clintonOggi siamo sommersi da personaggi celebri che pubblicano le loro foto su Instagram e sui principali social network. Ma avete mai pensato a cosa avrebbero scritto personalità illustri del passato sui loro profili? E se avessero avuto Instagram quale momento di vita avrebbero deciso di immortalare?

Ce ne fa fare un’idea il divertentissimo tumblr “Histagrams“, praticamente un Instagram della storia, che ripercorre, tramite hashtag, foto e commenti le popolari vicissitudini delle star del passato.
Scoprite come Pollock ha avuto ispirazioni geniali dalle quali è poi nato il suo inconfondibile stile, leggete i commenti che Hilary Clinton ha postato al marito quando la sua nuova stagista è stata immortalata, e interpretate gli hashtag usati da Dio, Einstein e tanti altri per comunicare i loro successi.

Ci sarà da divertirsi…

 

 

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COSELucrezia Borgia, Artemisia Gentileschi, Galileo, la principessa Sissi, Claretta Petacci e Mussolini, si possono incontrare tutti in questo sito che permette di vedere documentari di tipo storico. È un marchio di “La storia in rete”, una società di produzione indipendente che si occupa di storia attraverso diversi canali, web e cartacei. Il portale dà accesso a documentari di storia, letteratura e arte, a pagamento, visibili in streaming, attraverso il supporto della piattaforma vimeo.com.

 

 

COMEUsufruire del portale è molto semplice. I documentari sono divisi per epoche storiche dal “Mondo antico” al “Novecento”, più altre tre sezioni dedicate alle biografie, alle figure femminili e ai grandi enigmi della storia. È possibile vederne un trailer e leggerne un breve riassunto, in modo da avere un’anteprima del prodotto prima di acquistarlo. Una volta scelto il documentario è necessario comprarlo appoggiandosi alla piattaforma Vimeo. Questa richiede una breve registrazione e il pagamento nella valuta americana, in dollari. Il costo del video, che si può visualizzare per un periodo di 48 ore, è di 4.99 dollari, ovvero 3.65 euro. È poi possibile commentare il documentario e condividerlo attraverso i social.

 

 

PROCostituisce un modo piacevole e divertente per istruirsi, per conoscere, per appassionarsi di storia. Come specificato dai creatori stessi dell’idea, può anche essere un innovativo strumento da usare a scuola per supportare l’apprendimento di bambini e ragazzi.

 

 

CONTROÈ ancora ristretta la scelta di documentari visualizzabili, soprattutto nella sezione “Mondo Antico” e “Novecento”. Rappresenta un limite anche la fruibilità del prodotto solo per tempo limitato. Magari si potrebbe pensare a due fasce di prezzo, a seconda che si voglia acquistare il video, o solo “affittarlo”. Per far saggiare la qualità del prodotto, si potrebbe anche prevedere qualche articolo gratuito.

 

 

SEGNI PARTICOLARIIl materiale che costituisce il sito proviene dal catalogo della società, che si basa su lavori documentari prodotti in maniera autonoma e mandati in onda dai programmi di reti come La7, Rai, History Channel e Mediolanum Channel.

 

 

CONSIGLIATO AAmanti di storia, appassionati di documentari, insegnanti, studenti, semplici curiosi.

 

 

INFO UTILIhttp://storiadoc.com

Nazi Art DatabaseE’ recente la notizia del ritrovamento a Monaco di Baviera circa 1.500 opere dei maestri della pittura moderna (Pablo Picasso, Henri Matisse e Marc Chagall) confiscate durante il Nazismo a collezionisti ebrei, per un valore pari a un milione di euro.
Ci troviamo al centro di un dibattito internazionale che interessa la restituzione alle famiglie ebree del loro patrimonio artistico (ora beni culturali) sottratto durante la seconda Guerra Mondiale dai Nazisti.

Ma quali norme si applicano a simili casi e, soprattutto, chi è in possesso di tali beni è tenuto a restituirli al legittimo proprietario?
La risposta non è di immediata soluzione, posto che si tratta di indagare sull’applicazione di norme internazionali e sulla loro attuazione sul piano nazionale all’interno dell’ordinamento interessato (nel nostro caso tedesco).

Sul piano internazionale, come noto, esistono due Convenzioni (Unesco 1970 e Unidroit 1995), entrambe di fatto inapplicabili a casi simili a quello qui in esame.

La Convenzione Unesco sulla illecita importazione, esportazione e trasferimento di proprietà dei beni culturali (1970) rappresenta un utile strumento per combattere il traffico illecito dei beni culturali con applicazione sia in tempo di pace che in tempo di guerra. Sebbene prevenga la distruzione e la sottrazione di beni culturali, non è specificamente atta a regolare la sottrazione di opere d’arte da parte dei Nazisti nel corso della Seconda Guerra Mondiale, né contiene meccanismi per la composizione di controversie di questo genere. La Convenzione semplicemente stabilisce che lo Stato al quale l’opera è restituita compensi l’acquirente in buona fede senza prevedere regole per le controversie tra privati.

La Convenzione Unidroit (1995) sulla protezione del patrimonio culturale e la lotta al traffico illecito di opere d’arte tende a supplire le lacune della Convenzione Unesco del 1970, in particolar modo, con riguardo al diritto internazionale privato e alla problematica dell’acquisto a non domino affrontata in modo differente dagli Stati contraenti. Legittimato all’azione di restituzione può essere anche un privato: chi detiene un bene che è stato rubato deve restituirlo, essendo irrilevanti i vari passaggi di proprietà a seguito dell’illecita perdita del possesso del bene. Anche se il proprietario (originario o successivo) ha acquistato in buona fede (ovvero con la dovuta diligenza), non impedisce la restituzione del bene, attribuendo al detentore unicamente il diritto ad un equo indennizzo, avuto riguardo a tutte le circostanze del caso.

Le norme della Convezione Unidroit potrebbero quindi rappresentare la base per intraprendere azioni di restituzione relativamente al patrimonio sottratto dai Nazisti agli Ebrei durante il periodo bellico, ma la limitazione dei cinquant’anni da quando è avvenuta la sottrazione, imposta dalla Convenzione, per la proposizione dell’azione di restituzione, rende impossibile rivendicare beni sottratti più di 66 anni fa o comunque prima del 1963!
Allo stato quindi né la Convenzione Unesco, né la Convenzione Unidroit possono essere di ausilio alla soluzione del caso qui esaminato. Sono così stati introdotti numerosi strumenti di “soft law” che forniscono linee guida per risolvere le controversie legate alla “Nazi-era art”. Ma anche qui ci troviamo in una zona grigia, cosicché le controversie sui beni sottratti dai Nazisti sono per lo più risolte dai giudici nazionali, di volta in volta, sulla base del caso concreto e conformemente al diritto nazionale applicabile.

Una recente sentenza della Corte di Giustizia Federale Tedesca (Bundesgerichtshof) conferma che le norme generali del diritto civile prevalgono sulla legge che regola le restituzioni in Germania. In Germania, infatti, i sequestri attuati sui beni appartenenti agli Ebrei da parte dei Nazisti sono da considerarsi privi di alcun effetto e pertanto nulli a decorrere dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Al di là dei confini della legge applicabile, la restituzione include sforzi per superare gli ostacoli legali. Le difese possono fondarsi sul background storico e su speciali circostanze del caso concreto, così come condurre ad avvalersi di strumenti di “soft law” che hanno dato vita a speciali commissioni dedicate o alla adozione di sistemi di risoluzione delle controversie alternativi alla giustizia ordinaria (ADR) o ancora alla restituzione volontaria dei beni.

In Germania, nel 2003, il Governo ha costituito una Commissione Consultativa per la Restituzione dei Beni Culturali Sequestrati durante la Persecuzione Nazista, in particolare, di proprietà di famiglie ebree, per rendere efficaci i Principi della Conferenza di Washington del 1998: la mediazione obbligatoria è imposta dopo che le parti abbiano esperito ogni rimedio di legge o se le limitazioni di legge abbiano impedito la restituzione.

Ancora, la normativa sulla restituzione del 1990 (Vermogensgesetz) incoraggia le parti, privato e Stato, ad addivenire a transazioni su base amichevole. Ma ci si pone la domanda, una volta risolte tutte le questioni di legge applicabile, se l’erede sia tenuto alla restituzione e a pagare per il predecessore? La soluzione parrebbe propendere per il sì, ove il predecessore conosceva la provenienza illecita e l’erede non poteva non sapere di quella provenienza, usando la “dovuta diligenza”, secondo un principio di buona fede nell’acquisto anche a titolo successorio.
E a chi passa, una volta accertata l’illecita provenienza, la proprietà dei beni recuperati? Al legittimo proprietario, verrebbe da dire, sempre che sia stato risolto il caso sulla base del diritto nazionale applicabile che, come visto, oltre a riguardare regole di diritto interno (nel caso in esame di diritto tedesco), non appare sempre di facile soluzione.

 

 

Silvia Stabile è avvocato esperta in Diritto della Proprietà Intellettuale e Diritto dell’Arte, partner dello Studio Legale Negri-Clementi

metapontosommersoNon sono solo naturali le cause che l’8 ottobre scorso, per la terza volta in cinque anni, hanno provocato l’inondazione del Parco archeologico dell’Area Urbana di Metaponto, sommersa da circa 80 mila metri cubi di acqua, fango e detriti. Coperti totalmente i templi di Apollo Lykaios, di Artemis e di Atena e i quartieri abitativi e produttivi; dalle acque melmose emergono solo parzialmente le sommità del Tempio di Hera e dell’Ekklesiasterion/Teatro.

Che il territorio tra le foci dei fiumi Bradano e Basento, fosse “fragile” lo avevano capito ante litteram gli stessi coloni greci che, provenienti dall’Acaia nel nord del Peloponneso, nella seconda metà del VII secolo a.C. fondarono la città di Metaponto. Per primi “modificarono” il paesaggio della piana metapontina e per rendere disponibile il territorio agricolo ai coloni, nel corso del V secolo a.C., intrapresero un’ importante opera di bonifica dell’area. Una fitta rete di canali, documentata archeologicamente tra il Bradano e il Cavone, permise di drenare le acque piovane dai terrazzi verso l’ampia vallata costiera e da quest’ultima verso i due fiumi e la linea di costa, ridimensionando l’endemico fenomeno degli impaludamenti e delle alluvioni.

Oggi, invece, l’uso del territorio metapontino è diventato una pratica incontrollata di disboscamenti, di espansioni di aree agricole e di occupazioni edilizie, dovuta non solo a mancate pianificazioni, ma anche a speculazioni che ne hanno determinato il dissesto idrogeologico rendendo, di conseguenza, ingestibile la tutela del Parco archeologico dell’Area Urbana, testimone dell’antica colonia greca.

Manca di fatto nella comunità e nell’amministrazione dei territori un’alfabetizzazione di base per poter tutelare e conservare il paesaggio, che come recita la Convenzione Europea del Paesaggio del 2000 “è una determinata parte del territorio, cosi come percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni” e che soprattutto “svolge funzioni di interesse generale, sul piano culturale, ecologico, ambientale e sociale” come dovrebbe disciplinare la Legge n. 14 del 9 Gennaio 2006!

 

Ada Preite, archeologa, dottoranda EPHE – Paris, segretario sezione Basilicata Associazione Nazionale Archeologi – ANA

 

 

rushmovieSe non è il miglior film dell’anno, poco ci manca. È difficile non rimanere incantati ed emozionati di fronte all’ultima fatica cinematografica di Ron Howard, Rush, basato sulla leggendaria sfida tra i piloti di Formula 1 Niki Lauda (interpretato da Daniel Bruehl) e James Hunt (Chris Hemsworth). Gli incassi parlano da soli: 48 milioni di dollari guadagnati in tutto il mondo e 4 milioni di euro nella sola Italia. E il merito non è solo dei tantissimi appassionati di Formula 1 che hanno atteso con ansia per mesi l’uscita di Rush… Perché se è vero che il film ha avuto un grande successo in Paesi come Italia e Regno Unito, dove la tradizione dello sport a motori è molto forte, è anche vero che senza il tocco di Hollywood, questo lavoro sarebbe stato distribuito solo in poche decine di sale in diversi Paesi.

Per quanto gli americani abbiano il “brutto vizio” di romanzare ogni cosa, va riconosciuto al regista americano di essersi attenuto quanto più possibile alle cronache del tempo: la somiglianza degli attori con i personaggi originali è impressionante, la ricostruzione delle vetture usate dai piloti è fedelissima, così come la sequenza di eventi che ha caratterizzato il duello tra Lauda e Hunt, dalle prime scaramucce in Formula 3 (categoria minore degli sport motoristici a quattro ruote) fino alla famosa stagione 1976, massimo emblema della rivalità tra i due nemici – amici.

Rush è un film che ha la capacità di parlare a tutti, sia a chi non ha mai seguito una gara di Formula 1, sia a coloro che sono disposti ad alzarsi anche alle 4 di notte pur di seguire in diretta la gara in Australia. Nessun linguaggio complesso, nessun nome o episodio dato per scontato: la narrazione prosegue in modo lineare e chiaro, coinvolgendo al massimo lo spettatore e riportandolo indietro nel tempo. Ma occhio a definirlo semplice documentario… Perché, oltre ai momenti salienti della sfida Lauda – Hunt, l’attenzione viene posta anche sulle vite private estremamente diverse dei due protagonisti: da un lato abbiamo un Hunt che ama sfruttare la sua bellezza da dongiovanni per conquistare il cuore delle donne e che si abbandona spesso al fumo e all’alcool; dall’altro lato abbiamo un Lauda che è, invece, schivo, riflessivo, per niente amante della socialità e mondanità.

Un dualismo che si traduce, poi, anche sulla pista: all’Hunt aggressivo che provava a infilarsi in ogni spazio e desiderava correre anche in condizioni difficilissime, si contrappone un Lauda più “calcolatore”, scrupoloso, attento a ogni dettaglio, uno che pensava sempre alle conseguenze delle sue azioni prima di compierle e non aveva peli sulla lingua, anche a costo di sembrare antipatico agli altri. Gli opposti si attraggono e infatti tra i due piloti nacque una bellissima e sincera amicizia, come sottolineato soprattutto nelle battute finali del film, probabilmente la parte più bella e commovente.

Realtà e finzione si fondono in un tutt’uno, fino a diventare quasi indistinguibili. Per non parlare dei tanti piccoli indizi che Ron Howard ha disseminato nel corso del film per soddisfare l’entusiasmo degli appassionati più incalliti. Giusto un paio di esempi: l’inquadratura che si sofferma sul nome di Tom Pryce, pilota morto nel 1977 all’età di 27 anni nel corso del Gran Premio del Sud Africa, vittima di un incidente tanto orribile quanto sfortunato. O la dura critica di Lauda nei confronti del suo Team, la Ferrari, per averlo rimpiazzato con un altro pilota (Carlos Reutemann) subito dopo il terribile incidente che lo ha portato a un passo dalla morte nel Gran Premio di Germania del 1976, del quale lo stesso Lauda porta i segni ancora oggi.

Come evidenziato da molti, Rush fa emergere anche il ricordo di un’epoca, quella degli anni ’70 e ’80, che ha visto probabilmente i più grandi duelli di sempre nella storia della Formula 1. Non solo Lauda contro Hunt, ma anche Gilles Villeneuve contro Arnoux, Senna contro Prost. Ma anche in tempi più recenti, la Formula 1 ha saputo regalare delle sfide memorabili, come quelle tra Michael Schumacher e Mika Hakkinen. Stiamo parlando di grandissimi Campioni del passato, Uomini (volutamente con la “U” maiuscola) ancora prima che piloti. Persone che hanno sfidato la morte pur di seguire una passione personale molto forte. Piloti che si prendevano a sportellate, senza guardare in faccia a nessuno, pur di raggiungere il gradino più alto del podio.

Oggi, purtroppo, non ci resta granchè di questo spirito sportivo… Gli attuali piloti di Formula 1 corrono con tanta elettronica a bordo (cosa che, invece, mancava nelle auto dei Campioni del passato) e seguendo sempre la traiettoria ideale, quasi come se fossero su un binario. Basta uscire un po’ fuori da questa traiettoria e si rovina tutto. Gli azzardi sono pochi: paradossalmente, i piloti erano più spericolati 20 o 30 anni fa, quando le auto di Formula 1 erano pericolosissime e gli incidenti mortali erano tristemente numerosi, che non adesso. Soprattutto dopo la morte di Senna a Imola è iniziato un processo di rafforzamento delle misure di sicurezza che ha portato le auto di Formula 1 attuali a essere dei veri bunker ultra-sicuri. Ma questo pare non aver incoraggiato al massimo lo spirito agonistico della maggior parte dei piloti che corrono adesso.

Ecco, quindi, che Rush assume un nuovo significato, ovvero quello di aiutarci a ricordare le sfide del passato non tanto in chiave nostalgica, quanto per offrire un paragone genuino tra quelli che vengono considerati Campioni oggi e quelli che lo erano in passato. Una bellissima lezione di stile, valori sinceri (come il coraggio e l’amicizia) e umiltà che ci viene regalata da uno che, fino a non molto tempo fa, a stento sapeva cosa fosse la Formula 1. Non sorprende, quindi, che inizino già a circolare voci su un futuro film dedicato alla rivalità tra Senna e Prost. Di sicuro sarebbe un altro grandissimo successo!

 

Alfred Nobel inventò la dinamite. Poi un giorno morì e lasciò il suo patrimonio di circa 200 milioni di euro a un fondo specifico da distribuire annualmente a coloro che, durante l’anno precedente, avessero contribuito maggiormente al benessere dell’umanità. E da lì tutto ebbe inizio.

Oggi i Premi Nobel sono considerati tra i riconoscimenti più importanti e prestigiosi e probabilmente tutti, almeno da bambini, abbiamo sognato di ottenerne uno. Quantomeno quello per la pace.

Il giro di interessi, economico e mediatico, che gira attorno ai Premi Nobel è vastissimo. Dopo la già avvenuta assegnazione dei Premi Nobel per la medicina, per la fisica e per la chimica, il 10 e l’11 ottobre sarà la volta dei Premi più attesi e discussi, quello per la letteratura e quello per la pace.

Dr. Francis Crick's Nobel Prize Medal on Heritage Auctions
Nobel per la Pace
Il Nobel per la Pace viene assegnato “alla persona che più si sia prodigata o abbia realizzato il miglior lavoro ai fini della fraternità tra le nazioni, per l’abolizione o la riduzione di eserciti permanenti e per la formazione e l’incremento di congressi per la pace”. Rispetto agli altri Premi, al Nobel per la Pace ci si candida e quest’anno, come è leggibile sul sito ufficiale, è stato raggiunto il record di candidature: 259 di cui 50 da parte di organizzazioni. Sarà il Comitato per il Nobel della Norvegia a scegliere a chi attribuire il Premio. Tra i candidati più in vista ci sono:

malala-yousafzai-ftr1) Malala Yousufzai (La più quotata): è il vessillo dei diritti civili delle donne pachistane, in particolare del loro diritto allo studio, dopo che nel 2012 è stata aggredita dai talebani di ritorno da scuola. Malala, infatti, a soli tredici anni, si occupava di un blog per la BBC nel quale raccontava delle condizioni di vita sotto il regime talebano.

 

 
bradley_manning2) Bradley Manning (L’informatico): ha soli 26 anni eppure ha già messo in grave imbarazzo il governo americano, tanto da guadagnarsi 35 anni di prigione. Il suo reato è stato quello di rilasciare all’organizzazione Wiki Leaks documenti riservati sull’esercito americano in Iraq. È candidato al Nobel perché ha denunciato diversi soprusi da parte dei militari, tra cui omicidi di civili disarmati, ha messo in discussione la politica estera USA, ed è ritenuto una delle ragioni del ritiro degli Stati Uniti dall’Iraq.

 

 
Mukwege4583) Denis Mukwege (Il meno conosciuto): è un ginecologo del Congo che ha curato migliaia di donne vittime di abusi sessuali. Dopo aver pubblicamente condannato l’oltraggiosa impunità delle violenze sessuali nel suo Paese, nel 2012 è scampato ad un tentativo di omicidio.

 

 
lampedusa4) Lampedusa (L’esempio più attuale): tutti sono a conoscenza delle recenti stragi di immigrati, morti nel tentativo di raggiungere le coste dell’isola siciliana. Lampedusa dovrebbe ottenere il Premio Nobel per la Pace perché è esempio quotidiano di fratellanza e solidarietà. Sarebbe anche un buon modo per sensibilizzare l’Unione Europea sulla necessità di intervenire nella questione immigrazione.

 

 

Vladimir Putin5) Putin (L’assurdo): nonostante i diritti civili dei russi siano giornalmente messi in discussione da quello che da molti è considerato un regime a tutti gli effetti, l’“International Academy of Spiritual Unity and Cooperation of Peoples of the World” ha ritenuto opportuno candidare il leader russo al Nobel per la Pace. Il suo merito? Aver scongiurato in maniera decisiva (e disinteressata?) i bombardamenti in Siria e lo scoppio di un’altra guerra internazionale.

 

 

Nobel per la Letteratura:
È il premio più chiacchierato. Assegnato dall’Accademia di Svezia a chi “abbia prodotto il lavoro di tendenza idealistica più notevole”, diventa annualmente mira degli scommettitori più accaniti. L’agenzia di scommesse britannica, Ladbrokers, fornisce una lista degli artisti più quotati.

murakami61) Murakami Haruki (Il più quotato): è lo scrittore giapponese, autore di “Norwegian Wood”, “Kafka sulla spiaggia”, “1Q84”. Da più anni il suo nome gira attorno a quello del Nobel per la Letteratura perché effettivamente ha stregato milioni di lettori con il suo stile onirico, intricato e avvincente.

 

 
Alice-Munro-0052) Alice Munro (La donna): questa scrittrice canadese, ottantenne, è considerata la maggiore autrice di racconti vivente. Le sue raccolte di narrazioni, dal taglio intimista ed emozionale, hanno ottenuto numerosi premi e riconoscimenti da parte della critica. La sua quotazione al secondo posto è molto rilevante se si considera che, dei 109 premiati al Nobel per la Letteratura, solo 12 erano donne.

 

 

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3) Ngugi wa Thiong’o (L’impegnato politicamente): è un eclettico scrittore, poeta e drammaturgo Keniota, considerato uno dei più grandi maestri della letteratura africana. Ha subito arresti e persecuzioni per essersi schierato apertamente contro il governo del suo Paese.

 

 

eco4) Umberto Eco (L’italiano): è il più alto in classifica tra i papabili italiani al Nobel per la Letteratura. Maestro riconosciuto di semiotica, arte e critica letteraria, è uno dei maggiori uomini di cultura in Italia.

 

 

Roberto_Vecchioni5) I cantautori Bob Dylan, Leonard Cohen, Roberto Vecchioni (Gli improbabili): hanno scritto decine di canzoni dai testi immortali. “Buckets of rain”, “Halleluja”, “Samarcanda” sono  canzoni entrate definitivamente nella storia della musica. Eppure, i più considerano eccessiva e fuori luogo un’eventuale assegnazione del Nobel per la Letteratura a questi indiscussi maestri della canzone, perché non ritenuti paragonabili agli altri nomi in lizza.
Staremo a vedere.

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COSE“…uno scrittore ha solo due vie: inventare storie o raccontarne di vere”. Scrive così Francesco Pellegrino, nelle note a chiusa del suo lavoro, citando l’autore e sceneggiatore francese, Emmanuel Carrère. La strada scelta da Pellegrino è la seconda: la storia da lui raccontata è una vicenda giudiziaria realmente accaduta e che è stata definita “il furto del secolo”. Due ritratti di Van Gogh, Il Giardiniere e L’Arlesiana, e un’opera di Cézanne, Le Cabanon de Jourdan, una sera come le altre del 19 maggio del 1998, sono state rubate dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma in cui erano esposte. Da quel momento inizia una frenetica azione di intervento di carabinieri e polizia insieme, per ritrovare i tre capolavori e riportarli “a casa” sani e salvi, integri.

 

 
COMELa vicenda del furto dei tre quadri dalla GNAM – storica nel panorama dei beni culturali italiani – viene presentata dall’autore in maniera fedele, cronachistica. Lo sviluppo delle indagini è accompagnato dal resoconto delle azioni, delle emozioni, degli slanci e delle paure, degli autori del furto, seguiti a vista dagli investigatori, grazie a intercettazioni ambientali e telefoniche.
Il libro non è solo la narrazione di un gioco di guardie e ladri. Protagonisti sono anche le vittime del sequestro, i quadri scomparsi: l’autore dedica spazio ad una spiegazione storica delle tre opere, contestualizzandole nella vicenda biografica dei grandi maestri, Van Gogh e Cézanne.

 

 
proÈ molto interessante leggere in maniera così approfondita di un fatto di tale portata, realmente accaduto. Il testo, poi, potrebbe anche essere considerato fonte storica a pieno titolo, specchio singolare di una parentesi storica dell’arte italiana e della storia intera della nazione.

 

 
CONTROLa lettura a tratti risulta appesantita dall’annotazione delle intercettazioni telefoniche, che spesso appaiono confusionarie o in dialetto romano, e quindi poco scorrevoli. Qualche velleità letteraria in più, in alcuni punti, non avrebbe dato fastidio.

 

 
SEGNI PARTICOLARIIl romanzo è introdotto da una nota di Walter Veltroni, l’allora Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, che ha vissuto in primo piano tutta la vicenda, colorando ancora di più di partecipato realismo il racconto di Pellegrino.

 

 
CONSIGLIATO AAgli amanti del giallo, dell’intrigo, dei rompicapi investigativi, delle vicende giudiziarie eclatanti. Agli appassionati di storia dell’arte, di museologia, di biografie d’artista.

 

 

 
INFO UTILIOre 22, furto in galleria, di Francesco Pellegrino, Natyvi 2013, 12 euro.

Look, musica e scooter i tratti distintivi: abiti stretti, giacche dal tipico collo a tre bottoni e dai risvolti rigidi, magliettine colorate e solitamente attillate, uno stretto cravattino nero abbinato a pantaloni senza pences, mocassini o brogues sempre scure. Facilmente riconoscibili per i loro tagli di capelli, i giacconi parka con in bellavista il simbolo della Royal Air Force (l’aeronautica militare britannica) e il rombo di  Vespe e Lambrette riempite dei particolari più stravaganti, primi fra tutti decine di luci e specchietti retrovisori.

Ricercatori dello stravagante, del nuovo, amanti degli stilisti italiani e francesi, fissati nella ricerca del particolare, dell’eleganza sempre all’avanguardia. I primi Mods della Londra anni ‘50 volevano esprimere così la loro diversità rispetto ai ‘rozzi’ Teddy Boys, i Rockers contro cui spesso si scatenavano feroci risse, tra cui il famoso e triste episodio di Clepham Common in cui rimase ucciso un ragazzo e dal quale emerse la popolarità mediatica dei due gruppi. Amanti e ballerini di ‘modern jazz’, (da cui deriva il nome Mods) trascorrevano le lunghe notti nei nightclubs di tutta Londra, all’insegna dello sballo, ballando musica ska e soul,  passando poi alla beat music, and R&B.

 

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Ragazze con pantaloni e camicie da uomo; pochissimo trucco, sopracciglia fini e capelli corti che per il tempo erano una vera provocazione! Negli anni lo stile è divenuto sempre più fashion, sulla base dello slogan cool, neat, sharp, hip and smart: essere belli, stravaganti, puliti e decisamente eleganti. Icone intramontabili, la giovane Twiggy, bellissima androgina dai capelli corti e occhi truccati, l’impertinente Peggy Moffitt con il suo caschetto asimmetrico e gli occhioni dal trucco audace; per non dimenticare Jean Shrimpton forse la prima vera supermodella mondiale, apparsa su tutte le copertine delle riviste di moda più famose, Vogue, Harper’s Bazaar, Vanity Fair, Glamour, Elle, Ladies’ Home Journal, Newsweek, and Time magazines. E quando la moda Mod si espanse oltreoceano, una delle più belle superstar degli anni ‘60, musa di Andy Warrol e di Bob Dylan, Edie Sedgwick, influenzò con il suo stile tutto il mondo femminile e non dell’epoca.

 

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Alla fine degli anni ’70, a seguito del film Quadrophenia di Franc Roddam, ci fu un vero e proprio revival;  i The Who e i The Jam di Paul Weller scattarono in cima alle classifiche, mentre la 2-Tone divenne la primissima etichetta completamente ska al mondo.

Proprio in quegli anni cominciarono a Milano, Torino e Roma i raduni internazionali che continuano tutt’oggi a raggruppare moltissimi appassionati, vecchi e nuovi: famosissimo il week-end di Pasqua a Rimini con il ‘The italian Job’ e a Marina di Ravenna con il “Raduno Mod Italiano” alla penultima settimana di settembre (l’edizione 2013 si è appena conclusa lo scorso 20-21 settembre); prossima tappa l’All Saints Mod Holiday a Lavarone (Trento), per il week-end di Halloween.
Una vera passione che va ben oltre il vintage, come subito ci si accorge se solo si dà un’occhiata al sito ufficiale http://www.modculture.co.uk dove si trovano video, libri, abiti e oggetti, tutto rigorosamente Mod style.

 

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Se questo vi affascina, ascoltate oltre ai sempreverdi Statuto, i Tailor Made di Torino, i Made di La Spezia, i Fay Hallam Trinity o gli olandesi Kik e i danesi Movement; infine non vi resta che vestirvi di tutto punto e recarvi in uno dei diversi locali dove vengono tuttora organizzate serate Mod: il Flamingo Mod Club a Torino, l’Underground Blues a Teramo, il Buzz with the Fuzz a Milano, il Maximum Speed Mod Weekend a Genova, il Soulvivors a Bologna, il Right Track e la Youth in Revolt a Roma nel periodo invernale, l’Hot Mod Summer on the Lake sul lago Trasimeno nel periodo estivo. Ready, steady, go! Continue reading “Torna di moda il Mod” »

pisa_is_culture_cartIntervista a Dario Danti, assessore alla cultura del Comune di Pisa 

 

Qual è l’identità del territorio dalla quale scaturiscono le strategie e il progetto del 2019?
Abbiamo candidato Pisa come sbocco naturale dei progetti e del processo culturale in atto nella nostra città. Il tema è quello della “navigazione” intesa tra tradizione, poiché si tratta di una città nata sul fiume, sull’acqua, quale Repubblica marinara, e innovazione, come navigazione nel grande mondo delle reti informatiche e di relazioni, con il porto, l’aeroporto, il fiume e il nostro mare. Il tema è anche il contesto nel quale andiamo a collocare la nostra città.

 

 

Quali sono gli asset che la città immette in questo programma?
Abbiamo scelto il progetto della navigazione tra tradizione e innovazione come un percorso, con l’idea di un permanente divenire. Il valore del programma risiede nella volontà di confrontarsi, nel viaggiare nel tempo, tra passato e futuro, ma anche nel muoversi tra diversi settori e professionalità, senza ragionare però a compartimenti stagni. Abbiamo scelto tre filoni: la “cultura”, intesa come l’insieme delle tradizioni, dei costumi, come qualcosa di caratterizzante di una società e di un patrimonio da trasmettere; ci sono poi i “saperi”, motore di molteplici forme artistiche, ma anche come luogo di incontro e confronto di idee ed esperienze, senza costruire una netta demarcazione tra ciò che alto e ciò che è basso; infine l’”innovazione”, come processo di ricerca, continuo rinnovamento, che riguarda anche gli strumenti della comunicazione. Questi tre elementi sono attraversati da un asse trasversale che è quello generazionale, che vuol dire il coinvolgimento di una molteplicità di generazioni, da quelle più giovani a quelle più anziane.

 

 

Quali sono le mancanze cui dovrete invece sopperire?
Sicuramente abbiamo necessità di vincere due sfide.
Innanzitutto dobbiamo arricchire la percezione della città, affiancando la notorietà della Torre, con la scienza, l’innovazione, la formazione, il cinema e la musica che ci caratterizzano. Abbiamo bisogno di uscire dalla vulgata che Pisa è uguale alla Torre pendente: è quello, ma ha anche moltissimo altro da offrire.
Dobbiamo poi accelerare la vocazione a laboratorio di sperimentazione: vogliamo sviluppare in modo integrato e sostenibile la nostra capacità di essere città che coniuga cultura ed innovazione. Da tale punto di vista abbiamo individuato molteplici obiettivi in tal senso.

 

 

I flussi economici delle città d’arte riguardano solitamente pochi addetti ai lavori. Il programma relativo alla candidatura intende coinvolgere uno spettro più ampio di operatori economici?
Certamente. Pensiamo che si debbano valorizzare tutte le categorie economiche da questo punto di vista. Stiamo coinvolgendo istituzioni, fondazioni, i nostri soggetti parte della candidatura, ma anche le diverse categorie economiche per programmare insieme uno sviluppo della città, anche ad esempio sul piano turistico, affinché cresca il turismo di qualità, culturale e che non sia solo mordi e fuggi.

 

 

Cosa rimarrà alla città dopo il titolo di Capitale europea della Cultura?
La cosa importante che abbiamo messo al centro sono anche i progetti in corso. L’idea prevalente è che comunque vada sarà un successo, per le sinergie e le contaminazioni che abbiamo messo in campo rispetto ai soggetti istituzionali, alle fondazioni, ai comuni della provincia di Pisa, agli enti culturali, alle associazioni culturali e alle categorie economiche, da un lato, e poi perché abbiamo dei progetti in campo, molto importanti, che comunque realizzeremo in questi anni, anche prima del 2019.
Tra questi l’apertura del Museo delle antiche navi pisane e romane, un centro di formazione per il restauro del legno bagnato, la fabbrica del complesso monumentale del Duomo e del campo Santo, che attraverso l’applicazione di nuove tecnologie per la ricostruzioni virtuale creerà un percorso visivo che descriva le tappe evolutive della Piazza di Miracoli, servendosi di applicazioni 3D per un museo immersivo. Abbiamo previsto la fondazione di una cittadella Galileiana, un grande science center con una ludoteca scientifica ed un museo. Ci sono inoltre tutta una serie di progetti sui beni culturali, come il recupero di tutte le mura medievali, il completamento degli arsenali repubblicani, già finanziati dall’Europa con 20 milioni di euro.
Abbiamo l’intenzione di fondare una vera e proprio Casa del cinema e di alta formazione per le produzioni e per la professione cinematografica.
Pisa è protagonista di tutto ciò e molto altro ancora, progetti che la accompagneranno nel percorso di candidatura, rendendola una sfida contendibile. Tutto questo è già in corso, con impegni di spesa ottenuti dall’Europa, che vedranno una realizzazione concreta sia nel caso in cui proseguiremo per il titolo di Capitale europea della cultura, sia che non supereremo la fase istruttoria.

 

 

Leggi le interviste alle altre candidate a Capitale europea della Cultura 2019

 

In principio era “Life in a day”. Un progetto monumentale, portato avanti da Youtube, prodotto da Ridley Scott e girato da Kevin Macdonald, premio Oscar per il miglior documentario nel 2010. Nell’arco di 24 ore, dalle 00:11 alle 23.59 del 24 luglio 2010, tutto il mondo è stato chiamato a filmare una porzione della propria vita. Le indicazioni date agli utenti dal regista erano semplici. Chiedeva di dare una sorta di uniformità al progetto cercando di filmare dei momenti che rispondessero principalmente a tre domande: qual è la vostra paura più grande di oggi? Che cosa amate? Che cosa vi fa ridere?

life_in_a_day

Il risultato sono stati 4500 ore di riprese, provenienti da 180 nazioni, che la bravura del regista è riuscito a condensare in un lungometraggio di circa 95 minuti, tuttora visibile sul canale Youtube del progetto, e la vittoria di alcuni premi cinematografici internazionali quali il Sundance Film Festival, il Krakow Film Festival e il Cinematic Vision Award di Discovery Channel, oltre che la presentazione al Festival Internazionale del Cinema di Berlino.

 

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giornate europee del patrimonioSono passati 22 anni dall’istituzione, nel 1991, da parte del Consiglio d’Europa e della Commissione europea, delle Giornate Europee del Patrimonio, eppure questo evento continua ad essere un appuntamento imperdibile per gli appassionati di cultura, arte, musica, letteratura, archeologia, oltre che per tutti coloro che semplicemente hanno voglia di passare un weekend diverso. Lo scopo delle giornate europee del patrimionio è proprio quello di avvicinare il pubblico al patrimonio storico, artistico e culturale del territorio europeo.

Anche quest’anno, quindi, il 27 e il 28 settembre tutti i luoghi della cultura statali, oltre che istituzioni ed enti che aderiscono all’iniziativa, saranno aperti gratuitamente. Il 28 settembre sarà possibile visitare gratuitamente, anche dalle 20 alle 24, i musei che aderiscono al progetto “Una notte al Museo“.

Sono previsti anche eventi, mostre, convegni, visite guidate, appuntamenti speciali, in tutta Italia, da nord a sud. Eccone alcuni, elencati in ordine alfabetico per regione:

 

 
ABRUZZO

Pescara

Palazzo della Provincia. Convegno: Archeoprospettive, innovazione e cultura digitale: lo stato dell’arte e dell’archeologia in Abruzzo
Dai relatori prof.ssa Anna Maria Reggiani e prof. Antonio Cilli saranno trattate le tematiche inerenti le prospettive dell’archeologia in Abruzzo, anche in un’ ottica europea ed internazionale, nonché il relativo sviluppo della cultura digitale e dell’innovazione tecnologica a salvaguardia del patrimonio storico-artistico. Verrà trattato ampiamente il caso dell’Abruzzo.

Luogo: Pescara, Palazzo della Provincia – Sala Figlia di Iorio
Orario: 17.00 – 20.00
Mob: 340 7353368
presidenza@accademiadabruzzo.it
m.demenna@unidav.it
http://www.accademiadabruzzo.it

Archivio di Stato di Pescara: partecipa quest’anno alle Giornate Europee del Patrimonio con ben tre eventi.
Il percorso “Targhe storiche” per le G.E.P. avrà inizio alle ore 10,30, all’AURUM, sala F.P. Tosti, con una breve introduzione al tema. La partenza dall’Aurum prevede il seguente l’itinerario: via d’Annunzio, via Primo Vere, via De Cecco, via Scarfoglio, ritorno all’Aurum.

Luogo: Pescara, AURUM e Rione Pineta – Pescara
Orario: 10:30
Tel: 085 4549508
Fax: 085 4512783
angelamaria.appignani@beniculturali.it
http://www.archiviodistatopescara.beniculturali.it

Museo Casa Natale di Gabriele d’Annunzio: lo staff del  Museo organizza visite guidate di approfondimento dei temi della  mostra “…quando l’alba s’innamora. L’infanzia di Gabriele d’Annunzio da Pescara a Prato”,  organizzata in occasione del 150° anniversario della nascita del Poeta,  negli ultimi giorni di apertura al pubblico.

Luogo: Pescara, Museo Casa natale di Gabriele d’Annunzio
Orario: 09,00 – 14,00
Tel: 085 60391
Fax: 085 4503590
http://www.casadannunzio.beniculturali.it

 

Teramo

– Archivio di Stato di Teramo:  verrà inaugurata, giovedì 26 settembre presso la sala espositiva dell’Archivio di Stato di Teramo, la mostra dal titolo “Da un muro di idee: promuovere la cultura e raccontare la storia attraverso la comunicazione visiva”.
Fra tutti i mezzi di cui si avvale la tecnica pubblicitaria per comunicare i propri “messaggi” : musica, teatro, cinema, giornali, radio, televisione, dischi, internet, ce n’è uno in particolare che merita la nostra attenzione per l’interesse della sua storia e la qualità dei suoi risultati: è il manifesto murale, un genere che è diventato ormai da tempo un elemento tipico del paesaggio urbano rappresentando lo specchio della società perché ne riflette gusti e miti. La mostra ha il pregio di suggerire, tramite i materiali esposti, gli ambienti e le atmosfere del territorio teramano, i costumi, le tendenze nazionali dell’epoca. Lungo il percorso, i manifesti esposti consentono di mettere a fuoco come la nascita di un’estetica dei beni di consumo sia stata capace di influenzare i comportamenti dei consumatori, di stimolare la vita sociale, il tempo libero. L’iniziativa vuole poi evidenziare il ruolo svolto dal manifesto nel corso del tempo diventando un potente strumento mediatico per diffondere informazioni, propaganda politica, messaggi istituzionali ed anche per informare di fatti ed avvenimenti la popolazione italiana.

Luogo: Teramo, ARCHIVIO DI STATO SEDE DI S.AGOSTINO
Orario: Lunedì-Martedì-giovedì 9,00-1800; Mercoledì- Venerdì-Sabato 9,00-14,00
Tel: 0861-240891
Fax: 0861/242963
as-te@beniculturali.it
http://archiviodistatoteramo.beniculturali.it

 

 
BASILICATA

Potenza

Rapolla: Le Giornate Europee del Patrimonio 2013, rappresentano un’ulteriore occasione per promuovere e valorizzare il patrimonio culturale dei piccoli centri della Basilicata.
La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata, in collaborazione con il Centro Operativo Misto di Venosa, promuove una visita guidata alla scoperta della storia e dei monumenti più significativi di Rapolla: la Porta dell’Annunziata, elemento superstite della cinta muraria medievale della città, nei cui pressi fa bella mostra della sua chioma un tiglio secolare; la Chiesa di Santa Lucia, la cui edificazione viene fatta risalire al X-XI secolo ad opera dei Normanni, caratterizzata all’interno da tre navate illuminate da una luce tenue e soffusa e all’esterno dall’armonioso portale in pietra, dall’originale composizione volumetrica degli elementi architettonici e dalle coperture in lastre di pietra; infine, la Cattedrale di Santa Maria Assunta che, nonostante le numerose ricostruzioni seguite ai disastrosi eventi sismici verificatisi nei secoli che ne hanno trasformato l’originaria fisionomia, conserva ancora significative testimonianze della chiesa duecentesca.

Luogo: Rapolla, Porta dell’Annunziata – Chiesa di Santa Lucia – Cattedrale
Orario: 9.00-13.30 / 15.30-19.00
Tel: 0972 36095
Fax: 0972 36095
Mob: 339 5071641
michelevincenzodauria@beniculturali.it
http://www.sbap.basilicata.beniculturali.it

– San Fele:  In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2013, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata, in collaborazione con l’Associazione Volontaria Tutela e Valorizzazione Cascate di San Fele “U uattënniérë”, promuove la visita ad uno dei luoghi più suggestivi della Basilicata: le Cascate di San Fele, dove è ancora possibile vivere l’incanto di una natura incontaminata, tra bellissimi scorci paesaggistici.
È prevista un’escursione guidata di circa 3 ore lungo un tracciato di 5 Km seguendo il corso del torrente Bradano. Nel suo percorso a valle, assai scosceso e accidentato, il torrente genera numerose cascate di cui per ora solo alcune accessibili e opportunamente messe in sicurezza. Sulle sponde del corso d’acqua insistono ancora oggi i resti di una dozzina di antichi mulini ad acqua e di un’antica “gualchiera” – opificio per la lavorazione, follatura e pulitura della lana, operante fino al 1945. Proprio dalla trasposizione dialettale di “gualchiera”, le cascate prendono il nome di “U uattënniérë”.
Appuntamento: sabato 28 settembre 2013 ore 9.30 – Corso Umberto I, 25 – San Fele (PZ)

Prenotazione: Obbligatoria; Telefono prenotazioni: 3475187398
Luogo: San Fele, Cascate “U uattënniérë”
Orario: ore 9.30
Mob: 347 5187398
cascatedisanfele@libero.it
michele.sperduto@virgilio.it

Venosa: In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2013, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata, in collaborazione con il Centro Operativo Misto di Venosa, promuove l’apertura straordinaria con visite guidate dell’Abbazia della SS. Trinità e annesso Museo del Territorio di Venosa.
L’Abbazia benedettina (V-XII sec.), rappresenta una delle più significative testimonianze storiche non solo della città oraziana ma della Basilicata intera.
L’importante complesso monumentale comprende un avancorpo (foresteria), la chiesa paleocristiana e quella incompiuta; in correlazione con questi, all’esterno, l’elemento più antico, il battistero paleocristiano.

Il Museo del Territorio, allestito nella Foresteria dell’Abbazia della SS. Trinità, raccoglie materiale prezioso per lo studio e la conoscenza del territorio di Venosa. Oltre a reperti lapidei appartenenti all’antica Abbazia e ad un plastico che riproduce l’intero complesso abbaziale, espone i risultati di una lunga e articolata ricerca condotta dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della Basilicata con la collaborazione dell’Archivio di Stato di Potenza. La documentazione cartografica e documentaria raccolta ha permesso di ricostruire il territorio extraurbano di Venosa in epoca settecentesca con l’individuazione di antichi casali, mulini, iazzi, fontane e significative strutture architettoniche religiose.

Luogo: Venosa, Abbazia della SS. Trinità
Orario: 9.00-13.30 / 15.30-19.00
Tel: 0972 36095 – 338 9898642
Fax: 0972 36095
tommaso.sileno@beniculturali.it
http://www.sbap.basilicata.beniculturali.it

 

 

CALABRIA

Catanzaro

– Archivio di Stato: Nell’ambito dell’attività promozionale, ai fini di una sempre maggiore conoscenza e valorizzazione delle fonti archivistiche, l’Archivio di Stato organizzerà, aderendo alle Giornate Europee del Patrimonio, la mostra dal titolo “La seta a Catanzaro nei secoli XVIII – XIX”.
Catanzaro fu il centro più importante della produzione serica in Calabria, tanto che, proprio con diploma regio del 30 marzo 1519, fu concesso alla città il Consolato dell’arte della seta, il primo nel regno dopo quello di Napoli fondato nel 1465. La ricca esposizione documentaria comprenderà anche pezzi non noti ancora e svilupperà le seguenti tematiche: produzione, commercio, tassazione e prezzi. Scopo principale della mostra sarà quello di avvicinare un numero maggiore di utenti all’archivio ed ai suoi documenti, che rappresentano il vissuto di un mondo che non c’è più, una testimonianza di civiltà. In modo particolare saranno incentivate, nei giorni di apertura, le visite guidate rivolte al mondo scolastico, che potrà così conoscere la straordinaria importanza delle memorie archivistiche, senz’altro tasselli importanti per la ricostruzione del mosaico della storia.

Luogo: Catanzaro, Archivio di Stato
Orario: inaugurazione ore 10,00; da lunedì a giovedì 8,30-17,00; venerdì e sabato 8,30 – 13,00.
Tel: 096 1726336
as-cz@beniculturali.it

– Lamezia Terme: La Sezione di Archivio di Stato di Lamezia Terme partecipa alle Giornate Europee del Patrimonio con la mostra documentaria dal titolo “Un viaggio nel passato attraverso i documenti della Regia Udienza Provinciale” (secc. XVII – XIX). Saranno esposti per la prima volta documenti originali, che svilupperanno tre temi fondamentali: gli arrendamenti, Nicastro e dintorni, gli atti recanti la firma di Bernardo Tanucci (Segretario di Stato, della Giustizia, Ministro degli Affari Esteri e della Casa Reale durante il Regno di Carlo di Borbone e di suo figlio Ferdinando IV). Questo evento  propone all’attenzione del pubblico una ricca selezione di documenti, che sono senz’altro fondamentali per approfondire la conoscenza della storia locale e nazionale.

Luogo: Lamezia Terme, Sezione di Archivio di Stato
Orario: inaugurazione 27/09/2013 ore 10,00; da lunedì a giovedì 8,30 – 17,00; venerdì e sabato 8,30 – 13,
Tel: 096822048
Fax: 096822048
as-cz@beniculturali.it

 

Cosenza

Rossano: In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le prov. di CS, CZ e KR realizzerà due manifestazioni che si terranno a Rossano (CS) il 28 settembre presso il Pathirion ed a Isola Capo Rizzuto (KR) il 29 settembre presso il complesso monumentale ” Fortezza di Le Castella”.  Le manifestazioni, che avranno per tema “Il Restauro e la conoscenza come occasione di valorizzazione dei beni culturali” prevedono: apertura e fruizione dei luoghi ; visita guidata da tecnici della Soprintendenza con illustrazione dei lavori di restauro in corso; tavola rotonda con esperti del settore e rappresentanti delle Istituzioni.

Luogo: Rossano, Pathirion
Orario: 10.00
Tel: 0984 75905
Fax: 0984 74987
antonio.puntillo@beniculturali.it

 

Reggio Calabria

– Archivio di Stato: Mostra documentaria sui legami socio-economici tra la Svizzera e l’Italia, con riferimenti tra l’altro all’istituzione dell’ospedale italiano a Lugano ed ai soccorsi inviati alle popolazioni di Reggio Calabria e Messina dopo il terremoto del 1908, in collaborazione con il Consolato Svizzero in Calabria-Console onorario Avv. Renato Vitetta. Inaugurazione il 29 settembre ore 17,30.

Luogo: Reggio di Calabria, ARCHIVIO DI STATO DI REGGIO CALABRIA SALA CONFERENZE
Orario: 9,00 -13,00 da lunedì a sabato
Tel: 0965 653211
Fax: 0965 6532212
as-rc@beniculturali.it
http://www.archiviodistatoreggiocalabria.beniculturali.it

 

 

 

CAMPANIA

Avellino

Biblioteca statale di Montevergine: In occasione delle Giornate europee del patrimonio La biblioteca statale di Montevergine ha organizzato l’evento “Storia, tradizione e musica”.
L’evento si snoda in due momenti molto importatnti: il primo Percorsi didattici – visite guidate al complesso monumentale (Biblioteca e settecentesco palazzo abbaziale di Loreto) e illustrazione delle due mostre attualmente aperte 21 luglio 1938 – 21 luglio 2013 ; 75 anni di storia e cultura delle Biblioteca statale di Montevergine e Pellegrini a Montevergine.
I percorsi didattici osserveranno i seguenti orari: mattina 9,30 e 11,00; pomeriggio 13,30 e 16,30.
La giornata si concluderà con il Concerto cameristico La musica nell’anima per soprano, pianoforte e violino. Il concerto organizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale Stravinsky si terrà nel Salone degli Arazzi del palazzo abbaziale di Loreto alle ore 18,30.

Prenotazione: Obbligatoria; Telefono prenotazioni: 0825 787191; Url prenotazioni: bmn-mnv.reference@beniculturali.it
Luogo: Mercogliano, Biblioteca Statale di Montevergine – Palazzo abbaziale di Loreto
Orario: 8,30 – 14,30 ; 14,30- 20,30
Tel: 0825 787191 – 789933
Fax: 0825 789086

 

Caserta

–  Reggia di Caserta: Nell’ambito del progetto “La notte dei musei” cui la Reggia di Caserta ha aderito: Visita agli Appartamenti Storici e alla Pinacoteca.Visite guidate alla sezione Arti Decorative e ai Sottotetti. Musica classica e letture di brani letterari nei vari ambienti degli Appartamenti con l’apporto dell’Accademia Jervolino di Caserta (Maestro Antonino Cascio).

Luogo: Caserta, Palazzo Reale
Orario: orario museo
Tel: 0823277428
Fax: 0823354516
vega.demartini@beniculturali.it
http://www.reggiadicaserta.beniculturali.it

 

Napoli

– Biblioteca universitaria: L’esposizione, di cui verrà realizzata la versione digitale sul sito web della Biblioteca, si propone di offrire una panoramica storico-bibliografica, soprattutto sui giornali di moda o femminili posseduti dalla Biblioteca Universitaria, nell’arco di tempo che va dal 1800 al 1930. L’allestimento è completato da filmati, fotografie, abiti e accessori  prestati da Istituzioni culturali e collezionisti privati. L’esposizione è visitabile dal 28 settembre al 5 ottobre, dalle 8.30 alle 13.30, presso la Sala lettura della Biblioteca Universitaria, via G. Paladino n. 39.

Luogo: Napoli, Biblioteca Universitaria
Orario: 8.30-13.30
Tel: 0815517025 081/5514484
Fax: 081 5528275
bu-na@beniculturali.it
http://www.bibliotecauniversitarianapoli.beniculturali.it

– Certosa e Museo di San Martino: Si rinnova l’appuntamento alla Certosa e Museo di San Martino per gustare le deliziose uve biologiche degli antichi ceppi cornicella e catalanesca. La vendemmia si svolgerà nei giardini, seguendo il percorso della vigna, pianta con antichi significati storico-religiosi ma anche simbolo dell’abbondanza e della forza rigenerativa.

Luogo: Napoli, Certosa e Museo di San Martino
sspsae-na.sanmartino@beniculturali.it

– Castel Sant’Elmo: Nel forte di Sant’Elmo, realizzato per volere dell’imperatore Carlo V e del Viceré Pedro da Toledo dallo spagnolo Pedro Luis Escrivá, nella prima metà del XVI secolo, sul sito dove già insisteva il Belforte angioino, saranno sperimentati, nell’ambito dell’architettura fortificata “alla moderna”, nuovi ed innovativi criteri di difesa che fanno del forte napoletano un esempio unico nella complessa storia dell’evoluzione dell’architettura difensiva. Il percorso di visita intende offrire una lettura sotto il profilo tecnico – militare di Castel S. Elmo facendo acquisire al visitatore il linguaggio specifico delle fortificazioni cinquecentesche: cannoniere difensive ed offensive, difesa passiva ed attiva, tiri radenti e di fiancheggiamento, angoli morti, merli e merloni, ed, ancora, le varie artiglierie in dotazione: colubrine, sagri, smerigli, falconetti, spingarde, etc.

Luogo: Napoli, Castel Sant’Elmo
sspsae-na.santelmo@beniculturali.it

 

Salerno

– Museo Diocesano: Sabato 28 settembre 2013, alle ore 11.00, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, presso la sala Santa Caterina del Museo Diocesano “San Matteo” di Salerno, la Soprintendenza per i BSAE per le province Salerno e Avellino e i Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli presenteranno il restauro del dipinto quattrocentesco Madonna con Bambino e Santi di Pavanino da Palermo, rubato dalla chiesa di San Biagio in Eboli nel 1990 e recuperato dal Reparto Speciale dell’Arma dei Carabinieri.

Luogo: Salerno, Museo Diocesano ‘San Matteo’
Orario: 11:00 – 13:00
Tel: 089 239126
emilia.alfinito@beniculturali.it

 

 

 

EMILIA ROMAGNA

Bologna

– Quadreria della Fondazione Ritiro San Pellegrino: In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, la Fondazione Ritiro San Pellegrino apre le porte della sua quadreria, che comprende 126 opere esposte presso i locali di Emil Banca credito cooperativo, ad Argelato in via Argelati n. 10.
Sabato 28 settembre, alle ore 18.00 è prevista la conferenza “San Michele Arcangelo tra fede, arte e storia”, con i relatori dott. Luca Balboni e Don Massimo Fabbri.
Domenica 29 settembre, l’apertura al pubblico si svolge dalle ore 18 alle ore 22.

Luogo: Argelato, Emil Banca credito cooperativo
Orario: dalle 18.00 alle 22.00
Mob: 3480090152

– Palazzo della Mercanzia: Cinque visite guidate al Palazzo della Mercanzia, uno degli edifici di maggior valore storico-architettonico di Bologna, trecentesca sede del Foro dei Mercanti, per gruppi di 30 persone max, con prenotazione obbligatoria, nella mattina di sabato 28 settembre 2013.
La visita, oltre alla storia del Palazzo e dell’Istituzione che vi ha sede, è dedicata all’opera di Alfonso Rubbiani (di cui ricorre quest’anno il centenario della scomparsa) nel restauro dell’edificio avvenuto alla fine dell’Ottocento.

Prenotazione: Obbligatoria; Tel prenotazioni: 051 6093454; Url prenotazioni: info@bo.camcom.it
Luogo: Bologna, Palazzo della Mercanzia
Orario: 9.30, 10.00, 10.45, 11.15, 12.00
Tel: 051 6093454
Fax: 051 6093451

– Biblioteca Universitaria: In Mostra sono esposti preziosi manoscritti, libri antichi e moderni, che prendono in considerazione la storia della musica e dell’editoria musicale a Bologna, documentate dai fondi della biblioteca. L’esposizione prevede anche un omaggio a Verdi, attraverso gli spartiti di sei compositori ‘minori’ che rivivono grazie alle rare copie pervenute alla BUB per diritto di stampa.

Luogo: Bologna, Biblioteca Universitaria di Bologna
Orario: sab ore 10-19.15, dom ore 13.45-19.15
Tel: 051 2088300
Tel: 051 2088306
Fax: 051.2088385
direzione@bub.unibo.it
http://www.bub.unibo.it

 

Modena

– Musei Civici: Un patrimonio museale da scoprire attraverso otto tappe fra le raccolte artistiche, archeologiche ed etnologiche. Visita guidata gratuita alle ore 17 sabato e domenica a cura di Mediagroup98.

Luogo: Modena, Musei Civici
Orario: ore 17.00
Tel: 059 2033100
Tel: 059 2033125
Fax: 059 2033110
museo.arte@comune.modena.it
http://www.comune.modena.it/museoarte

 

Ravenna

– Cervia, Casa delle Farfalle: Escursione a piedi guidata alla scoperta dell’importanza della Biodiversità.
Un percorso dedicato al mondo animale e vegetale del territorio, con partenza da Casa delle Farfalle & Co. e arrivo al Parco Naturale di Cervia, accompagnati da un esperto operatore.

Luogo: Cervia, Casa delle Farfalle e Co.
Orario: dalle 15.30 alle 18.00
Tel: 0544 995671
Fax: 0544 998308
casadellefarfalle@atlantide.net
http://www.atlantide.net/casadellefarfalle

– Alfonsine, Casa Monti: Giornata dedicata all’importanza del dialetto romagnolo in compagnia delle poesie dialettali di Hedda Forlivesi e visita guidata in dialetto romagnolo delle Alfonsine a cura del naturalista Luciano Cavassa.

Luogo: Alfonsine, Casa Monti
Orario: 17:30
Tel: 0544 869808
Fax: 0544 869808
casamonti@atlantide.net
http://www.atlantide.net

 

 

FRIULI VENEZIA GIULIA

Trieste

– Mini Mu Parco di San Giovanni. Laboratorio: il parco di San Giovanni tra scatti fotografici e arte digitale. Un confronto fra l’anima delle cose e l’arte alla luce dei mutamenti introdotti dall’avvento delle tecnologie digitali. A cura di RICCARDO DALISI ACQUA DUE 0.

Costo del biglietto: Per informazioni 349 7868180
Prenotazione: Obbligatoria
Luogo: Trieste, Mini Mu Parco di San Giovanni
Orario: 15.00 – 19.00
Tel: 040 392113
Fax: 040 635589
info@mini-mu.it
http://www.mini-mu.it

– Palazzo Economo, Salone Piemontese: Verdi contro Wagner? Differenze e relazioni fra due mondi musicali. Lectio magistralis del Maestro Marco Maria Tosolini, con la partecipazione straordinaria di Sebastiano Frattini al violino.
Sono veramente così distanti i mondi musicali, e più significativamente culturali, di Verdi e di Wagner, dei quali un curioso caso del destino fa celebrare il bicentenario della nascita assieme, essendo entrambi nati nel fatidico 1813? In senso sostanziale probabilmente si. Tuttavia, nei labirinti dell’esperienza storica, con riferimento non solo ad aspetti ovviamente musicali ed operistici, vi sono tracce quanto mai interessanti di momenti che vedono talvolta convergere azioni e pensieri dei due giganti del teatro musicale del XIX secolo.
La Lectio magistralis aperta disserta proprio sulla disamina delle evidenti differenze e delle sotterranee relazioni fra le poetiche di Verdi e di Wagner, cercando di compiere, non senza l’aiuto prezioso di una misurata ironia, una “discesa agli inferi” della creatività di entrambi, con riferimenti, talvolta imprevedibili, a poetiche di altri autori. La Lectio sarà arricchita dalla fruizione di materiali audio-video e impreziosita dalla performance musicale del Maestro Frattini.

Luogo: Trieste, Palazzo Economo, Salone Piemontese
Orario: 11.00
Tel: 040 4194811
Fax: 040 4194820
dr-fvg@beniculturali.it
http://www.friuliveneziagiulia.beniculturali.it

 

 

LAZIO

Roma

– Museo H. C. Andersen: Il 27 e il 28 settembre 2013 il Museo Hendrik Christian Andersen e la Galleria nazionale d’arte moderna ospiteranno ”Atmosfere. Tra etica ed estetica”, il convegno internazionale promosso dall’Università degli Studi di Torino e da Sensibilia. Colloquium in perception and experience, in collaborazione con l’Accademia di Francia Villa Medici, l’Ambasciata di Finlandia e l’American Academy, Roma.

Luogo: Roma, Museo H.C. Andersen
Orario: 9.30-19.30
Tel: 06 3219089
s-gnam.museoandersen@beniculturali.it
http://www.museoandersen.beniculturali.it

– GNAM: In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2013, che prevedono l’apertura gratuita al pubblico di tutti i luoghi statali della cultura, la Galleria nazionale d’arte moderna e i suoi musei satelliti offrono ai visitatori una serie di iniziative.

La Galleria nazionale inoltre, sabato 28, aderisce al progetto Una notte al museo, con apertura serale straordinaria, per l’occasione gratuita, dato che si pone come naturale prosecuzione della Giornata del Patrimonio. Durante la serata, alle ore 21.00, si terrà la conferenza “TECNICHE MISTE SU SCHERMO. I cinema d’artista in Italia negli anni ’60-’70”, a cura di Bruno Di Marino, che proporrà al pubblico alcuni film tratti dal dvd Lo sguardo espanso. Cinema d’artista italiano: un’antologia, edito da Minerva/Rarovideo.

Luogo: Roma, Galleria nazionale d’arte moderna
Orario: 8.30-19.30
Tel: 06 322981
Fax: 06 3221579
s-gnam@beniculturali.it
http://www.gnam.beniculturali.it

– Isola Farnese: Visite guidate alla Tomba dei leoni ruggenti di Veio, la più antica tomba etrusca dipinta, risalente agli inizi del VII secolo a.C.. Le raffigurazioni di belve e uccelli sulle pareti della tomba ci invitano ad entrare nel mondo e nell’ideologia dei principi etruschi.
Sede: Veio, Tomba dei leoni ruggenti
Appuntamento presso l’area archeologica del santuario di Portonaccio in Via Riserva Campetti (la tomba distante circa 5 Km. dovrà essere raggiunta con mezzi propri).

Luogo: Roma, località Isola Farnese
Orario: Area archeologica; 08,00 – 16,00. Visite guidate alla Tomba ogni ora per gruppi di max 10 persone dalle ore 10,00 alle ore 15,00
Tel: 06.30890116
laura.derme@beniculturali.it
http://etruriameridionale.beniculturali.it/index.php?it/136/area-archeologica-di-veio

– Terme di Diocleziano: Nelle sale del Museo Epigrafico, del Museo Protostorico, nella Certosa e il Chiostro di Michelangelo e nelle sale X e XI  del Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano avrà luogo lo spettacolo Visual Arts Department  diretto dal M° Antonio Di Vaio. Coreografia di  Vito Bortone.

Programma serale:
Ore 20.00
esibizione del Visual Arts Department – Sala X delle Terme di Diocleziano

Ore 21.00
Replica del  programma pomeridiano

Ore 22.00
” Concerto in D-anza”. Sulle note del Violin Concerto in D Major Op. 35 di Tchaikovsky, si ricorderà a vent’anni dalla sua dipartita il grande danzatore russo Rudolf Nureyev

Luogo: Roma, Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano
Orario: dalle ore 15.00 alle ore 22.00
http://archeoroma.beniculturali.it

– Villa Borghese: Il deposito delle sculture di Villa Borghese presso il Museo Pietro Canonica raccoglie circa ottanta opere provenienti in gran parte dalla Collezione Borghese, originariamente ubicate a decoro della villa. Nonostante le spoliazioni subite dal parco nei secoli il patrimonio delle sculture di Villa Borghese comprende ancora oggi un gruppo significativo di opere, tra le quali alcune provenienti dalle collezioni del cardinale Scipione Borghese, figura principe del collezionismo europeo del Seicento. In particolare spiccano per qualità le tre statue appartenenti in origine alla Collezione Ceoli, l’Ercole coronato, il Satiro in riposo e la Filatrice e i due leoni medievali provenienti da San Giovanni in Laterano. Un altro nucleo significativo della raccolta è quello costituito dai quattro tritoni e dai quattro mascheroni tardo-cinquecenteschi provenienti dalla Fontana dei Mascheroni e dei Tritoni al Giardino del Lago, lì collocati all’inizio del secolo XX, e in origine appartenenti alla Fontana del Moro di Piazza Navona, opera dagli scultori Simone Moschino, Taddeo Landini, Egidio della Riviera, Silla Giacomo Longhi da Viggiù e Giovanni Antonio Dosio.

Prenotazione: Tel prenotazioni: 06 0608 attivo tutti i giorni dalle ore 9,00 alle ore 21,00
Luogo: Roma, Deposito delle Sculture a Villa Borghese
Orario: ore 16.30 e ore 17.30
Tel: 06 0608

 

 

 

LIGURIA

Genova

– Villa Duchessa di Galliera: L’Associazione “Amici di Villa Duchessa di Galliera”, costituita ai fini della valorizzazione culturale del parco, attiverà un servizio di visite guidate specialistiche e finanzierà la realizzazione di brochure esplicative e l’allestimento della mostra “I Marmi Ritrovati”, con l’esposizone al pubblico dei reperti marmorei recuperati durante il restauro del Giardino all’Italiana: un’occasione unica per gli appassionati di giardini storici e di restauro, ai quali saranno svelate la storia del parco ed i personaggi che lo frequentarono.

27 settembre
Inaugurazione del Giardino restaurato
Apertura dell’esposizione “I Marmi Ritrovati”
Apertura della mostra di scultura internazionale “culture d’aria” di Luigi Canepa

28/29 settembre – 5/6 ottobre
Visite guidate al giardino e alle mostre

29 settembre
Concerto nel Giardino all’Italiana

3 ottobre
“Il giardino raccontato”:visita a cura dei bambini delle scuole elementari

5 ottobre
Visita in notturna

6 ottobre
Opera al Teatro di Villa Galliera: “Enea e Didone”
Ingresso gratuito, ad esclusione dello spettacolo “Enea e Didone”

Prenotazione: Telefono prenotazioni: 3477276837
Luogo: Genova, Villa Duchessa di Galliera
Orario: 17.00
Mob: 347 7276837
amicivillagalliera@libero.it

– Palazzo Doria De Fornari:

Performance multimediale tra gli affreschi e gli stucchi tardo-barocchi del Palazzo che fu dimora del Principe Leopoldo Doria. Un’ anticipazione delle emozioni che si potranno vivere durante gli eventi della rassegna: ascoltando la musica composta da Britten e da compositori che lo hanno ispirato entrando nell’atmosfera del teatro britteniano attraverso le anticipazioni del progetto fotografico di Margherita Marchese Scelzi, “Benjamin Britten – Il mare della Metamorfosi”.

Alle ore 19.00 visita al Palazzo con i professori Gianni Bozzo e Tiziana Ferretti che illustreranno gli affreschi, gli stucchi e i saggi di restauro.

Momenti musicali con la partecipazione degli Artisti del Teatro Carlo Felice di Genova.:

Luogo: Genova, PALAZZO DORIA DE FORNARI
Orario: ore 18.00 performances (replicate alle ore 20.00 e 21.00)

– Galleria Nazionale di Palazzo Spinola: Conversazione musicale di Roberto Iovino e Marika Colasanto.
La conversazione verterà sui rapporti che Gabriele D’Annunzio ebbe con la musica e i musicisti mettendo in risalto il riavvicinamento fra la letteratura e il teatro musicale. Si parlerà dunque della musicalità della sua poesia, dei suoi principali incontri in campo musicale, dei suoi gusti e delle sue collaborazioni riuscite (Pietro Mascagni, Francesco Paolo Tosti, Ildebrando Pizzetti, Claude Debussy, Riccardo Zandonai) o fallite (Giacomo Puccini). Marika Colasanto, accompagnata al pianoforte da Caterina Picasso eseguirà alcune liriche di Francesco Paolo Tosti e Ottorino Respighi.
Nell’occasione verrà presentato, ad evocare l’atmosfera del mondo di D’Annunzio, un abito (concesso in prestito da un collezionista privato) appartenuto all’attrice Lea Zanzi amica di Eleonora Duse.

Luogo: Genova, Galleria Nazionale di Palazzo Spinola
Orario: ore 16,30
Tel: 01 02705300
Fax: 01 02705322
palazzospinola@beniculturali.it
http://www.palazzospinola.it

– Villa Durazzo Pallavicini: ‘Associazione “Amici di Villa Durazzo Pallavicini”, costituita ai fini della valorizzazione culturale del parco, attiverà un servizio di visite guidate specialistiche: un’occasione unica per gli appassionati di “giardini storici” e di “restauro dei monumenti”, ai quali saranno svelate le logiche del progetto e le alchimie di un restauro rivolto sia al costruito, sia alla vegetazione, di cui è previsto il completo riassetto. Le visite avverranno esclusivamente su prenotazione, ogni sabato e domenica, a partire dal mese di settembre 2013.

Costo del biglietto: 10 euro
Telefono prenotazioni: 340 3020612, 328 5878644
Luogo: Genova, Villa Durazzo Pallavicini
Orario: 10.00 – 15.00
amicivillapallavicini@gmail.com
http://www.pegli.com

 

Imperia

– Chiesa di Santa Maria degli Angeli di Sanremo: L’ Orchestra Sinfonica di Sanremo si esibirà diretta dal M° Maurizio Dones insieme al Coro Troubar Clair, al Baritono Riccardo Ristori ed alla voce bianca della giovane Jennifer Ciurez. . L’ evento è a conclusione del ciclo di concerti della “III Rassegna di Musica nelle Chiese” organizzata dalla nostra Fondazione in collaborazione con l’ Accademia Chigiana di Siena di cui ospitiamo, per il terzo anno consecutivo, giovani allievi del corso di Direzione d’ Orchestra per una serie di concerti che vengono realizzati nel mese di Settembre.

Luogo: Imperia, Chiesa di Santa Maria degli Angeli di Sanremo
Orario: 21.15
Tel: 0184 505764
Fax: 0184 505850
info@sinfonicasanremo.it
http://www.sinfonicasanremo.it

 

La Spezia

– Museo del Castello di San Giorgio: venerdì 27 settembre 2013, presso il Castello di San Giorgio della Spezia inaugurazione della mostra dal titolo “Disegnato tutto il giorno – I disegni italiani di Goethe”.
La mostra raccoglie un’ampia selezione di facsimili dei disegni realizzati dall’autore tra il 1786 e il 1788 durante il celebre viaggio in Italia. La mostra, a cura di Hermann Mildenberger e Margarete Oppel, è un’iniziativa della Klassik Stiftung Weimar e della Casa di Goethe di Roma. L’attivissima istituzione museale ha recentemente ampliato i suoi spazi storici in via del Corso presentando al pubblico un’ importante selezione dei 900 disegni di soggetto italiano. Le riproduzioni realizzate in quell’occasione vengono veicolate nelle varie regioni italiane attraverso il circuito degli Istituti Culturali italo-tedeschi (Bologna, Verona, Venezia) e del Goethe- Institut.

Telefono prenotazioni: 0187 739625 ; Url prenotazioni: acit.spezia@tedescoweb.it
Luogo: La Spezia, Museo del Castello di San Giorgio
Orario: ore 18
Tel: 0187 751142
Fax: 0187 751142
http://museodelcastello.spezianet.it http://

– Museo Civico “Amedeo Lia”: Al fine di promuovere il dialogo fra espressioni artistiche differenti, il Museo potenzia la propria offerta al pubblico con un’apertura serale che prevede alle ore 20,15 una cena finger-food nel chiostro del Museo a cura del Ristorante “Come Te”, seguita alle ore 21,15 da una performance teatrale dal titolo “La figura di Pontormo”: nella cornice dei dipinti ed oggetti antichi della Collezione un racconto di Roberto Alinghieri accompagnato da Stefano Cabrera al violoncello.
E’ prevista la possibilità di partecipare al solo spettacolo teatrale. Per l’intera giornata (dalle ore 10 alle 18) è prevista la tariffa ridotta di ingresso al Museo (4,50 Euro anziché 7,00).

Costo del biglietto: Biglietto: 30,00 Euro – senza cena 10,00 Euro
Telefono prenotazioni: 0187 731100 ; Url prenotazioni: attivita.museolia@comune.sp.it
Luogo: La Spezia, Museo Civico “Amedeo Lia”
Orario: cena ore 20,15,
Tel: 0187 731100
Fax: 0187 731408
attivita.museolia@comune.sp.it
http://museolia.spezianet.it

 

 

 

LOMBARDIA

Mantova

– Basilica Palatina di Santa Barbara: La Basilica palatina di Santa Barbara, eretta dal duca Guglielmo Gonzaga nella metà del XVI secolo, possiede un organo prezioso, costruito dal grande organaro bresciano Graziadio Antegnati nel 1565. Per valorizzare i pregi dello strumento nella splendida acustica della chiesa, si propongono due momenti musicali con visita guidata, a cura dell’organista Alessandro Rizzotto: il primo presenta “il suono italiano” attraverso autori del nostro paese, il secondo “il suono europeo” attraverso compositori dei principali paesi del continente.

Luogo: Mantova, Basilica palatina di Santa Barbara
Orario: 16.00 e 18.00
santabarbara@diocesidimantova.it
http://www.antegnatisantabarbara.it

 

Milano

– Sesto San Giovanni, Galleria Campari: in occasione delle giornate europee del patrimonio 2013 Galleria Campari organizza un programma di visite guidate e gratuite alla propria collezione con un focus particolare sulla comunicazione pubblicitaria futurista.

Luogo: Sesto San Giovanni, Galleria Campari
Orario: 14.00-15.30-17.00 sabato; 10.00-11.30-14.00-15.30-17.00 domenica
Tel: 02 62251
Tel: 02 6225420
galleria@campari.com
http://www.campari.com

– Spazi espositivi dell’Archivio Storico Intesa Sanpaolo: L’Archivio storico apre le proprie sale espositive per una visita guidata, che comprenderà la proiezione del documentario Una storia italiana, prodotto dall’Archivio storico in collaborazione con il regista Alessandro Varchetta, che ricostruisce le radici plurisecolari del Gruppo Intesa Sanpaolo raccontate di pari passo con la storia del nostro Paese. Il documentario è stato diffuso nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia.
La formazione dei gruppi per la visita guidata avverrà nell’atrio di ingresso delle Gallerie di Piazza Scala, 6.

 Telefono prenotazioni: 02 87942970; Url prenotazioni: archivio.storico@intesasanpaolo.com (segnalando il numero dei partecipanti alla visita e un recapito telefonico e mail)
Luogo: Milano, Spazi espositivi dell’Archivio storico Intesa Sanpaolo
Orario: 11.00-17.00
Tel: 02 87942970
Tel: 02 87941650
archivio.storico@intesasanpaolo.com
http://www.archiviostorico.intesasanpaolo.com

– Castello Sforzesco: S’intende presentare al grande pubblico la Civica Biblioteca d’Arte, nata insieme alle raccolte d’arte, riunite nel Castello Sforzesco di Milano per mettere la fortezza ricostruita alla fine dell’Ottocento al servizio della cultura, non più emblema del potere ma simbolo del passato e del futuro della città. Una particolare attenzione fu data a documentare la vita artistica milanese e la costruzione dei musei cittadini. Per questo sarà in questa occasione ricostruita la storia di Emilio Bestetti, premiato all’Esposizione di Torino del 1898 come disegnatore di tessuti, ma ben presto diventato importante nell’editoria d’arte milanese.

Luogo: Milano, Castello Sforzesco
Orario: 16.30
barbara.galimberti@comune.milano.it
http://www.comune.milano.it/casva

 

 

MARCHE

Ancona

– Museo Diocesano di Ancona ‘Mons. Cesare Recanatini’: in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2013, il Museo Diocesano di Ancona ‘Mons. Cesare Recanatini’ organizza visite guidate gratuite, proponendo il percorso sul colore e il suo simbolismo nei seguenti giorni: sabato 28 e domenica 29 settembre alle ore 17,00.

Luogo: Ancona, Museo Diocesano di Ancona ‘Mons. Cesare Recanatini’
Orario: 17,00
Tel: 071 200391
Mob: 3392173277
Fax: 071 2085822
museo.ancona@diocesi.ancona.it
http://www.museodiocesanoancona.it

 

 

MOLISE

Campobasso

– Salcito, Palazzo Borrelli: la sezione Molise dell’ADSI – Associazione Dimore Storiche Italiane, fondata e presieduta da Nicoletta Pietravalle già Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggio, Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico del Molise, propone al pubblico dei visitatori un’edizione ampliata della mostra “Strisce e schizzi di Jac” in collaborazione con il Comune e con la Pro Loco di Salcito (Campobasso).
La mostra, che intende sottolineare l’opera dell’umorista e vignettista molisano Benito Jacovitti (Termoli1923-Roma 1997) nel novantesimo della nascita, esporrà suoi disegni a china e a pennarello, cartoline e opuscoli pubblicitari illustrati dall’artista, numeri de Il Vittorioso, esemplari dell’Albo Vitt settimanale, diari e quaderni Vitt. Tra le curiosità aggiuntive si segnalano due beffardi foglietti riempiti estemporaneamente da Jacovitti, con la sua penna a sfera, nel corso di un’allegra tavolata organizzata nel 1976 dall’ANAF – Associazione Amici del Fumetto; era ospite d’onore Lee Falk, il celebre creatore di Mandrake e dell’Uomo Mascherato; la frecciata di Jacovitti volle colpire il contrasto tra l’età del disegnatore americano, classe 1911, e della procace fanciulla che lo accompagnava. L’inaugurazione della mostra avrà luogo venerdì 27 settembre alle ore 17.30.

Luogo: Salcito, Palazzo Borrelli
Orario: 10.00-13.00; 16.00-19.00
associazionedimorestoric@tin.it

 

 

PIEMONTE

Torino

– Palazzo Reale:  In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2013 il Palazzo Reale di Torino riapre al pubblico il percorso completo dell’Appartamento dei Principi di Piemonte (chiuso dal 2010) presentando al pubblico la mostra UMBERTO E MARIA JOSE’. ULTIMI PRINCIPI A PALAZZO allestita negli ambienti da loro abitati. La mostra si chiuderà il 5 novembre 2013.

Luogo: Torino, Palazzo Reale
Orario: 8.30 – 19.30 (chiusura biglietteria ore 18.00)
Tel: 011.4361455
Fax: 011.4361557
sbap-to.reale@beniculturali.it
http://www.ilpalazzorealeditorino.it

– Museo Archeologico:  Open day dedicato alla didattica, rivolto agli insegnanti e alle famiglie. Un giorno per scoprire il Museo, incontrare gli archeologi, vivere la storia e l’archeologia.
Per il terzo anno, il Museo apre le collezioni e i giardini agli insegnanti e alle famiglie che vogliono conoscere le sue collezioni e l’offerta educativa.
Dall’insediamento taurino alla città medievale, l’antica Torino rivive tra guerrieri celti, centurioni romani e cerusici medievali. Nei giardini reali del museo e nel teatro romano si apprestano accampamenti e si ricreano antichi scenari, con gli archeologi delle ditte che operano nel Museo si fabbricano lucerne e mosaici e si mette alla prova la propria conoscenza della Torino romana.

Luogo: Torino, Museo Archeologico di Torino
Orario: 14.00-19.00
Tel: 011 5212251
sba-pie.museoantichita@beniculturali.it
http://museoarcheologico.piemonte.beniculturali.it/

– Galleria Sabauda:  La Galleria Sabauda propone un percorso guidato sul collezionismo sabaudo dalla fine del Cinquecento alla prima metà del Settecento, mettendo in evidenza le scelte figurative dei duchi di Savoia alla luce dei profondi legami politico-dinastici con le altre corti europee.

Luogo: Torino, Galleria Sabauda
Orario: 10.00/11.30/16.00/17.30
Tel: 011 5641729, 011 5641731
Fax: 011 549547
galleriasabauda@artito.arti.beniculturali.it
http://www.artito.arti.beniculturali.it

 

 

PUGLIA

Bari

– Castello Svevo: Nel compendio monumentale si potrà visitare, nella sala Angioina, la mostra fotografica “Il Castello Normanno-Svevo di Bari nella documentazione fotografica e archivistica del XX secolo”; nella sala Bona Sforza sarà possibile ammirare una esposizione di ceramica medievale e rinascimentale ritrovata negli scavi del Castello. Nella Gipsoteca è allestita la mostra permanente “Non solo Medioevo. La Gipsoteca del Castello di Bari dal cinquantenario dell’Unità d’Italia alla riapertura”.

Luogo: Bari, Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bari, Barletta-Andria-Trani e Foggia (Castello Svevo)
Orario: 8,30 – 19,00
Tel: 080 5286210
Tel: 080 5286218
Tel: 080 5286219
Fax: 080 5245540
castellodibari@beniculturali.it
http://www.sbap-ba.beniculturali.it

 

Lecce

– Abbazia di Santa Maria di Cerrate: Ore 20,00 – Concerto di musica da camera.
Nella suggestiva cornice della chiesa abbaziale, il trio TriOrpheus (Chiara Papa alla chitarra, Luigi Papa al flauto e Antonio Trevisi al clarinetto) si esibirà in un repertorio di  musiche da camera.
Inoltre: ore 10,00; 11,30; 16,30 Visite guidate gratuite (anche in inglese).

Luogo: Lecce, Abbazia di Santa Maria di Cerrate
Orario: Ingresso abbazia: ore 9,30 – 13,00 e 15,00 – 19,30; ingresso al concerto (fino ad esaurimento posti)
Tel: 0832 361176
faicerrate@fondoambiente.it
http://www.fondoambiente.it

– Archivio di Stato: Il progetto vuole promuovere la conoscenza di alcune tipologie di atti notarili custoditi in Istituto, partendo dai più antichi risalenti a metà ‘500 per giungere sino a quelli del primo ‘900. La finalità è quella di evidenziare ogni possibile parallelismo tra alcuni negozi giuridici dei secoli passati, tra i quali i contratti di matrimonio, i testamenti, i mutui, ecc…, confrontandoli con le molteplici situazioni che possono riscontrarsi nell’odierno quotidiano collettivo.
Durante i previsti giorni di apertura, saranno inoltre incentivate le visite guidate in Archivio delle scolaresche, alle quali verranno illustrate le competenze e le finalità istituzionali dell’Istituto e presentate le fonti archivistiche più significative, espressione documentaria della realtà del territorio ed insostituibile strumento di ricerca per la conoscenza della storia locale.

Luogo: Lecce, Archivio di Stato
Orario: 9,00 – 13,00
Tel: 0832 246788
Fax: 0832 242166
as-le@beniculturali.it
http://archiviodistatolecce.beniculturali.it

 

 

SARDEGNA

Cagliari

– Castello di Cagliari: Il Castello di Cagliari si presenta come uno straordinario palinsesto di “città murata”, nel quale è tutt’ora leggibile la concreta applicazione delle più avanzate tecniche di difesa militare nel periodo dal XIII al XIX secolo, e insieme una realtà urbana complessa, nella quale la comunità cittadina urbana fa i conti con una poderosa cinta fortificata e ci convive.Al fine di diffondere conoscenza sullo straordinario valore storico-monumentale delle fortificazioni di Castello, saranno realizzate visite guidate lungo il circuito delle mura, con il supporto di esperti di Legambiente e dell’Università, per gruppi di massimo 20 persone alla volta. Sarà distribuito ai partecipanti materiale esplicativo, con indicazioni sui principali aspetti storici e architettonici della cinta muraria. Appuntamento alle 11.00 a Porta Cristina e conclusione alle 13.00 in piazza Costituzione.
Percorso: piazza Costituzione, Cammino Nuovo, Cittadella dei Musei, Bastione di Saint Remy.

Luogo: Cagliari
Orario: 11.00-13.00
Tel: 070 659740
salegambiente@tiscali.it

– Museo Archeologico Nazionale: “Dal dramma greco in pezzi e in pezzi scelti” – Presentazione del volume: Omero, Sofocle, Euripide, Eschilo. Chi sono i Greci? Questa la domanda che l'”ermeneuta” Monique Smadja ha il coraggio di porsi  e di sottoporre al lettore del XXI secolo. Certo, perché per capire chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo, periodicamente ritorniamo sempre a loro. Eppure, la nostra tradizione ha totalmente frainteso il loro messaggio, leggendolo con le categorie del presente, violentandolo così nel senso più autentico. Da qui, la necessità non di forzare le loro parole ma semplicemente di ascoltarle, con una purezza sconosciuta alle grandi traduzioni. Ritornare dunque ad essere discepoli dei greci, iniziati ai loro misteri, alle loro gesta e al loro eros, per capire chi noi stessi siamo. Ridonare vita a ogni poeta partecipe della bellezza universale, renderlo immortale. Fare vivere un’altra volta la parola detta una volta .

Luogo: Cagliari, Museo Archeologico Nazionale
Orario: 20.00 – 24.00
Tel: 070 60518245
Fax: 070 658871
museoarcheologico.cagliari@beniculturali.it
http://www.archeocaor.beniculturali.it

– Sella del Diavolo: Escursione guidata sul sentiero naturalistico e archeologico.
L’itinerario si snoda lungo il sentiero archeologico e ambientale della Sella del Diavolo, alle porte di Cagliari. Lungo il percorso si possono osservare testimonianze archeologiche dall’epoca punico-romana ai nostri giorni e apprezzarne i valori ambientali, naturalistici e paesaggistici.

Prenotazione: Facoltativa
Luogo: Cagliari, Località Sella del Diavolo
Orario: 10.00
Mob: 345 0480069
grigsardegna@gmail.com
http://selladeldiavolo.wordpress.com/

 

Oristano

– Pinacoteca Comunale Carlo Contini: Il “Contini” restaurato: Processione notturna de Su Jesus.
La mostra, a cura di Ivo Serafino Fenu, propone, dopo un lungo restauro realizzato dalla Ditta Restauro Arborense e con un ricco corredo documentario, la grande tela di Carlo Contini “Processione notturna de Su Jesus”, dipinta nel 1925, ad appena 23 anni. Un’opera capitale nel suo percorso artistico, che sintetizza l’esperienza formativa romana e gli approcci con l’ambiente veneziano, ponendosi come premessa per gli sviluppi di un’epopea per immagini dalla forte valenza cromo-luministica. Inaugurazione il 28 settembre alle 19.00.

Data Inizio:28 settembre 2013
Data Fine: 23 novembre 2013
Luogo: Oristano, Pinacoteca comunale Carlo Contini
Orario: 10.30-13.00 / 17.00-20.45 (chiuso domenica)
Tel: 0783 791262
info@antiquariumarborense.it

 

Sassari

– Museo Nazionale “G. A. Sanna”: Il Pensiero della Materia.
Dopo l’appuntamento di sabato all’Antiquarium Turritano l’Associazione Danza Estemporada proseguirà le proprie esibizioni nel fine settimana al Museo Nazionale “G.A.Sanna” di Sassari, dove presenterà lo spettacolo inedito “”l pensiero della materia” domenica 29 settembre alle ore 18.00.
Nella giornata di sabato e durante gli eventi di domenica l’ingresso ai Musei ed alle aree archeologiche sarà gratuito.

Luogo: Sassari, Museo Nazionale ‘G. A. Sanna’
Orario: 18,00 – 20,00
Tel: 079/272203
museosannasassari@beniculturali.it
gabriella.gasperetti@beniculturali.it
http://www.archeossnu.beniculturali.it

 

 

 

SICILIA

Catania

– Archivio di Stato: 1943. Dopo il dramma, il ritorno della democrazia.
La mostra focalizza l’attenzione, da un lato, sull’«emergenza» venutasi a creare a Catania e nella provincia con lo sbarco delle Forze alleate in Sicilia il 10 luglio 1943 e, dall’altro, sulla ripresa delle istituzioni democratiche.

Luogo: Catania, Archivio di Stato di Catania
Orario: Lunedì-venerdì, ore 9.00-18.00; sabato, ore 9.00-13.00
Tel: 095 7159860
Fax: 095 7150465
as-ct@beniculturali.it
http://www.ascatania.beniculturali.it/

 

Messina

– Archivio di Stato: SCHEGGE DI MEMORIA “Testimonianze della Seconda Guerra Mondiale attraverso le fonti documentarie conservate nell’ Archivio di Stato di Messina a settant’ anni dell’ armistizio di Cassabile”.
La manifestazione si propone di ricordare il periodo e gli eventi bellici che hanno lasciato una traccia indelebile nella nostra cultura e società. La città di Messina fu profondamente devastata da bombe dirompenti e da spezzoni incendiari. L’ occupazione delle Forze Alleate e la sottoscrizione dell’ armistizio segnano un momento di grande rilevanza storica che aprirà la strada, per quanto non priva di difficoltà, alle fondamentali riforme verso la ricostruzione e la democrazia. La mostra offre una serie di rilevanti documenti, molti dei quali inediti.

Luogo: Messina, ARCHIVIO DI STATO DI MESSINA
Orario: dal martedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.00 – pomeriggio martedì e giovedì dalle ore 15.00
Tel: 09 029842
Fax: 09 02984220
as-me@beniculturali.it
http://www.archivi.beniculturali.it/ASME

 

Palermo

– Archivio di Stato: Archivi, cantieri, protagonisti a Palermo. Palazzo Termine Pietratagliata tra Targogotico e Neostili.
In occasione delle GEP 2013, la Soprintendenza Archivistica per la Sicilia e l’Archivio di Stato di Palermo con la collaborazione della famiglia Termine Pietratagliata hanno organizzato una mostra documentaria sul Palazzo della nobile famiglia sito in via Bandiera. I documenti in esposizione provengono dagli archivi privati Alliata, Basile e Palazzotto,  dall’Archivio di Stato di Palermo e dall’Archivio storico comunale di Palermo. Inaugurazione ore 18.00.
Mostra a cura di: Massimiliano Marafon Pecoraro, Pierfrancesco Palazzotto e Maurizio Vesco.

Luogo: Palermo, Archivio di Stato
Tel: 091 2510628
as-pa@beniculturali.it

– Borgata dell’Immacolatella: Si inizia sabato 28 Settembre 2013 alle ore 18,00 presso la Chiesa dell’Immacolatella, in via Immacolatella allo Sperone a Palermo, con una conferenza a più voci dal titolo: “La borgata, la chiesa, l’arte”. Dopo la presentazione di Alfonso Lo Cascio, della Presidenza Regionale SiciliAntica e di P. Giovanni Bondì, Parroco della Chiesa dell’Immacolatella, sono previsti gli interventi dell’architetto Valentina Vadalà, che terrà una relazione su: “Palermo e le sue perle. Alla scoperta delle piccole borgate della Conca d’oro”, di Francesco Baiamonte, fotografo e giornalista che parlerà su: “Quattro e Nove, luoghi e volti di un territorio” e infine della restauratrice Fanny Basso che interverrà su “Il Crocifisso recuperato”. Il giorno successivo, domenica 30 Settembre 2013 alle ore 10,00, è prevista, con la presentazione di Giuseppe Meli, una visita guidata “I segni culturali della borgata”. (Appuntamento davanti la Chiesa dell’Immacolatella).

Luogo: Borgata dell’Immacolatella, Palermo
Mob: 346 8241076
palermo@siciliantica.it.

 

Ragusa

– Archivio di Stato: Separatismo siciliano. Che satira tira.
La liberazione, la nuova Italia, la caduta della dittatura fascista fanno rivivere la democrazia. Le contrapposizioni danno vita ad interessantitestate giornalistiche alcune di breve durata, in cui si strigliano, con la satira uomini ed eventi  usando quella forza che rispecchia i tempi come è possibile leggere nelle vignette in cui si mettono in ridicolo i vari esponenti politici di spicco del tempo e numerosi episodi politici e di costume. Cantachiaro, Il Grillo Parlante, Il Solletico, L’Indipendente, Il Pettirosso, Sicilia alla Riscossa, Gioventù Siciliana, Intervallo, Marforio, L’Indice dei Fatti, Soffia Sò, L’Orlando, Chiarezza, Il Travaso, Cosmopolita, L’Uomo che ride, Piff, Paff!, Quadranti

Luogo: Ragusa, Archivio di Stato
Orario: lunedì e sabato 9-13, martedì, mercoledì, giovedì, venerd’ 9-13 e 15-17
Tel: 0932 622200
Fax: 0932 622200
as_rg@beniculturali.it

 

 

TOSCANA

Firenze

– Museo Archeologico Nazionale. Visita al Giardino Ameno.
E’ un invito a visitare il seicentesco Giardino che tra le rarità botaniche e le fioriture stagionali ospita le ricostruzioni di importanti tombe etrusche prelevate dal territorio ai primi del ‘900.

Luogo: Firenze, Museo Archeologico Nazionale
Orario: 10.30 e 12.30
Tel: 055.23575
Fax: 055.242213
http://www.archeotoscana.beniculturali.it

– Museo Egizio: Nell’ambito delle iniziative indette per le Giornate Europee del Patrimonio, Sabato 28 Settembre, alle ore 11,30, sarà inaugurato il nuovo allestimento della Sala I del Museo Egizio di Firenze, che espone i reperti egizi databili all’Epoca Predinastica, all’Antico Regno e all’inizio del Medio Regno. Oltre ad un più moderno e adeguato allestimento, anche l’apparato didattico e di comunicazione al pubblico è stato interamente rinnovato, mediante l’installazione di sette pannelli luminosi e nuove didascalie nelle vetrine, che si uniformano ai criteri già utilizzati per le sale aperte al pubblico nel 2011, che molto successo hanno riscosso sia tra i visitatori che tra gli specialisti del settore. Fra gli oggetti più importanti della sala si segnalano la statua di un faraone del Medio Regno, la variopinta statuetta di una donna che macina il grano e due pregiati vasi di alabastro con i nomi dei faraoni Unas e Merenra.

Luogo: Firenze, Museo Egizio
Orario: 11.30
Tel: 055 2357767
mariacristina.guidotti@beniculturali.it
http://www.archeotoscana.beniculturali.it

 

Pisa

– GAMeC: Artedonna. Il gruppo nasce a Pisa nel 1979, su iniziativa di alcune pittrici pisane. Nasce come C.A.D ( cooperativa arte donna) quando fare il pittore era ancora un modo di essere, uno stile di vita e voleva essere anche un mestiere. Negli anni 85-86 si è trasformata in Associazione Artistica, senza scopo di lucro. Nel corso degli anni il gruppo ha sempre continuato la sua attività non solo a Pisa ma anche in molte altre località Toscane e non, ottenendo sempre consensi e la simpatia del pubblico poichè ha sempre cercato un legame, un discorso unitario di esposizione pur rispettando la diversità delle singole espositrici. Sono diverse le realtà sociali e artistiche delle socie del gruppo. Alcune hanno mestieri attinenti all’arte, rubano il tempo alla vita attiva e lo nascondono in seno per cercare di ritrovarsi, scintilla che vibra agli stimoli del mondo. Questo è il tempo in cui fare gli artisti non basta per essere liberi e neanche per aspirare alla libertà.

Luogo: Pisa, GAMeC CentroArteModerna di Pisa
Orario: 18.00-20.00
Tel: 050 542630
info@centroartemoderna.com
http://www.centroartemoderna.com

– Area archeologica: Visita guidata alla necropoli etrusca. Utilizzata tra la fine dell’VIII e la metà del V sec. a.C., è caratterizzata da un grande tumulo di 30 m. di diametro circondato da una crepidine di sottili lastre di pietra. A corona del monumento, sono state rinvenute coppie equidistanti di grandi pietre monolitiche e una stele in arenaria, intervallate da resti di sepolture in piccoli dolii e cippi.
Visite guidate:
28 settembre ore 17.30
29 settembre ore 16.30 e 17.30
Appuntamento presso la necropoli di via S. Jacopo.

Luogo: Pisa, Area archeologica
Orario: sab 17.30; dom 16.30 e 17.30
Tel: 050 550401
Mob: 388 6589195
info@pisatour.it
gapisa@tiscali.it

 

Siena

– Pinacoteca Nazionale: la Pinacoteca Nazionale di Siena ospiterà la conferenza del Prof. Marco Ciampolini, docente dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, “Mattias de’Medici, Governatore di Siena e collezionista”.

Durante le “Giornate Europee del Patrimonio” del 28 e 29 settembre 2013, l’ingresso a tutti i luoghi della cultura statali è gratuito e la Pinacoteca Nazionale di Siena osserverà il seguente orario di apertura al pubblico:
– sabato 28 settembre: 8,15 – 19,15
– domenica 29 settembre: 9,00 – 13,00

Luogo: Siena, Pinacoteca Nazionale di Siena
Orario: sabato 28 settembre: 8,15 – 19,15; domenica 29 settembre 9,00 – 13,00
Tel: 0577 41246
Fax: 0577 270508
sbsae-si@beniculturali.it

 

 

UMBRIA

Perugia

– Galleria Nazionale dell’Umbria: Il 28 settembre ricorre la XXII giornata Europea del Patrimonio e per la Galleria Nazionale dell’Umbria, che partecipa al progetto “Una notte a l Museo”, é prevista anche l’apertura notturna dalle 20.00 alle 24.00. Tra le iniziative previste vi saranno due visite guidate generali, alle ore 11.00 e alle 17.00, alle opere in esposizione.
Alle 21.00. a cura della Società Sistema Museo, avrà luogo un appuntamento dal titolo “Skyline in trasformazione”, durante il quale, partendo dalla mostra fotografica dedicata a Sandro Becchetti con riferimento agli scatti sul paesaggio e alle periferie urbane anonime, si passerà all’interno del percorso espositivo della Galleria per individuare, attraverso le rappresentazioni nei dipinti della città di Perugia, cambiamenti della città e dei borghi.
A chiusura della giornata,  è previsto un grande concerto alle 22.00 nella Sala Maggiore del Trio Barocco e del Quartetto di Flauti a cura dell’Associazione Giovanile Musicale (A.GI.MUS.) con musiche di Bach, Vivaldi Kuhlau e Castéréde.

Il Castello Bufalini a San Giustino resterà aperto per la giornata del 28 settembre dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 18.30 con visite guidate gratuite.

Luogo: Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria
Orario: 8.30/19.30 (chiusura biglietteria 18.30) 20.00/24.00 (chiusura biglietteria 23.00)
Tel: 075 58668415
Fax: 075 58668400
sbsae-umb@beniculturali.it

– Complesso Momunentale di Santa Giuliana: Il giorno 28 settembre, in occasione delle Giornate europee del patrimonio, la Scuola Lingue Estere dell’Esercito aprirà al pubblico la sua sede che insiste sul Complesso monumentale di Santa Giuliana.
L’Istituto, polo di eccellenza nazionale per la formazione linguistica del personale della difesa, occupa dal 1993 la magnifica struttura del Complesso monumentale di Santa Giuliana. Ex monastero femminile cistercense risalente al 1253, venne restaurato nel ‘500. Al suo interno si trovano decorazioni ed affreschi di scuole ed epoche diverse. La Scuola metterà a disposizione dei visitatori un percorso guidato che spazierà dai resti della strada romana, al cortile del leccio secolare e dalla adiacente chiesa ai numerosi affreschi dei chiostri. Quest’anno sarà possibile ammirare due affreschi recentemente restaurati che impreziosivano il coro delle monache.
Presentazione del restauro degli affreschi del coro delle monache a cura della Direzione regionale Beni Culturali il giorno Venerdì 27 alle ore 10:30. Visite guidate della durata di 1 ora circa Sabato 28 nei seguenti orari: mattina ( ore 10, 11:30) pomeriggio (e ore 14, 15:30). Prenotazione nominativa obbligatoria entro giovedì 26 settembre.

Luogo: Perugia, Scuola Lingue Estere dell’Esercito – Complesso monumentale di Santa Giuliana.
Orario: 10.00, 11.30, 14.00, 15.30
Tel: 07 557505240
Fax: 07 575505270
adsede@sclingue.esercito.difesa.it
uadsede@sclingue.esercito.difesa.it
http://www.sclingue.esercito.difesa.it

 

 

VALLE D’AOSTA

Aosta

Centro Saint-Bénin: La mostra è dedicata a Pepi Merisio, classe 1931, importante fotografo italiano del secondo dopoguerra, noto al grande pubblico per i suoi reportages dedicati al Papa Paolo VI. Curata da Raffaella Ferrari e Daria Jorioz, la mostra intende offrire un approfondimento sulla cultura fotografica in Italia nel secondo Novecento, presentando al pubblico cinquanta fotografie, per la maggior parte in bianco e nero, aventi come tema il gioco, che Merisio racconta con delicatezza e poesia.

Luogo: Aosta, Centro Saint-Bénin
Orario: 9.30 – 12.30 / 14.30 – 18.30
Tel: 0166 272687
u-mostre@regione.vda.it
http://www.regione.vda.it

– Chiesa San Lorenzo: La piccola chiesa sconsacrata di San Lorenzo, a guardia della quale resiste ancora un tiglio plurisecolare, è oggi una delle sedi espositive principali del capoluogo. Nel sottosuolo custodisce gli scavi archeologici della primitiva basilica funeraria paleocristiana del V secolo con pianta a forma di croce latina, su cui resti è stata eretta. Oggetto di ricostruzioni e di molteplici rimaneggiamenti a seguito della distruzione avvenuta nell’VIII sec. a seguito di un incendio, l’antica basilica è disseminata di tombe tra cui quelle dei primi vescovi della diocesi.
Visite guidate gratuite al castello.

Luogo: Aosta, Chiesa San Lorenzo
Orario: 9.00-19.00
Mob: 349 6429216
http://www.regione.vda.it

 

 

 

VENETO

Padova

– Museo Nazionale Atestino: In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, oltre all’ingresso gratuito del 28 settembre, al Museo Nazionale Atestino è possibile visitare la mostra “…nel Veneto i ceramisti…”, allestita in collaborazione con la Fondazione Accademia dell’Artigianato di Este e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo .

Luogo: Este, Museo Nazionale Atestino
Orario: 8.30 – 19.30
sba-ven.museoeste@beniculturali.it
http://www.atestino.beniculturali.it

 

Venezia

– Palazzo Mocenigo: Rialto (in origine Rivo alto) era il cuore commerciale di Venezia, qui arrivavano i navigli con le mercanzie e il ponte di legno si apriva per lasciar passare le alberature delle navi. Qui c’erano le sedi delle banche e delle società assicurative, delle quali resta notizia nella toponomastica cittadina. Qui si stabilivano i contatti commerciali più importanti. Nel 1312 si costruì un nuovo ponte in legno crollato poi nel 1444 per troppo afflusso di folla, accorsa per vedere il passaggio della sposa del marchese di Mantova.
Il percorso guidato parte dalla Chiesa di San Giovanni Elemosinario (visita esterna), procedendo per il Ponte di Rialto, il Mercato, il Palazzo dei Camerlenghi (visita esterna), per campo San Giacometto con le Fabbriche Vecchie e Nuove, i Campi del le Becarie e del Paragon concludendosi in Riva del Vin.
Punto di ritrovo: davanti alla chiesa di San Giovanni Elemosinarlo.

Luogo: Venezia, Palazzo Mocenigo
Orario: 4 turni con partenza alle ore 10.00, 11.00, 15.00, 16.00.
Tel: 0412 440010
info@amicideimuseivenezia.it
http://www.amicideimuseivenezia.it/

– Ca’ Foscari:  L’Università Ca’ Foscari Venezia apre le porte del suo edificio più prestigioso, palazzo Foscari, da cui l’ateneo prende il nome, costruito per volontà del doge Francesco Foscari nel 1453. Con il Ca’ Foscari Tour sarà possibile ripercorrere la storia dell’edificio, ammirare la scenografica vista sul Canal Grande che incantò per secoli pittori e visitatori di tutto il mondo e apprezzare gli interventi di restauro realizzati dall’architetto veneziano Carlo Scarpa negli anni ’30 e ’60 del Novecento. Il percorso, di circa un’ora, partirà dai cortili esterni per poi proseguire all’interno del palazzo, alla scoperta dei luoghi simbolo dell’ateneo veneziano.
Turni di visita disponibili: ore 10; 11.30; 15 (prenotazione obbligatoria).

Telefono prenotazioni: 0412 348036
Luogo: Venezia, Ca’ Foscari (sede centrale dell’Università Ca’ Foscari Venezia)
Orari visite guidate: 10; 11.30; 15 (turni disponibili fino a esaurimento posti)
Tel: 0412 348036
Fax: 0412 348035
cafoscaritour@unive.it
http://www.unive.it/visita

– Lido di Venezia. I nuovi colori dell’Isola d’Oro.
Le voci del mare, la placida laguna, i grandi progetti sulla sabbia dorata. Passeggiata patrimoniale del Lido di Venezia in bicicletta, tra murazzi, dune, ville liberty e fortificazioni, grandi opere e processi partecipati, ascoltando i testimoni delle trasformazioni socio economico culturali dell’isola.
Dalle ore 10.00 alle ore 13.00 circa. Punto di ritrovo per i partecipanti: Piazzale Santa Maria Elisabetta – Lido di Venezia.

Prenotazione Obbligatoria: admin@unfaropervenezia.eu; Url prenotazioni: http://www.unfaropervenezia.eu/chisiamo/contatti
Luogo: Venezia, Lido di Venezia
Orario: dalle 10.00 alle 13.00
Mob: 328 1899713
admin@unfaropervenezia.eu
http://www.unfaropervenezia.eu/

 

Verona

– Museo Nicolis: In occasione delle giornate Europee del Patrimonio il Museo Nicolis propone l’ingresso omaggio per i ragazzi fino ai 18 anni. Il Museo Nicolis è un sorprendente contenitore di cultura, divertimento e innovazione. Attraverso 7 importanti collezioni – 100 auto d’epoca, 120 biciclette, 105 moto, 500 macchine fotografiche, 120 strumenti musicali, 100 macchine per scrivere, piccoli velivoli e centinaia di opere dell’ingegno umano – raccontiamo la storia dell’uomo e della società degli ultimi due secoli.

Visita guidata sul tema dell’evoluzione dei mezzi di trasporto negli ultimi due secoli e le trasformazioni economiche e sociali ad essi collegate. Il Museo è un sorprendente contenitore di cultura, divertimento e innovazione. Attraverso 7 importanti collezioni – 100 auto d’epoca, 120 biciclette, 105 moto, 500 macchine fotografiche, 120 strumenti musicali, 100 macchine per scrivere, piccoli velivoli e centinaia di opere dell’ingegno umano – raccontiamo la storia dell’uomo e della società degli ultimi due secoli.

Luogo: Villafranca di Verona, Museo Nicolis
Orario: visita guidata dalle 15.30 alle 17.30
Tel: 045 6303289
Fax: 045 7979493
info@museonicolis.com
tourism@museonicolis.com
http://www.museonicolis.com

 

 

Gli appuntamenti interessanti durante le Giornate Europee del Patrimonio sono molti altri e coinvolgono vari comuni e province. Per conoscerli tutti è possibile visitare la sezione del MiBAC dedicata all’evento.

urbino19okIntervista al Dott. Ivan Antognozzi, Project manager Urbino 2019

 

Qual è l’identità del territorio dalla quale scaturiscono le strategia e il progetto del 2019?
Il centro storico di Urbino è patrimonio UNESCO innanzitutto, e nonostante sia una piccola città di circa 15.000 abitanti, registra una comunità di studenti molto numerosa, che si aggira sui 30.000 ragazzi, la cui presenza raddoppia la popolazione qui residente.
Urbino ha il numero di istituti di formazione più alto al mondo rispetto al numero di abitanti, come l’Università, la Scuola del Libro, l’Accademia di belle arti, la Scuola di giornalismo.
La provincia di Urbino è secondo il rapporto Symbola quella con il più alto numero di imprese creative e culturali d’Italia.
La Regione, le Marche, in cui risiede Urbino, è stata inoltre insignita quest’anno del titolo di Regione Imprenditoriale d’Europa, l’unica in Italia che negli anni abbia ricevuto questo riconoscimento.
Ci sono dunque dei primati ad Urbino che giustificano la sua candidatura e che orientano la strategia del programma culturale di Urbino 2019. Si vuole da qui iniziare per proporre un nuovo Rinascimento, un nuovo modello di sviluppo.
Non è che qui può partire un nuovo Rinascimento contemporaneo semplicemente perché in questi luoghi se n’è avuto uno 500 anni fa, bensì quella fase rivoluzionaria ha prodotto un’eredità che oggi qualifica Urbino nei termini che le ho detto. C’è un filo rosso che connette l’Urbino quattrocentesca ai primati di oggi.
Perché è così straordinaria? In fondo è un piccolo paese. In realtà è perché ha avuto un passato eccezionale che si è sedimentato. Bisogna però dare una scossa a questi fiori all’occhiello, bisogna utilizzarli, sondarli e gestirli in maniera nuova, e la candidatura serve anche a questo: a produrre uno shock in termini di internazionalità per la città.

 

Quali sono gli asset che la città immette in questo programma?
Per la città l’obbiettivo è quello di riconquistare una centralità culturale in Europa. Le Marche tutte si devono riconoscere in Urbino, affinché diventi un simbolo di appartenenza in cui identificarsi, un faro policentrico di un intero territorio, piccolo anch’esso, con i suoi 1 milione e mezzo circa di abitanti. La città è il punto più alto, una sintesi del patrimonio culturale disseminato nella Regione.
Urbino 2019 ha degli obiettivi importanti anche sul piano della macroregione adriatica. Le Marche sono la sede del segretariato permanente delle iniziative adriatico-ioniche. Spacca, il governatore delle Marche, è stato il relatore del parere sulla macroregione adriatica presso il Comitato delle Regioni. Qui hanno sede tre dei quattro network importanti dell’area mediterranea adriatico- ionica: Forum delle Camere di Commercio, Uniadrion e il Forum delle Università.
Le Marche sono dunque legatissime a tutta l’altra sponda dell’Adriatico: basti pensare che il palazzo ducale di Urbino l’ha fatto un dalmata, Luciano Laurana; c’è una civiltà marinara comune che ha caratterizzato l’identità delle Marche, delle altre regioni adriatiche e di quelle sull’altra sponda. In questo contesto storico e contemporaneo, Urbino deve rappresentare la cultura di tutta la Regione nell’area macroadriatica: si presenta perciò come un ponte culturale. Un obiettivo per l’Europa è fornire un modello di sviluppo policentrico, micromega: il piccolo che diventa un contesto ideale per fare grandi cose.

 

Quali sono le mancanze cui dovrete invece sopperire?
Le mancanze di fatto sono carenze infrastrutturali, le dimensioni ridotte, la trasportistica, ma devono diventare, e non è un esercizio di retorica, punti di forza. Il fatto che Urbino sia piccola, unica candidata a Capitale europea della Cultura di queste dimensioni che ci sia mai stata, o il deficit infrastrutturale, proprio queste mancanze devono connotare il nuovo modello di sviluppo. I suoi punti deboli, sono solo apparenti, perché su quelli si costruiscono i progetti volti alla crescita. Consideriamo che il 40% della popolazione europea vive in città con meno di 50 mila abitanti: Urbino dunque è un importante contesto rappresentativo della realtà europea. Anche le grandi metropoli, del resto, non sono altro che agglomerati di tante piccole città: il modello urbinate, di sviluppo micromega che si vuole proporre, si può ben replicare e conciliare con la dimensione metropolitana.

 

I flussi economici delle città d’arte riguardano solitamente pochi addetti ai lavori. Il programma relativo alla candidatura intende coinvolgere uno spettro più ampio di operatori economici?
Le Marche e tutto il suo sistema economico partecipano alla candidatura: il progetto si basa sul concetto di “corte aperta”, in maniera fattiva, dove la corte è una dimensione progettuale e operativa, in cui sono concretamente e fisicamente presenti le attività del territorio. Le imprese marchigiane aderiscono alla candidatura, non solo sul fronte finanziario, ma anche partecipando ai progetti previsti.

 

Cosa rimarrà alla città dopo il titolo di Capitale europea della Cultura?
Tutto il programma di reti per il 2019 dovrebbe sortire un ripensamento dei servizi e delle funzioni della città in maniera permanente. Per il 2019 ci sarà una grande dimensione spettacolare, ma quello che la produce, ciò che conduce ai miglioramenti, invece, rimane. Tutti i processi, le strategie e i progetti legati alla candidatura, si baseranno su strutture permanenti.

 

Le altre candidature a Capitale europea della Cultura 2019

ZATERLa storia di ogni famiglia si compone dei ricordi e racconti che ciascun componente ha nel proprio cuore: immagini, profumi e sapori impressi nella memoria che sentiamo come preziosi tasselli della nostra esistenza. C’è chi, come Franca Tramontin-Polla, ha preferito condividere questo patrimonio piuttosto che tenerlo per sé.

La sua famiglia, stabilitasi a Soverzene, in provincia di Belluno, ha qui aperto l’”Antica Osteria all’Amicizia”, dove piatti semplici scandivano le giornate dei zattieri del Piave, impegnati a trasportare il legname sulle zattere lungo il fiume.

Le ricette sono state tramandate, come i ricordi, di generazione in generazione, finché Franca non ha deciso di raccoglierle e salvaguardarle dal tempo.

E’ nato così “Al magnar dei Zater”, una collezione non solo di piatti tipici del territorio, ma anche di testimonianze capaci di rievocare la vita delle generazioni passate, che hanno vissuto in simbiosi con il fiume.

I zattieri lasciavano infatti che il Piave scandisse il loro tempo mentre la loro dieta si componeva di ciò che la terra aveva da offrire di stagione in stagione: legumi, erbe officinali, polenta e riso, erano gli ingredienti principali sapientemente lavorati per ottenere cibi semplici ma genuini, che venivano consumati sul posto di lavoro (i campi e le sponde del corso d’acqua) o attorno al “larìn”, il focolare domestico.

Tutto ciò è racchiuso nel ricettario completato da Franca Tramontin-Polla nel 1993 e consegnato al Museo degli Zattieri del Piave di Codissago: in occasione dei 30 anni dello spazio espositivo, il volume è stato ora pubblicato e distribuito affinché contribuisca a far conoscere la storia di questo angolo d’Italia, dal punto di vista culinario, ma anche culturale.

“Al magnar dei Zater”, arricchito da foto e note è infatti molto più che un libro di ricette: sembra più una zattera che lungo il Piave ci riporta agli anni in cui la sveglia era alle 4 di notte e le rape erano il principale rimedio per tosse e bronchite, ma anche in cui ogni ospite veniva accolto con un semplice: “Ciao, sèntete; atu fan?” (“Benvenuto, siediti, hai fame?”) “Quello che c’è in pentola basta per tutti, senza alcuna differenza”.

 

 

POLENTA E BACALA’ (polenta e baccalà)

 

Ingredienti:

1 kg. di baccalà secco

½ kg. di cipolle

2 spicchi d’aglio

2 cucchiai di conserva

Sale e pepe

Strutto o olio

10 acciughe

10 patatine pelate intere

1 buon battuto di prezzemolo

 

Mettere in ammollo per 24 ore in acqua il baccalà, cambiare l’acqua parecchie volte, levare le lische, lasciare il baccalà a pezzi più grandi possibile.
In una padella soffriggere le cipolle con strutto o olio e l’aglio; le cipolle si possono lasciare intere o a piacere tagliarle a fettine, aggiungere i pezzettini di baccalà infarinato, soffriggere a fuoco lento.
Quando il baccalà è soffritto, aggiungere l’acqua necessaria, sale, pepe e la conserva o a piacere pomodoro, le acciughe, le patatine e cucinare a fuoco lento per due ore.
Aggiungere il prezzemolo battuto. Far bollire ancora per 10 minuti e servire con la polenta calda.

 

Per la ricetta della polenta consultate “Al magnar dei Zater” a pagina 10.

 

“Al magnar dei Zater”
La cucina degli zattieri
Franca Tramontin-Polla (a cura di)
pp. 59
Edizioni DBS, euro 8,00

 

 

Era il 15 agosto del 1969, data che nella storia della musica ha un solo significato:  Woodstock
Ripercorrere cosa accadde circa 45 anni fa  a Bethel, 80 km da NY, in quei pochi ettari di terra prestati quasi casualmente a quello che doveva essere un concerto estivo dedicato al rock e alla cultura hippie oggi potrebbe sembrare anacronistico e forse un po’ lo è: nulla di simile a ciò che avvenne in quei 4 giorni di concerto (che in realtà dovevano essere 3) dedicati alla Musica e alla Pace, così come recitava la locandina della manifestazione, potrebbe oggi accadere. In molti hanno provato a far rivivere il mito di quel festival, ma nessuno, nemmeno gli stessi organizzatori anni più tardi, è mai riuscito nell’impresa.
Nel bene e nel male, cerchiamo di capire perché Woodstock rimane un evento irripetibile e, nelle sue contraddizioni, rappresenta la fine di qualcosa (e l’inizio di qualcos’altro).

woodstockcoker

LA MUSICA

PRIMO GIORNO
Richie Havens
Sweetwater
Bert Sommer
Tim Hardin
Ravi Shankar
Melanie
Arlo Guthrie
Joan Baez

SECONDO GIORNO
Quill
Country Joe McDonald
John B. Sebastian
Keef Hartley
Santana
Incredible String Band
Canned Heat
Grateful Dead
Creedence Clearwater Revival
Janis Joplin
Sly & The Family Stone
The Who
Jefferson Airplane

TERZO GIORNO
Joe Cocker
Country Joe & The Fish
Leslie West/Mountain
Ten Years After
The Band
Johnny Winter
Blood Sweat And Tears
Crosby, Stills, Nash & Young

QUARTO GIORNO
Paul Butterfield Blues Band
Sha-Na-Na
Jimi Hendrix

Questa più o meno la scaletta del concerto anche se nessuno è stato poi in grado di affermare se sia stata seguita o meno. Le piogge torrenziali, i ritardi degli artisti, i guasti alle apparecchiature tecniche e i disagi dell’organizzazione hanno fatto slittare tutte le 32 esibizioni in programma, al punto di ritardare il tutto di un giorno.

Jimi Hendrix, che avrebbe dovuto suonare alle 23 del 17 agosto, si ritrovò a salire sul palco alle 4,30 del mattino successivo. Ed erano ancora tutti lì.

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=wt3cYpFLJiM]

La droga la faceva da padrona, è vero, ma anche uno stato mentale di rilassatezza tale da fare in modo che nulla potesse essere visto come un problema, come un ostacolo.
La musica, anche con il senno di poi e la coscienza di 45 anni in più, è l’unica cosa che tutti, indistintamente, si sentono di salvare senza se e senza ma dopo questo grande evento che non fu solo musicale, ovvio, ma anche politico e storico.
Non che le esibizioni siano state perfette, anzi: molti artisti non volevano salire sul palco e ricattavano gli organizzatori per un cachet più alto, altri avevano suonato solo davanti a poche centinaia di persone prima di allora ed erano rimasti completamente immobilizzati vedendo davanti a sé oltre mezzo milione di persone, altri ancora erano pesantemente sotto effetto di acidi e improvvisavano stonando. Ma l’atmosfera della musica, del palco, quelli la ricordano e la testimoniano tutti.

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=b1S3jnFfJXM]

IL PUBBLICO
Di nomi del grande rock statunitense ce ne erano parecchi: molti più celebri oggi che allora, altre erano già consacrate stelle del firmamento musicale. Eppure, ad essere protagonista fu senza dubbio il pubblico: queste 500 mila persone completamente inaspettate che giunsero nella vallata solo per sfuggire alla metropoli, cercando di ritrovare la forza bucolica che millantavano in quegli anni proprio in quell’ampio spazio dove ogni cosa era possibile: quando dal secondo giorno di festival tutti cominciarono a togliersi i vestiti, a denudarsi, a bere, a fumare, a fare sesso libero, a cantare, ad auto-organizzarsi per poter andare avanti nonostante le difficoltà (pensate che Manhattan, a circa 100 km dalla sede dell’evento, conobbe a causa del festival l’ingorgo più terribile della sua storia), le icone che salivano sul palco, con  le loro borchie e i loro giubbotti di pelle sembravano quasi superate, vecchie.
Si dice che durante il Festival nacquero 2 bambini e morirono 2 ragazzi, uno per overdose e uno schiacciato da un trattore mentre dormiva nelle campagne dopo 70 ore ininterrotte di musica.

Woodstock Poland

L’ORGANIZZAZIONE
E’ forse questo il motivo più palese per cui oggi non si potrebbe mai ripetere un festival come quello del 1969. La fretta nell’organizzazione del festival che inizialmente avrebbe dovuto tenersi proprio a Woodstock, le autorizzazioni mancate, la location adattata con pochi giorni di anticipo, l’impossibilità delle forze dell’ordine di gestire uno spazio così vasto e così aperto, la mancanza di servizi igienici, l’impossibilità dopo appena 24 ore di raggiungere Bethel anche solo per portare acqua e cibo, hanno fatto si che la location divenisse, per quel weekend, una piccola comune completamente autogestita. Tutti si resero conto che stavano partecipando a qualcosa di unico e tutti si impegnarono affinché venisse rispettato il carattere pacifico dell’evento. Non ci fu nessuna rissa, nessun atto di violenza, nessun incidente.
Un incubo di fango e stagnazione monopolizzato da intrusi con l’aria freak” lo apostrofò il New York Times durante lo svolgimento. Che poi, dopo qualche mese ammise “Lo facemmo principalmente per scoraggiare l’arrivo di altre persone. Avevamo paura che la situazione degenerasse”. Fu così che dopo qualche giorno il festival divenne “un fenomeno di innocenza”, o “un motivo d’orgoglio per lo Stato di New York”.

woodstocklocandina

LA CULTURA
Ma ciò che realmente fu Woodstock lo raccontarono con parole, spesso contrastanti, i suoi protagonisti: “Ci fu la sperimentazioni di ogni tipo di droga e di esperienza lisergica ma tra libero amore e pioggia battente provammo a costruire la nostra cultura e la nostra comunità, con la nostra musica, la nostra stampa, i nostri valori, miti e leggende, per creare una pazzia autenticamente nostra in cui l’autodisciplina e la cooperazione costituivano l’unica via possibile” affermò l’attivista politico Jerry Rubin.
“Tutti flirtavano con la pazzia, improvvisando a caso, facendo pena o con risultati geniali – racconta Eddie Kramer, il tecnico del suono – Woodstock non credo sia stato l’inizio di un bel niente. E’ stato la porta dietro la quale sono rimasti sepolti gli ideali e le utopie degli anni Sessanta”.
Erano i giovani che aspiravano ad avere un posto nella società e che per tre giorni lo avevano trovato lì, in un mondo utopico fatto di sesso, droga e rock’n roll.

woodstockcibobandiera

CHE FINE HA FATTO WOODSTOCK
La fattoria dove si svolse quel solo e unico concerto (gli organizzatori continuarono ad organizzare in un’altra location un festival omonimo una volta ogni 10 anni ma senza gli stessi risultati) è stata acquistata oggi da un imprenditore americano che vi ha fatto sorgere un museo in ricordo del concerto ma anche della cultura hippie. Sede di pellegrinaggi da parte di scolaresche e di figli dei fiori tardivi, il fantasma di quell’evento giace così nel ricordo di chi si è divertito, di chi ne è rimasto traumatizzato, di chi ne ha tratto profitti e di chi può dire di avervi partecipato.

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Un lungometraggio “Woodstock: Three Days of Peace&Music”, vincitore del premio Oscar come miglior documentario, ha tentato di far rivivere ai posteri quelle sensazioni. Che nessun festival contemporaneo sarà mai più in grado di ricreare.
Purtroppo o per fortuna.

TITOLOWho was number one in historywhowasnumber1

 

 
COSE“Quando la baciai la prima volta, era notte e suonavano sulla spiaggia quella canzone, il tormentone dell’estate 2000, quella che, proprio quell’anno, aveva scalato tutte le classifiche. Ma… Non ricordo il titolo!”. Se questo è un discorso che fate spesso con voi stessi, o con gli amici, tormentandoli, sappiate che c’è un sito che vi può aiutare: Who was number one in history è una web application che, usando come fonti la Billboard Chart USA, officialcharts.com e le classifiche di HitParadeItalia, riesce a scovare quale canzone occupava la prima posizione in classifica in un determinato momento storico.

 

 

 

COMEWho was number one in history si presenta come una pagina web facilissima da usare: sulla home basta indicare anno, mese e giorno oggetto di interesse, cliccare su “Trova il tuo numero uno” e il gioco è fatto. Si può scegliere la canzone prima in classifica negli Stati Uniti, nel Regno Unito o in Italia, e il periodo di ricerca possibile va dagli anni ’60 ad oggi. Una volta scovata la hit del cuore, è possibile ascoltarla gratuitamente tramite il servizio di musica digitale, Spotify, e poi condividere la scoperta musicale attraverso i social.

 

 

 

pro È un’applicazione divertente e davvero di semplice utilizzo, resa interattiva e completa dalla connessione con Spotify.

 

 

 

CONTROUna volta esauriti i giorni memorabili della propria vita a cui associare una canzone, potrebbe stancare. Ma si tratta di un progetto in espansione che prevede l’inserimento delle classifiche musicali anche di altri Paesi.

 

 
SEGNI PARTICOLARIIl creatore di  è il giovanissimo Oscar Chinellato, responsabile di un’azienda di creazione e gestione di siti web, Sickdevelopers, che opera in Veneto. Il progetto, Who was number one in history, come il suo stesso creatore afferma, è nato per caso, una notte dell’aprile di quest’anno.

 

 
CONSIGLIATO A Gli appassionati di musica, i curiosi, i romantici.

 

 

 

INFO UTILI
http://numberoneinhistory.sickdevelopers.com/

snalobomAlle ore 11,00 del 19 luglio di settanta anni fa il cielo di Roma fu squarciato dalle bombe degli alleati americani e il quartiere S. Lorenzo si trasformò in un cimitero di rovine. Venerdì 19 luglio il Municipio  III di Roma ricorderà il tragico evento con la proiezione, alle ore 17 e alle 20, di “Io c’ero” del regista Rosario Maria Montesanti, presso il caffè letterario LiberThè, in viale Adriatico 20 (quartiere Montesacro).

Nell’infausto giorno dell‘incendio di Nerone le “fortezze volanti” – 321 bombardieri (B25 e B26) e molti caccia – partirono dagli aeroporti dell’Africa settentrionale alle 7,00 del mattino del 19 luglio e alle 11,00 circa 500 unità degli alleati americani sganciarono 4.000 bombe (circa 1.000 tonnellate) sulla città di Roma. Il bombardamento durò fino al primo pomeriggio, causando circa 3.000 morti e 10.000 feriti nel solo quartiere di San Lorenzo, 40.000 persone rimasero senza tetto e la basilica fu distrutta. La città sacra era stata violentata e deturpata, i vivi erano sepolti sotto le macerie e i morti erano stati catapultati fuori dalle tombe del Verano, i superstiti non dimenticarono più il rumore assordante degli aerei e il fetore di sangue e cadaveri che in quel caldo imperversò per giorni. Un brano di storia ormai noto ma, per non dimenticare, abbiamo voluto saperne di più dal regista di “Io c’ero”.

 

Come lo definiresti: più un film o un documentario?
In realtà era il numero zero realizzato da me per l’Istituto Luce, un mio progetto, costituito da un preambolo dove si racconta la genesi del bombardamento e soprattutto spiega il perché furono gli americani, e non gli inglesi, a bombardare Roma. Gli inglesi erano esperti in bombardamenti notturni, ma avevano degli aerei che correvano il rischio di essere abbattuti a differenza di quelli americani, che volavano più in alto e quindi erano irraggiungibili per la contraerea italiana. In questa prima parte ci sono delle immagini provenienti da Washington in cui si vede il bombardamento dagli aerei, si vedono i piloti americani che salgono sui veivoli in Tunisia per raggiungere poi lo scalo S. Lorenzo. Avevano lanciato dei volantini, per avvertire la popolazione di tenersi lontano dagli obiettivi militari, che però nottetempo i fascisti tolsero proprio per evitare che la popolazione fosse avvisata. Avrebbe dovuto essere un bombardamento tecnico contro lo scalo, ma questo era inserito nel quartiere; hanno bombardato anche il carcere minorile. Dopo la prima parte in cui si racconta la genesi del bombardamento di 8-9 minuti, ci sono sei testimonianze, qualcuno di loro è già morto purtroppo. Ci sono racconti come quello del barbiere di S. Lorenzo, Bordoni, che ha raccolto nella sua bottega le foto di tutti gli abitanti di S. Lorenzo che sono morti, quello del proprietario del ristorante Pommidoro che ha perso, nel bombardamento, la madre e la sorella per cui, secondo lui, se gli americani hanno forse liberato qualcuno, a lui hanno distrutto la vita. Quindi sono presenti sia materiali di repertorio che testimonianze dirette. Non è in realtà un documentario perché è nato come un programma che avevo progettato per la Rai, doveva essere un numero uno di una serie che poi ha preso un’altra strada. Ho fatto La grande storia, i Misteri del nazismo, e ho ideato una serie di programmi su eventi quale l’Alluvione di Firenze, il Vajont, la Stazione di Bologna, fino al concerto dei Beatles a Milano. Per fortuna ci sono altre emittenti che tengono di più alla cultura e alla memoria storica, sono convinto che conoscere il passato aiuta a vivere il presente e il futuro.

 

Perché ritieni, ancora oggi, importante parlarne e lasciarne testimonianza? Soltanto per lasciarne una memoria storica o perché pensi che ci siano degli elementi che possano essere attuali ancora oggi?
Oggi, nel 2013, possiamo comunque cogliere alcune analogie: la guerra del tempo era fatta dai tedeschi con i carri-armati oggi c’è una guerra fatta sempre dai tedeschi con lo spread, una guerra finanziaria che ha messo in ginocchio la Grecia. Un’altra analogia con la nostra realtà è che veniamo da vent’anni di ‘regime’, un certo tipo di politica sbagliata. Un’altra analogia è che anche oggi il Papa, Francesco, è sceso tra la gente a Lampedusa, come Pio XII, senza Curia, scese tra la gente dando i propri soldi agli abitanti di S. Lorenzo, soldi della famiglia Pacelli.

 

Qual’è’ stato il tuo rapporto con questi testimoni?
Non amo fare interviste e mi piacciono i racconti autonomi, mi sono fatto raccontare la loro esperienza. Il più colto e razionale, un preside, è stato quello che poi si è commosso raccontando come gli è morto davanti il suo compagno di banco e amico del cuore. In questi rapporti c’è stato un po’ di tutto: il grande senso storico del barbiere Bordoni, come la grande rabbia del proprietario del ristorante, e la grande commozione del preside.

 

Cosa è cambiato dopo aver parlato con loro nella tua conoscenza di questo tragico evento?
Fare il regista è un po’ come fare il ‘ladro’. Prima di iniziare mi sono documentato, interpellando alcuni storici, come è mia abitudine nei vari lavori che ho fatto. Io ho vissuto il quartiere di S. Lorenzo da studente universitario e, invece, conoscendo questi anziani che hanno la fotografia di cosa è accaduto, che ti raccontano anche particolari minimi, oggi è un quartiere di cui conosco la storia. Una donna-testimone che abita vicino a Ciampino mi ha raccontato che ogni volta che sente gli aerei che partono, ancora oggi, le viene la pelle d’oca perché il rombo dei motori evoca in lei il bombardamento, la guerra. In “Io c’ero” ci sono le prime immagini del bombardamento girate dagli operatori dal terrazzo di Cinecittà in cui si vede la prima bomba, in lontananza, caduta su S. Lorenzo. Nel 2008 “Io c’ero” è stato già proiettato nella piazza di S. Lorenzo, ma non per una ricorrenza particolare; lo presentò Corrado Augias, con cui ho collaborato e con cui lavoro da quattro anni. Ho fatto con lui i Segreti di Roma, ora ho fatto i Segreti della musica. La versione attuale di “Io c’ero” è stata rivisitata per la televisione ma la Rai non l’ha ritenuta interessante. Quindi, quella che sarà proiettata venerdì, è una versione leggermente diversa legata alla ricorrenza.

 

Hai realizzato insieme a Storaro e Maurizio Calvesi il dvd “Dentro Caravaggio”, poi quello su Leonardo e quello su Bernini. Puoi parlarmi di quella esperienza?
Storaro, 4 premi Oscar, raccontava, nel dvd, la luce di Caravaggio per ben 40 minuti. Quando giovane entrò a San Luigi dei Francesi fu colpito dalla Conversione di San Matteo e da lì è iniziato il suo modo di lavorare, rimase folgorato dalla luce di Caravaggio. Come direttore della fotografia si è sempre ispirato a Caravaggio. Quando Coppola lo chiamò per Apocalypse Now Vittorio non capì il perché di quella scelta dal momento che i suoi film intimisti erano piuttosto lontani dalla guerra del Vietnam. Coppola gli disse: mi serve una fotografia caravaggesca, c’è un primo piano di Marlon Brando che deve essere illuminato come se fosse stato dipinto da Caravaggio!

Ogni storia ha bisogno di essere illuminata dalla luce giusta…

 

TITOLO20Lines
20lin.es

 

COSE“20lin.es è una comunità dedicata all’arte della parola”, così si definisce.

A metà tra un social network, un portale di racconti e un gioco virtuale, 20line.es è un sito internet interattivo, che consente di comunicare con altri iscritti, redigere racconti individuali o collaborativi, leggere quelli degli altri e votarli. Il criterio è quello però delle venti righe a disposizione: dopo essersi registrati, collegando eventuali profili Facebook e Twitter e creando una propria identità da 20liner, è possibile seguire altri utenti.

Qui l’incipit: si può scegliere di cominciare una nuova storia, proseguire quella iniziata da altri, farle prendere un corso alternativo o semplicemente dare il proprio giudizio, commentare o ripostare. Le storie che avranno raccolto il più alto gradimento saranno pubblicate nell’app di 20lin.es.

 

COME20lin.es si compone di una homepage sormontata da un’utile barra menu: a sinistra ci sono i pulsanti per le diverse azioni, quali “scrivi un incipit”, “storie in corso”, “nuovi incipit”, “storie concluse” e “20liners”; a destra c’è invece l’opzione di ricerca, i messaggi privati e le notifiche. Non manca poi la sezione “help”, in cui viene sinteticamente, ma utilmente spiegato il funzionamento di 20.lin.es.
Scorrono al di sotto le storie dei 20liner, ciascuna con la propria immagine di copertina, scelta dagli autori, il genere di appartenenza, i tag ed eventuali contenuti multimediali.

 

proI lati positivi sono molti: dal disporre di uno spazio dove dar sfogo alla propria creatività, alla possibilità di conoscere persone accomunate dalla stessa passione per la scrittura, fino ad avere l’onore di creare racconti collaborativi con penne note come Giorgio Faletti, Paola Calvetti, Ruggero Cristallo e chissà quanti altri.

 

CONTRODifficile trovare un difetto a 20lin.es se non il fatto che, trattandosi si una piattaforma di condivisione, i diritti d’autore sono rispettati ma non garantiti; del resto è questo il rischio in cui si incorre ovunque scrivendo sul web. Altro difetto, rilevante solo per chi non parla la nostra lingua, è che per ora la comunità di 20lin.es è prettamente italiana: non si trovano dunque racconti in altri idiomi.

 

SEGNI PARTICOLARILa particolarità di 20lin.es è soprattutto nella possibilità che viene data agli autori di corredare le proprie venti righe con contenuti multimediali quali foto, immagini, video, mappe, musica, link. La scrittura e la lettura diventano così un’esperienza completa.

 

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=IyMW5Lpdtbc]

 

CONSIGLIATO A20lin.es è consigliato a tutti gli scrittori, gli aspiranti tali, chi ama leggere e perdersi in nuove storie, i curiosi, ma anche a chi cerca letture a metà tra e-book e libri o magari vuole scovare nuovi talenti.

 

INFO UTILI

Trovate 20lin.es a questo link

Ci sono voluti 10 anni di trattative, dal 21 febbraio 2003 al 1° luglio 2013, perché la Croazia entrasse a far parte dell’Unione Europea. La Croazia ha dovuto fare i conti con il suo passato e con la sua storia prima di divenire ufficialmente parte dell’Europa: la macchia sanguinosa della guerra balcanica e i problemi economici tuttora esistenti hanno costituito un ostacolo non trascurabile nel processo di europeizzazione. Dal punto di vista artistico e culturale, però, questa Repubblica a Est dell’Italia collezionava già da tempo – da molti secoli – punti di contatto, influenze, similarità con gli altri Stati dell’Unione Europea. Continue reading “La Croazia: europea già da tempo” »

stolSan Pietroburgo, Russia, 21 giugno 2013, la Merkel chiede a Putin che vengano restituiti alla Germania gli oggetti d’arte sottratti dall’Armata Russa dai territori occupati al termine della Seconda Guerra Mondiale; richiesta che il leader russo respinge.
Come è noto, la vicenda ha inizio durante il viaggio della Merkel in Russia in occasione della apertura della mostra “L’Età del Bronzo in Europa, Europa senza confini” presso l’Hermitage. Ma il fatto non è isolato. Centinaia di opere d’arte, requisite dai soldati sovietici dalla Germania nello stesso periodo, costituiscono motivo di frizione tra i due governi.
Storicamente, il “bottino di guerra” rappresentava l’indennizzo dei conquistatori ai danni dei popoli vinti e veniva condotto in piena legalità attraverso i trattati di armistizio. Si parlava, a questo proposito, di “diritto di saccheggio”.
Oggi la situazione è diversa. Già nella Convenzione dell’Aja del 1899 sulle leggi e consuetudini di guerra erano presenti norme per la tutela del patrimonio culturale; ma è la Convenzione dell’Aja del 1907 ad introdurre, per la prima volta, il divieto di saccheggio. Queste due convenzioni vengono spesso citate quando si parla di consuetudini internazionali di restituzione, sebbene non contengano disposizioni in tal senso. Infatti, solo la convenzione dell’Aja del 1954 introduce l’obbligo di restituzione di beni sottratti durante il conflitto bellico, anche se non prevede la sua applicazione a fatti anteriori all’entrata in vigore (7 agosto 1956), risultando quindi inapplicabile ai “bottini di guerra” della Seconda Guerra Mondiale.
Essendo poco probabile la propensione della Russia ad una azione di restituzione volontaria dei beni, la Germania potrebbe invocare l’esistenza della norma consuetudinaria internazionale sulla restituzione, ma si scontrerebbe con la sua difficile applicazione. La soluzione più probabile, in sede diplomatica, potrebbe consistere, come è avvenuto in passato, nell’avvio di una trattativa tra i due Stati che porti alla conclusione di un accordo bilaterale di restituzione, a maggior ragione in un clima internazionale che propende sempre più, sotto l’egida dell’UNESCO, ad attuare politiche di cooperazione internazionale nel campo dei beni culturali.

 

Silvia Stabile è avvocato esperta in Diritto della Proprietà Intellettuale e Diritto dell’Arte, partner dello Studio Legale Negri-Clementi

 

 

 


PresentazioniPRESENTAZIONI: QUELLO CHE I LIBRI NON DICONO

di Neal Ford, Matthew McCullough, Nathaniel Schutta
pp. 256
Apogeo, € 29,00
ISBN: 978-8850332458

Un testo pensato per chi ha l’esigenza di fare presentazioni chiare ed efficaci nei più svariati contesti, lavorativi e non: dalle riunioni commerciali alle dimostrazioni tecniche, passando per le esposizioni accademiche. Gli autori guidano il lettore attraverso le tre fasi della creazione di una presentazione vincente: pianificazione, realizzazione, esposizione. Il libro, con un approccio che lo differenzia da tutti gli altri sul tema, identifica una serie di modelli: i “mattoni” che è possibile utilizzare per costruire qualsiasi tipo di presentazione utilizzando strumenti come PowerPoint e Keynote e passa in rassegna gli errori più frequenti e le criticità che è bene evitare per non deludere il proprio pubblico.

 

 

BigSocietyBIG SOCIETY. CONTENUTI E CRITICHE
di Francesco Vespasiano, Monica Simeoni
pp. 160
Armando, € 15,00
ISBN: 978-8866772071

I neoliberisti europei accusano i governi socialdemocratici di avere generato costosissimi apparati statali di servizi sociali. È stato così proposto un programma di costruzione della Big Society, finalizzato alla riduzione della povertà, alla lotta contro le disuguaglianze sociali e all’incremento del benessere, trovando misure di welfare sociale, per evitare di ridurre quelle di welfare statale. Purtroppo, come gli autori di questo libro chiariscono, la speranza nella creazione della Big Society sta vacillando: si sta dimostrando politicamente, economicamente e socialmente debole.

 

 

 

SignificatoIdentitàSIGNIFICATO E DIGNITÀ DELL’UOMO NEL CONFRONTO INTERCULTURALE
di C. Cunegato, Y. D’Autilia, M. Di Cintio (a cura)
pp. 208
Armando, € 18,00
ISBN: 978-8866772712

L’epoca storica attuale presenta uno scenario che oscilla tra la possibilità di uno scontro delle civiltà e quella di un autentico dialogo interculturale: perché quest’ultimo si possa realizzare occorre superare la concezione normativa della civiltà, per cui una, di solito quella occidentale, viene elevata a modello universale, condannando le altre o all’assimilazione o alla distruzione. Lo scopo di questo volume è quello di avviare una riflessione su tale tematica nella convinzione che ciò sia necessario per affrontare in maniera consapevole le incognite del nostro futuro globale.

 

 

 

LinguaColoraLA LINGUA COLORA IL MONDO. COME LE PAROLE DEFORMANO LA REALTÀ
di Guy Deutscher
pp. 241
Bollati Boringhieri, € 23,50
ISBN: 978-8833923390

“L’idioma di una nazione – così ci viene spesso detto – riflette la sua cultura, la sua psiche e le sue modalità di pensiero. Le popolazioni che vivono nei climi tropicali, così corrive, lasciano per strada le consonanti, mentre il tedesco, così metodico, è un veicolo ideale per formulare con precisione i concetti filosofici. Nelle impervie intonazioni del norvegese si coglie l’eco dei fiordi scoscesi, il francese è la lingua romantica par excellence, l’inglese è un idioma adattabile, e… l’italiano, ah, l’italiano!”. Il dibattito sulla lingua è antico. Dopo decine di anni di confronti e dispute i linguisti sono oggi quasi unanimi nel dire che tutte le lingue sono fondamentalmente simili e pertanto incapaci di filtrare in modo differente la percezione del mondo.

 

 

 

OltreCristianesimoOLTRE IL CRISTIANESIMO
di Marco Vannini
pp. 314
Bompiani, € 14,00
ISBN: 978-8845273780

In questo saggio, Marco Vannini – tra i più eminenti studiosi della tradizione spirituale cristiana – sonda i vasti territori della mistica non solo occidentale ma anche orientale. Da Meister Eckhart al brahmanesimo e al buddismo, per giungere alla meditazione del monaco cristiano-hindu Henri Le Saux, si compone il quadro concettuale di un ardito viaggio nel segreto dello “Spirito”. L'”uomo distaccato” del misticismo radicale di Eckhart, per il quale l’uomo ama veramente in quanto diviene l’amore stesso, si incontra con l’assenza di fine del Buddha inverandosi nel messaggio cristiano, messaggio dello Spirito, al di là di ogni apparente fideismo, di ogni apparente religiosità o dottrina del Libro.

 

 

 

StoriaSiriaSTORIA DELLA SIRIA CONTEMPORANEA
di Mirella Galletti
pp. 274
Bompiani, € 10,00
ISBN: 978-8845256424

Nuova edizione aggiornata alle rivolte della primavera araba. Questa storia della Siria, la prima apparsa in Italia, ricostruisce in una narrazione avvincente i tormentati sviluppi storico-politici della nazione, dedicando ampio spazio agli aspetti culturali della società siriana e al complesso mosaico etnico e religioso della regione. Ripercorrendo le tappe fondamentali del cammino verso l’indipendenza, i contrasti e i conflitti con gli stati limitrofi, la genesi delle attualissime questioni curda, libanese e palestinese, il libro consente di comprendere il ruolo centrale della Siria nello scacchiere mediorientale, immergendosi al tempo stesso nell’atmosfera incantata di una nazione ancora misteriosa e ricca di tradizioni.

 

 

NaturaSpaNATURA SPA. LA TERRA AL POSTO DEL PIL
di Gianfranco Bologna
pp. 164
Bruno Mondadori, € 14,00
ISBN: 978-8861598386

L’economia ha sempre ragionato sulla natura del valore, ma non sul valore della natura. Non abbiamo attribuito un valore ai sistemi idrici, alla rigenerazione del suolo, alla composizione chimica dell’atmosfera, alla ricchezza della biodiversità, alla fotosintesi (e questi sono soltanto esempi). Così le nostre società raggiungono livelli di deficit nei confronti dei sistemi naturali ben superiori al deficit economico legato alla crisi. Questo libro spiega che possiamo, che dobbiamo, cambiare rotta. Rimettendo al centro il valore del patrimonio ecologico, per costruire un mondo sostenibile, equilibrato e vicino alla natura.

 

 

 

LetteraturaPostLA LETTERATURA POST-COLONIALE. DALL’IMPERO ALLA WORLD LITERATURE
di Silvia Albertazzi
pp. 226
Carocci, € 17,00
ISBN: 978-8843068876

Nel ripercorrere le tappe delle scritture non metropolitane, dalla colonizzazione dell’immaginario d’oltremare ad opera delle grandi potenze occidentali alla decolonizzazione e postcolonizzazione letteraria del secondo Novecento, fino alle storie recenti e recentissime che raccontano l’11 settembre 2001 da un “altro” punto di vista, il volume invita a leggere, studiare e far dialogare le letterature del mondo. L’obiettivo è definire (o lasciarsi definire da) una letteratura senza frontiere, che contamina stili, generi e tematiche, e in cui si attua uno scambio fecondo tra periferia e centro, in un contagio positivo senza soluzione di continuità.

 

 

 

EconomiaReligioneECONOMIA, RELIGIONE E MORALE NELL’ISLAM
di Ersilia Francesca
pp. 247
Carocci, € 18,00
ISBN: 978-8843068067

I principi etici presenti nel Corano e nella tradizione profetica non hanno una specificità “islamica” ma rispondono a una scala di valori comune a molte religioni; tuttavia è partendo da tali principi che l’economia islamica, dal secondo dopoguerra in poi, si è proposta come modello alternativo al socialismo e al capitalismo. Si è quindi affermato un sistema bancario che non fa ricorso all’interesse ma si basa su contratti partecipativi, e contemporaneamente si è fatto strada un modello islamico di welfare. Come le altre grandi religioni, l’islam si fa portatore oggi di istanze di giustizia e di ricerca del bene comune, partendo dal presupposto che l’uomo vada collocato al centro dell’agire sociale ed economico.

 

 

 

DizionarioMicrofinanzaDIZIONARO DI MICROFINANZA. LE VOCI DEL MICROCREDITO
di G. Pizzo, G. Tagliavini (a cura)
pp. 809
Carocci, € 79,00
ISBN: 978-8843065967

La microfinanza figura tra le grandi innovazioni sociali della nostra epoca. A livello internazionale, in contesti sociali e culturali molto diversi, essa si è rivelata una risposta efficace e sostenibile nell’azione di contrasto alla povertà e all’esclusione. La microfinanza e il microcredito – che ne è la parte più evidente e riconosciuta – affondano le proprie radici nel mutualismo europeo e nella finanza popolare di tutti i continenti. Negli ultimi anni, di fronte alle crescenti insufficienze della finanza mainstream, i progetti e le organizzazioni più avanzate vanno aprendo nuove frontiere che guardano alla finanza sociale e alla finanza etica come parti integranti di una strategia di finanza inclusiva.

 

 

ArchitetturaStoriaARCHITETTURA E STORIA. PARADIGMI DELLA DISCONTINUITÀ
di Carlo Olmo
pp. 188
Donzelli, € 29,00
ISBN: 978-8860368782

L’architettura rappresenta una delle più importanti testimonianze della presenza dell’uomo sulla terra. In questo senso non solo è legata alla storia: è essa stessa storia per eccellenza. Basterebbe ricordare il tormentone che ogni anno si scatena quando si tratta di individuare qualche architettura o qualche luogo da aggiungere al “patrimonio dell’umanità”. Eppure la sua interpretazione viene spesso lasciata alle forme come alle ideologie che essa veicola. La stessa lingua con cui questa storia così fondamentale si racconta appare presa in prestito: dalla storia dell’arte come dalla sociologia, dal romanzo come dalla giurisprudenza. Quella che si dichiara essere la testimonianza per eccellenza non fa spesso i conti neanche con il significato della stessa parola “testimonianza”.

 

 

ViteSegreteVITE SEGRETE DEI GRANDI ARTISTI. TUTTO CIÒ CHE NON VI HANNO MAI VOLUTO RACCONTARE SUI PIÙ GRANDI MAESTRI
di Elizabeth Lunday
pp. 288
Electa, € 19,90
ISBN: 978-8837093549

“Vite segrete dei grandi artisti” narra le vicende meno note dietro le quinte dell’arte, con aneddoti curiosi e a volte scandalosi sui grandi maestri di tutti i tempi, da Leonardo (accusato di sodomia), a Caravaggio (colpevole di omicidio), a Edward Hopper (violento nei confronti della moglie). Scoprirete che Michelangelo emanava un odore così disgustoso che i suoi assistenti non sopportavano di lavorare accanto a lui, che Vincent van Gogh ogni tanto mangiava il colore direttamente dal tubetto e che Georgia O’Keeffe amava dipingere senza veli. Una lezione di storia dell’arte che non dimenticherete facilmente!

 

 

MetamorfosiRovineMETAMORFOSI DELLE ROVINE
di Marcello Barbanera
pp. 110
Electa, € 19,00
ISBN: 978-8837095512

Il saggio prende le mosse dalla constatazione che faceva Arnaldo Momigliano e cioè che le tracce della nostra storia nei monumenti, nel paesaggio sono così imponenti da incuriosirci e obbligarci a studiare il passato per capire una parte importante di noi stessi, soprattutto in un’epoca in cui il modello culturale occidentale, quello che affonda le sue radici nel mondo classico, pare sospinto verso una marginalità che si frantuma nell’impatto con altre culture ansiose di emergere. Comprendiamo così come le rovine conservino da un lato l’immagine di “memento mori”, allusione romantica alla transitorietà di ogni opera umana, al passaggio inesorabile del tempo, al declino delle civiltà, al disfacimento delle culture, profezia di un destino possibile perché non c’è requie alla distruzione; dall’altro esse costituiscono fortunatamente il simbolo della caparbia resistenza degli esseri umani di fronte alle sciagure peggiori e serbano il carattere distintivo e inalienabile della nostra identità culturale.

 

 

 

EtMorteL’ETÀ DELLA MORTE DELL’ARTE
di Francesco Valagussa
pp. 182
Il Mulino, € 18,00
ISBN: 978-8815245465

Maestra dei popoli, l’arte domina gli esordi di ogni civiltà ma finisce con il cedere sempre più spazio al pensiero concettuale. In passato ha prodotto le grandi visioni del mondo, ora è la scienza a fondare il sistema del sapere. In questo volume l’autore illustra come la morte dell’arte riguardi l’identità dell’Europa e metta a rischio il carattere stesso della nostra civiltà. Eppure l’Occidente, proprio nella consapevolezza di questo pericolo, ha sempre cercato nuove forme, nuove tendenze, nuovi stili per ricreare continuamente la forma artistica. L’Europa è soltanto un sinonimo di “morte dell’arte”, o piuttosto è ricerca continua di alternative per tenerla in vita?

 

 

 

VeneziaVENEZIA. NASCITA DI UN MITO ROMANTICO
di John J. Norwich
pp. 285
Il Saggiatore, € 12,00
ISBN: 978-8856503777

L’esistenza della Serenissima Repubblica è stata stroncata nel 1797 da un giovane Napoleone Bonaparte. Ma dopo che cosa è accaduto? Persa per sempre la propria indipendenza, Venezia diventò meta di giovani milord inglesi che vi facevano tappa per qualche settimana di blanda sregolatezza prima del ritorno a casa, con qualche Canaletto e un inizio di gonorrea. Come raccontare gli anni del XIX secolo senza annoiare e senza deprimersi? Lord Norwich ha scelto di guardare Venezia con gli occhi dei suoi visitatori o di coloro che scelsero di viverci. Ecco quindi il breve soggiorno di Napoleone e Byron ammaliatore di gentildonne della città; Rawdon e Horatio Brown, rappresentanti di spicco della colonia britannica; Henry James, Constance Fenimore Woolson…

 

 

 

EquivocoSudL’EQUIVOCO DEL SUD. SVILUPPO E COESIONE SOCIALE
di Carlo Borgomeo
pp. 199
Laterza, € 12,00
ISBN: 978-8858107416

Parlare di Mezzogiorno è diventato perfino noioso: l’impressione è che sia una questione irrisolvibile. Metà degli italiani pensa che al Sud siano stati dati soldi; l’altra metà denuncia l’insufficienza delle risorse e l’incoerenza delle politiche adottate. Al di là di interventi sbagliati, sprechi, incapacità, c’è stato un errore di fondo: condannare il Sud a inseguire il livello di reddito del Nord, a importare modelli estranei alla cultura e alle tradizioni e a sviluppare, di fatto, una dimensione politica di dipendenza. Per spezzare questa logica bisogna introdurre una profonda discontinuità, a partire dalla consapevolezza della natura vera del divario. Il Sud è meno ricco del Nord, ma la distanza più grave è nei diritti di cittadinanza, nella scuola, nei servizi sociali, nella cultura della legalità.

 

 

CronacheBirmaneCRONACHE BIRMANE
di Guy Delisle
pp. 272
Rizzoli, € 18,00
ISBN: 978-8817065283

In “Cronache birmane”, esattamente come in “Cronache di Gerusalemme”, Guy Delisle accompagna la moglie Nadège in missione per Medici senza Frontiere: i due – insieme al figlio di pochi mesi, vero protagonista di questo graphic novel -, trascorrono più di un anno in Birmania ai tempi della dittatura militare, vivendo le stesse difficoltà della popolazione vessata dal regime. Vicino di casa di “The Lady”, com’è chiamata Aung San Suu Kyi allora agli arresti domiciliari, Delisle scopre una società oppressa ma anche un popolo aperto e generoso. Buddismo e dittatura militare, paesaggi selvaggi e templi meravigliosi, monaci in processione e drogati di eroina, Aids e miniere, monsoni e Ong per un altro reportage del canadese dalla matita pungente e poetica.

 

 

 

MemoriaUffiziLA MEMORIA DEGLI UFFIZI
di Francesco M. Cataluccio
pp. 184
Sellerio, € 14,00
ISBN: 978-8838930188

“Agli Uffizi ci si andava da bambini, alle domeniche. Non frequentando la nostra famiglia, nel giorno di festa, alcuna funzione religiosa, il babbo ci conduceva di mattina al rito laico dell’osservazione dei quadri, che precedeva quello pagano del primo pomeriggio alle partite di calcio della Fiorentina, nello Stadio di Campo di Marte, affollato di figure concave e convesse, progettate da Pier Luigi Nervi. Verso le dieci, mentre la mamma (pessima cuoca) si industriava a preparare l’unico vero pranzo della settimana, nostro padre ci portava a visitare una sala, sempre diversa, a rotazione, della Galleria degli Uffizi”. Questo libro è l’occasione per raccontare molte storie dei dipinti e anche dello scrittore che, nato a Firenze, per una decina d’anni, quando era ragazzino, fu portato dai genitori a visitare gli Uffizi, in una sorta di educazione alla bellezza e alla vita, fatta di aneddoti curiosi, giochi con le immagini e familiarizzazione con un luogo dove è racchiuso il segreto della nostra vita immaginaria. Un racconto che è anche un’originale guida per “veder sapendo e scegliendo”.

 

 

 

PuntiVistaPUNTI DI VISTA. IDENTITÀ, CONFLITTI, MUTAMENTI
di O. Eberspacher (a cura)
pp. 63
Silvana, € 10,00
ISBN: 978-8836626113

Il progetto Punti di vista, curato da Fabio De Chirico e Ludovico Pratesi, mette a confronto, nelle sale di Palazzo Arnone, sede della Galleria Nazionale di Cosenza, i grandi maestri del passato con le opere di tredici artisti italiani delle ultime generazioni attraverso una trama di dialoghi e corrispondenze di carattere simbolico che lega la pittura dal Rinascimento al Novecento con altri linguaggi espressivi come la scultura, l’installazione, la fotografia o il video, più consoni a esprimere le esperienze complesse della contemporaneità. Un dialogo che contribuisce a evidenziare nuovi punti di vista sulla storia dell’arte del passato, attraverso itinerari simbolici e slittamenti di senso che propongono possibili approfondimenti sul rapporto fra tradizione e modernità, tecnica e pensiero, all’interno di una cornice solenne come Palazzo Arnone che, grazie alla sua recente ristrutturazione, si pone come ideale luogo di incontro tra le arti di ieri e di oggi.

 

 

TorinoTORINO. FORME E OMBRE DELLA CITTÀ
di Sergio Finesso, Gigliola Foschi
pp. 167
Silvana, € 30,00
ISBN: 978-8836626366

Attraverso gli scatti raccolti in questo volume, Sergio Finesso (Alessandria, 1950) ci conduce nei meandri di una Torino di volta in volta magica, positivista e rigorosa. Tra assonanze e improvvisi scarti, utilizzando rullini in bianco e nero e una macchina fotografica a bassa risoluzione, Finesso avanza a zigzag nello spazio e nel tempo: parte da giardini e piazze barocche, inserisce un ricordo delle mura romane, rivela squarci di architetture del Ventennio, fino a mostrarci il recentissimo Arco Olimpico e l’altrettanto recente Fontana Igloo di Mario Merz. Soprattutto riesce a mostrarci, grazie al suo sguardo ancora capace di stupirsi e a quello della sua macchina “con una lente di plastica” (una Diana F+), come una città possa divenire uno spettacolo avvincente ed enigmatico.