La terra continua a tremare in Emilia Romagna, ma la solidarietà non si fa attendere. Sono già partite le numerose iniziative da tutta Italia per portare il proprio aiuto concreto alle popolazioni terremotate dell’Emilia Romagna. Vediamone alcune:

• Nei giorni scorsi si è diffuso l’appello sul web dell’azienda agricola Cusumaro che subito dopo la scossa del 20 maggio, ha invitato tutti a comprare le forme di Parmigiano Reggiano dop rigorosamente italiano, contenuto nei suoi depositi danneggiati dal sisma. Un modo per richiedere non aiuti economici, ma la possibilità di rialzarsi da questo terribile calamità attraverso il proprio lavoro ed impegno. Il formaggio può essere acquistato sia via mail che per telefono. Basta inviare la propria richiesta all’indirizzo mail filieracorta@arci.it per le singole persone o le famiglie; all’indirizzo mail elisa.casumaro@yahoo.it o ai numeri di cellulare 346 1779737/340 9016093 per le aziende.

 

 

 

 

 

• Per quanto riguarda le donazioni e gli aiuti finanziari immediati è stato attivato il numero 45500: inviando un sms dal telefonino viene stanziato un contributo di due euro in favore della popolazione e dei progetti di ricostruzione della zona. Per comunicare tutti i danni subiti dal patrimonio culturale, monumenti, musei e centri storici di valore artistico, il Ministero dei Beni Culturali ha attivato un’apposita casella elettronica, sisma2012@beniculturali.it a cui poter inviare tutte le segnalazioni.

 

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Confartigianato Vicenza ha aperto un conto corrente con lo scopo di aiutare direttamente tutte le aziende della regione. Si tratta del conto corrente bancario intestato a: “Confartigianato Imprese – Raccolta fondi terremoto in Emilia Romagna 2012” presso la Banca Popolare di Sondrio Agenzia 24, via San Giovanni in Laterano 51/A, 00184 Roma – Codice IBAN: IT26 Z 05696 03224 000003396X05.

• Legambiente nell’ambito dell’iniziativa Voler bene all’Italia per portare la propria solidarietà, ha proposto di creare una sinergia tra i comuni fortemente danneggiati dell’Emilia e altri paesi che possano così aiutate direttamente il comune con cui hanno istaurato il gemellaggio. Le candidature possono essere inviate a: pgi@legambiente.it e l’elenco dei comuni è consultabile sul sito.

• Il ministro della giustizia, Paola Severino ha invece lanciato l’idea di poter impiegare i detenuti del carcere della Dozza di Bologna per avviare e portare avanti la ricostruzione in queste zone. L’obiettivo è quello di far sentire utile la popolazione carceraria sia per portare il proprio sostegno che per inserire l’iniziativa nel percorso di recupero dei detenuti non pericolosi e già in regime di semilibertà.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cliccando su questo link invece troverete tutte le altre iniziative per la raccolta fondi avviate dalle diverse testate giornalistiche, le fondazioni bancarie e grandi catene di distribuzione.

 

L’ultima trovata che ha acceso i riflettori sulla famosa Isola di Capri è quella di pannelli pubblicitari galleggianti davanti alla Grotta Azzurra. Antro naturale antico, conosciuto fin da Tiberio che pose all’interno sculture ritraenti dei, è famosa per la sua colorazione azzurra dovuta ad un gioco di rifrazione della luce solare.
Ma, come tanti luoghi in Campania, ad un certo punto della sua storia recente, dopo secoli di tranquillità e giusto equilibrio uomo-natura, rischia di essere peggiorato dalla “mano” o meglio dalla “mente” umana.

Un progetto, per giunta già presentato due anni fa a cui Legambiente si oppose con successo, è stato riproposto in questi giorni per stendere una barriera galleggiante davanti all’ingresso della Grotta Azzurra, nello specchio d’acqua adiacente, comprensivo di cartelli pubblicitari. E’ tempo di crisi dicono dal Municipio del Comune di Capri, quindi bisogna far cassa, poi con i tagli governativi. E poi la barriera aiuterà i barcaioli ad avere un effetto “lago” davanti la Grotta.
Pace per il paesaggio, per la poesia dei luoghi oltre allo scientifico genius loci che ha permesso attraverso i secoli, il mito dei nostri luoghi più visitati, il vero patrimonio da mettere a sistema, non svilirlo per pochi spicci di pubblicità.
Da circa un secolo i barcaioli capresi con piccole lance in legno entrano nello stretto ingresso della Grotta Azzurra portando centinaia di migliaia di turisti per la visita di questa meraviglia, e da tempo vige la regola di assoluto divieto d’ingresso a nuoto e a motore nello specchio d’acqua adiacente, così da agevolare il lavoro dei marinai e per poter agevolmente visitare l’antro.

Qualche caso d’insubordinazione in verità ci fu, come quando Jacqueline Kennedy Onassis volle tuffarsi verso il tramonto nell’azzurro, mentre l’oste del barretto a terraferma l’aspettava con una grappa di limoni per riscaldarla, insofferente per le regole, ma tutto ciò di sicuro contribuì alla costruzione del mito di Capri. Oserei del nostro Golfo di Napoli, denso di storie recenti e antiche, dove l’attrazione non è data solo dalla natura, dal territorio, ma soprattutto da quell’equilibrio che l’uomo ha saputo trovare con questo territorio, con la costa ed il mare. L’uomo ha modificato le proprie attività modellandole al territorio, trovando un’armonia particolare che è la base della bellezza. Questo è un segno universale, riconosciuto da tutta l’umanità, ecco il turismo! Questo connubio uomo-natura è in pericolo? Si riuscirà a salvaguardare il delicato equilibrio con la sempre più presente dottrina della quantità, del consumo a tutti i costi e che tutto abbia un prezzo, che tutto abbia un valore economico-consumistico?

Il griffare la Grotta Azzurra è indubbiamente darle un prezzo, come con un tabellone pubblicitario in una delle nostre rinomate piazze in centro città: ma allora qual è la differenza? Quale è il confine tra accettabile e non accettabile esteticamente? Si tratta di un processo di banalizzazione dei luoghi, di non comprendere che un sito naturalistico di interesse comunitario (europeo), zona di protezione speciale e sito di alta valenza culturale italiana non può essere banalizzato con una pubblicità, che il nostro territorio ed il paesaggio non può essere inquinato per portare a casa una manciata di spiccioli. Ve lo immaginate il colosseo di Roma con un enorme cartellone pubblicitario per sempre? Perché non sopra i celebri “faraglioni di Capri”?
Noi pensiamo che ci siano altri modi per fare cassa, ci sono valori e patrimoni inviolabili che sono bisogni per questa e per le prossime generazioni. Perché anche il paesaggio e la bellezza dei luoghi sono bisogni umani.    

Il Prof. Nabil Pulita è Portavoce di Legambiente Circolo Isola di Capri.
Michele Buonomo è il Presidente di Legambiente Campania