progetto ‘con e per i giovani’ di cui loro sono i protagonisti, da vivere con eventi, appuntamenti, spettacoli, laboratori, aperitivi a cielo aperto e tanta musica di alto livello.
Grazie alla collaborazione tra tutti gli enti territoriali e le migliori organizzazioni locali, piccole e grandi, formali e informali, Torino sceglie proprio l’estate per aprirsi al mondo e mostrare il suo lato più fresco, innovativo e dinamico.
Con il Festival Beethoven – realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino grazie al contributo di Intesa Sanpaolo e Iren Energia – Torino dedica una settimana – dal 24 al 30 giugno – all’opera del grande compositore tedesco. In quei giorni, piazza San Carlo, salotto del capoluogo piemontese, ospiterà un fitto calendario di concerti, incontri e approfondimenti interamente gratuiti con lo scopo di avvicinare un numero sempre maggiore di persone all’ascolto della musica classica e sinfonica. Sette serate gratuite di grande musica realizzate dall’Orchestra sinfonica Nazionale della RAI e dall’Orchestra Filarmonica di Torino affiancata da giovani affermati interpreti.
A luglio, nel Cortile d’Onore di Palazzo Reale, prenderà il via la seconda edizione del ciclo di incontri ‘Oltre i limiti’. Ospiti nazionali e internazionali provenienti dal mondo dello sport, dell’arte e della cultura si incontreranno per discutere e confrontarsi sui significato di ‘limite’ e sulle strategie che si mettono in atto per superarlo.
Questi sono solo alcuni dei tantissimi appuntamenti che saranno ospitati nelle cornici più scenografiche della città: dai giardini alle aree verdi, dalle ville ai musei della città, dal Teatro Romano ai cortili dei palazzi storici, dalle Residenze Sabaude agli spazi post industriali come i nuovi Cantieri OGR e la ex Manifattura Tabacchi, dalle Case del Quartiere alle vie e piazze delle Circoscrizioni.
La guida con il programma della Bella Estate di Torino 2013 è disponibile nei punti informativi della città e sul sito del Comune.
VENEZIA
Se trascorrerete i prossimi mesi in laguna, sappiate che ad attendervi è il coloratissimo Carnevale d’Estate 2013 che si terrà dal 22 giugno al 15 ottobre su iniziativa di PromoLido, dell’associazione culturale internazionale “Mario Del Monaco” e della Municipalità.
Il 20 e 21 luglio l’appuntamento è invece con la tradizione: si terrà infatti la Festa del Redentore, con lo spettacolare evento pirotecnico che illuminerà la Serenissima, mentre il 1° settembre da non perdere la Regata Storica.
Al Parco San Giuliano di Mestre si è aperto invece l’Estate Village 2013, che fino al 14 luglio proporrà appuntamenti,incontri e occasioni.
BOLOGNA
Da giugno a settembre la città di Piazza Grande offrirà a cittadini e turisti i molteplici appuntamenti all’interno di Bé Bologna Estate, tra teatro, musica, danza e performance.
Per i cinefili segnaliamo invece “Sotto le Stelle del Cinema”, che dal 21 giugno al 30 luglio alternerà a Piazza Maggiore pellicole storiche restaurate.
FIRENZE
Durante il periodo estivo, dal giugno a settembre, l’“Estate Fiorentina” propone un ricco programma di eventi culturali.
Un invito aperto a tutti coloro che vogliano confrontarsi nel campo dell’arte, del teatro, del cinema e della poesia con passione e sincerità, per restituire a Firenze quel ruolo di centro culturale che a lungo ha scolpito la storia fiorentina.
Colonna portante del progetto sarà, come nelle edizioni precedenti, la riscoperta e la rivalutazione di aree desuete, dimenticate ormai da tempo tra il sottobosco della maestosa foresta architettonica fiorentina in attesa di essere riscoperte.
ROMA
Nella capitale sono numerosi gli appuntamenti che rinfrescheranno l’estate. Dalle serate cabaret “Che Tajo” organizzate da “All’ombra del Colosseo”, che si terranno dal 20 giugno all’8 settemebre, mentre con “Lungo il Tevere” da Piazza Trilussa a Porta Portese, con mostre, serate danzanti e bancarelle. Aprono inoltre i consueti “villaggi”: dal Gay Village al Roma Vintage, fino ai ritmi caraibici del Soylatino.
Nel corso dell’intera stagione estiva un fitto calendario di appuntamenti coinvolgerà tutta la Capitale, dal centro alle periferie, con un’attenzione particolare ai luoghi dove è più forte il disagio sociale.
Tra gli eventi di spicco, le grandi kermesse musicali che da sempre richiamano migliaia di persone, come Rock in Roma, che ospita i grandi nomi della musica nazionale e internazionale (da Max Gazzé a Mark Knopfler, dai Deep Purple a Daniele Silvestri); la storica rassegna jazz di Villa Celimontana; Roma Live Festival, che quest’anno sarà dedicata in particolare alla cultura elettronica e la XX edizione di Roma incontra il Mondo, nella quale si esibiranno tra gli altri gli Almamegretta e i Kings of Convenience.
Sul palco del Centrale Live del Foro Italico spazio alla musica e al teatro, con le performance di Massimo Ranieri, Carlos Santana, Sting, i Morcheeba e Pino Daniele and Friends.
Ampia la scelta anche per gli appassionati del grande schermo grazie a manifestazioni importanti come il Medfilm Festival – la rassegna di cinema internazionale più longeva di Roma e del Lazio, con 80 film tra lungometraggi, cortometraggi e documentari e 40 Paesi partecipanti – e alle tradizionali arene cittadine, che offrono sotto le stelle le migliori pellicole della passata stagione.
Per la danza torna la storica rassegna romana Invito alla Danza, divenuta riferimento stabile per ballerini e appassionati italiani e internazionali.
La XX edizione de I Solisti del Teatro vedrà artisti del calibro di Licia Maglietta, Manuela Kustermann e Alessandro Haber dare vita a spettacoli di grande pregio.
A completare l’offerta, il Festival internazionale di Letteratura e cultura Ebraica, che promuove il dialogo e il confronto tra culture diverse.
La Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma arricchisce il programma dell’estate romana promuovendo il calendario di eventi dal titolo Dai Fori all’Appia antica. Mentre proseguono le visite guidate notturne all’anfiteatro Flavio – La luna sul Colosseo ogni giovedì e sabato -, lo Stadio Palatino, il cuore della Roma antica, accoglie il ciclo di letture Analogie. Incontri con sei scrittori. In uno dei giardini del palazzo dell’imperatore Domiziano, sei scrittori leggono racconti e testi o propongono riflessioni nate per analogia tra i temi sui quali si fonda la loro esperienza letteraria e poetica e un’opera esposta nella mostra in corso al Foro romano e al Palatino: Post-classici. La ripresa dell’antico nell’arte contemporanea italiana, a cura di Vincenzo Trione. Sull’Appia antica intanto ritorna per la seconda edizione Dal tramonto all’Appia, denso programma di musica, danza, proiezioni, mostre e letture che si articola tra Capo di Bove, il mausoleo di Cecilia Metella, il Castrum Caetani e l’area della chiesa medievale di San Nicola.
La luna sul Colosseo
Tutti i giovedì e sabato visite guidate in italiano e in inglese dalle 20.20 a mezzanotte
Analogie. Incontri con sei scrittori (Alessandro Bergonzoni – Walter Siti – Nadia Fusini – Valeria Parrella – Massimo Recalcati – Marco Belpoliti)
il 2 – 3 – 4 e il 9 – 10 -11 luglio alle 19.30 – www.postclassici.it ; http://archeoroma.beniculturali.it
Dal tramonto all’Appia
il 5 – 6 -7 luglio dalle ore 18.00 a mezzanotte
Nel corso delle prossime settimane saranno rese note anche le rassegne estive organizzate in altre città.
Tieniti aggiornato su TAFTER su tutti gli eventi e gli appuntamenti dell’estate 2013.
L’aria è fresca, nonostante la stagione calda, e l’atmosfera è carica di allegria e divertimento a Berlino durante la stagione estiva.
Sono infatti tanti gli appuntamenti che attendono chi sceglierà di trascorrere del tempo in questa vivace città.
Il 25 maggio imperdibile il Lotus flower Lantern Festival, un rituale buddhista che verrà celebrato anche a Berlino, testimoniandone il carattere multiculturale: l’evento si terrà al Koreanischer Garten che sarà illuminato da lanterne tradizionali, con musiche asiatiche a far da colonna sonora, parate in abiti tipici e spettacoli dal vivo.
Il 2 giugno partirà invece l’undicesima edizione dell’Open Air Gallery lungo il ponte Oberbaumbrücke Oberbaum, che sarà chiuso al traffico per ospitare all’aria aperta le opere di più di cento artisti tra pittori, fotografi e creativi di ogni genere. La lunga sfilata di opere sarà come di consueto accompagnata da una tela bianca lunga 120 metri, dove tutti potranno lasciare il proprio segno.
Dal 1984 infuoca le estati berlinesi e anche quest’anno il Rocktreff Mariendorf – Rock Festival farà risuonare la propria potente musica al Volkspark Mariendorf. Una serie di concerti gratuiti che vedranno le esibizioni di band emergenti dal 14 al 16 giugno.
Negli stessi giorni, per gli amanti della musica latina, c’è invece il festival BeLaSound, che si tiene sul lago Plötzensee, per l’occasione trasformato in una spiaggia caraibica. Sul palco grandi ospiti provenienti da Cuba, dalla Colombia e tanti artisti che porteranno grande calore e colore all’estate berlinese.
Il grande appuntamento però è per il 21 giugno, data della Fête de la Musique, evento importato dalla Francia, che vede ben 105 esibizioni di musica dal vivo per tutta Berlino, dalle 16,00 alle 22,00: ogni genere sarà protagonista e tutti gli angoli della città saranno animati dai ritmi più variegati.
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Ma tanti altri sono gli appuntamenti musicali da segnare in agenda: dal “Kreuzberg jazzt!“ agli spettacoli della Berliner Philharmoniker, dal Köpenicker Blues & Jazzfestival “Jazz in Town” al “Classic Open Air”, fino al “Greenville Music Festival” a luglio.
Il 14 giungo si apre poi un’altra importante rassegna artistica: si chiama “48 Stunden Neukölln” e giunge quest’anno alla sua quindicesima edizione. Gallerie aperte, spettacoli lungo le vie e tanta arte da ammirare nel distretto settentrionale di Neukölln, dove sarà possibile anche conoscere gli artisti più in voga a Berlino.
Non c’è davvero da annoiarsi in questa città, tra musica, arte e tante attrazioni che animeranno la vostra estate!
Non potevamo che scegliere Berlino come destinazione premio del contest (S)Barca e Vinci 2 – Boarding Boat, che si svolge su Facebook fino al 31 maggio.
Questa capitale è infatti la più fervente città mitteleuropea sul piano culturale: dopo la secondo guerra mondiale, la caduta dell’Urss e la riunificazione delle due Germanie, Berlino ha cambiato volto con nuove e futuristiche architetture, tante rassegne e appuntamenti artistici, musei, mostre e attrazioni di vario genere, ma sempre preservando il ricco bagaglio di storia e tradizione che le è proprio da oltre otto secoli.
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Tanti i luoghi da visitare, dal monumento simbolo della Porta del Brandeburgo alla street art dell’East Side Gallery, dalla Potsdamer Platz, dove ha lasciato il segno anche il nostro Renzo Piano, al viale di tigli Unter den Linden.
Le sorprese a Berlino sono però sempre dietro l’angolo: passeggiando per le sue strade potrete imbattervi in uno dei suoi 170 musei, o essere rapiti dalle originali opere d’arte delle numerosissime gallerie che popolano Prenzlauer Berg, tra i quartieri più creativi della città.
Non mancheranno poi occasioni per ascoltare musica dal vivo, assistere a spettacoli teatrali o partecipare a rassegne originali: Berlino è infatti all’avanguardia per quanto riguarda l’intrattenimento e l’organizzazione di eventi. Non a caso i tanti club e locali cittadini vantano una frizzante vita notturna, rinomata anche all’estero.
I buoni motivi per fare la valigia e partire alla volta di Berlino sono dunque tanti; non dimenticate però di scattare la vostra foto per (S)Barca e Vinci 2 – Boarding Boat! Solo così potrete vincere un soggiorno a cinque stelle per questa fantastica città!
Con l’arrivo dell’estate tornano anche gli eventi musicali che animano piazze e palazzetti di tutta Europa. Quest’anno la buona musica risuonerà a partire dal mese di maggio con un calendario ricco di appuntamenti.
La prima data da non perdere è l’esibizione di Elio e le Storie Tese il prossimo 14 maggio presso l’Università Sapienza di Roma, dove il gruppo si cimenterà in una versione de Il Barbiere di Siviglia.
Dal 14 al 18 maggio, invece, presso l’Auditorium Parco della Musica si terrà un festival dedicato agli strumenti musicali più recenti e al mondo del jazz: sono previste cinque serate in cui saranno presenti Javier Girotto, Rosario Giuliani, Dan Kinzelman, Stefano Di Battista, Francesco Cafiso, Maurizio Giammarco, Gaetano Partipilo, Raffaele Casarano, Max Ionata, Francesco Bearzatti, Ialsax Quartet, Christian Maurer, Alfredo Santoloci, l’Ensemble di Saxofoni del Conservatorio di Santa Cecilia.
Se siete degli appassionati del jazz, genere a cui non sapete rinunciare, l’Alexanderplatz ospita nel week end del 17 e il 18 maggio l’artista internazionale Kevin Mahogany Quartet insieme a Byron Landham.
Tanti inoltre anche i grandi concerto eventi che vedranno protagonisti star nostrane ed internazionali: grande attesa per il Boss Bruce Springsteen che si esibirà il 30 maggio in piazza del Plebiscito a Napoli, il 31 maggio allo stadio Euganeo di Padova, il 3 allo stadio San Siro di Milano per terminare il suo tour italiano l’11 luglio all’ippodromo di Roma, nell’ambito della rassegna Rock In Roma. La rassegna romana dedicata al Rock prevede diversi altri appuntamenti: Iggy Pop il 4 luglio, Deep Purple il 22 luglio, Rammstein il 9 luglio, Toto il 21 giugno, Neil Young & Crazy Horse, il 26 luglio e Mark Knopfler il 13 luglio.
Due le date invece previste per i Depeche Mode a Milano nella cornice dello stadio San Siro il 18 luglio e a Roma all’interno dello stadio Olimpico il 20 luglio. Tornano anche i Green Day che portano nel nostro paese il loro “Uno, dos, tres, tour!” con ben quattro date: il 24 maggio a Rho (Milano), il 25 a Trieste, il 5 giugno a Roma e il 6 a Bologna.
E mentre si vocifera di un possibile ritorno anche degli One Direction e di David Bowie, che tuttavia non hanno ancora rivelato date certe del loro passaggio in Italia, di certo in programma dal 20 luglio al 21 settembre c’è il tour The Wall di Roger Waters, che toccherà ben 24 città italiane tra cui Padova il 26 luglio e Roma il 28. Elton John invece presterà la sua voce al Festival Collisione a Barolo, nelle Langhe cuneesi il 9 luglio prossimo.
Per fare una scorpacciata di rock le sorprese non sono finite: tre sono le date previste per i Muse, il 28 e il 29 giugno allo Stadio Olimpico di Torino per poi approdare a Roma il 6 luglio.
Grande ritorno dei Kiss il 17 giugno a Codroipo in provincia di Udine, il 18 giugno al Forum di Milano e, a sorpresa, dopo sei anni, torna live anche Robin Williams con un’unica tappa a San Siro il 31 luglio. A Milano a San Siro si esibirà anche Bon Jovi il 29 giugno. Ancora non sono confermate invece le date di Vasco Rossi, che tuttavia ha reso noto di voler intraprendere un nuovo tour entro quest’anno.
Nella provincia di Milano da non perdere c’è la rassegna Dieci Giorni Suonati con un ricco calendario: il 30 maggio Joe Satriani in Trezzo sull’Adda; il 25 giugno Motorhead; il 27 giugno Xavier Rudd; il 3 luglio The Black Crowes; il 3 luglio Van Der Graaf Generator; il 9 luglio George Thorogood and The Destroyers; il 10 luglio Gov’t Mule; il 17 luglio Brian May e Kerry; il 21 luglio i Deep Purple ed infine il 22 luglio Jonathan Wilson.
Nella capitale non ci sarà solo il consueto appuntamento con Roma Rock festival: al Foro Italico, infatti, è prevista anche la rassegna “Centrale Live” durante la quale si esibiranno Leornad Cohen il 7 luglio, Sting il 9 luglio, Pino Daniele and friends il 10 luglio, i Morcheeba il 12 luglio, Nek il 15, Cesare Cremonini il 18 luglio, Geroge Benson il 22, Alan Parsons Project il 23, Alex Britti il 25 per finire in grande con Carlos Santana il 27 luglio.
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