chefareDopo il successo della prima edizione è tornato anche quest’anno il bando Che Fare volto a premiare con 100 mila euro progetti culturali innovativi e con forte impatto sociale. Per capire le novità introdotte abbiamo intervistato Marco Liberatore, responsabile comunicazione del bando, che ci ha spiegato non solo come partecipare, ma ci ha fornito anche qualche dritta per aggiudicarsi il premio.

 

È partita la nuova edizione del Bando Che Fare 2013. Quali sono le novità rispetto all’anno passato?
Il 28 ottobre abbiamo aperto la seconda edizione del nostro bando, quella dell’anno passato è stata la prima e ci è stata utile per lanciare a livello nazionale un dibattito su uno dei temi che riteniamo di grande interesse collettivo, quello del finanziamento alla cultura, che non vuol dire solamente “Come si pagano i musei” o “dove trovano i soldi gli enti lirici” ma anche, e più semplicemente, in un paese che investe sempre meno in ricerca e in istruzione, come posso rendere sostenibile un’iniziativa culturale se i referenti tradizionali di un tempo (enti locali e istituzioni) si sono eclissati?L’edizione dello scorso anno ci è quindi stata utile per sollevare un problema e per metterci nell’ottica di cercare delle possibili risposte. Data la situazione politica ed economica come muoversi? Che strade percorrere? Di fatto il bando è espressione di un’operazione culturale più ampia.
Preso atto dell’esperienza molto positiva abbiamo deciso di riprovarci. Quando rifai una cosa del genere per la seconda volta cerchi di farla meglio, naturalmente, e questo vuol dire soprattutto potenziare la struttura, lavorando sulla squadra e ottimizzando gli aspetti critici, che ci sono sempre, individuati alla prima esperienza. Gli aspetti più evidenti sono ovviamente legati al sito, nuovo, più funzionale e ricco di contenuti. Uno di questi è il Vademecum, una sorte di guida che abbiamo stilato grazie all’apporto di alcuni nostri partner (Fondazione Fitzcarraldo, Tafter, Fondazione <ahref, Avanzi). L’altra novità è legata all’allargamento della rete dei partner.

 

Squadra che vince non si cambia. Con chi collaborate quest’anno e quale il valore aggiunto del vostro network?
Alcuni partner sono gli stessi dell’anno scorso: Avanzi, Fondazione<ahref, Tafter, Domenica del Sole 24 ore. A questi si sono aggiunti altri: Fondazione Fitzcarraldo, Societing, Vita, Bollenti Spiriti della Regione Puglia, Enel e Lìberos, il progetto che ha vinto l’anno scorso.
L’allargamento della rete è fondamentale, rafforza cheFare e ci permette di collaborare con realtà di cui abbiamo grande stima. Soprattutto ci permette di unire competenze e capacità differenti.

 

Ho un progetto nel cassetto riguardante l’innovazione sociale e culturale. Come faccio a partecipare al bando? Ci sono dei requisiti da rispettare?
Il bando e aperto a organizzazione profit e non profit e per partecipare è sufficiente andare sul nostro sito (www.che-fare.com), scaricare il bando e compilare il form online. Noi però suggeriamo prima di tutto di leggere il vademecum e di scaricare il fac-simile del modulo da compilare, in modo da avere tutto il tempo per rispondere al meglio alle domande e alle richieste lì esposte. E solo in un secondo momento riempire il modulo online.
In generale sono soprattutto due gli elementi da tenere in considerazione, gli otto requisiti richiesti ai progetti e il business model. Il nostro bando si rivolge a progetti culturali di innovazione sociale e abbiamo cercato di identificare otto criteri utili a identificarli: collaborazione, progettazione innovativa, scalabilità e riproducibilità, sostenibilità, equità, impatto sociale, approccio open source, capacità di coinvolgimento delle comunità.

 

Cosa è successo a chi ha vinto lo scorso anno?
Ha potuto dare un impulso significativo al proprio progetto, rafforzando l’organizzazione e realizzando una buona parte degli obiettivi. La prima edizione è stata vinta da Lìberos, un comunità di lettori scrittori, editori, librai e associazioni della Sardegna, un social network del libro che sfrutta la filiera editoriale per creare valore sociale, una rete virtuale e fisica, radicata sul territorio che promuove e organizza incontri, reading ed eventi culturali in mille forme e modi diversi. Per dieci mesi, dopo la premiazione, abbiamo monitorato il progetto, confrontandoci con loro sulle possibilità di crescita della loro iniziativa. Tra pochi giorni, inoltre, si terrà il loro convegno annuale (durante il fine settimana del 30 novembre) e avremo modo di conoscere quali saranno le loro prossime mosse. È un progetto molto bello e valido e anche per questo li abbiamo voluti come partner per la seconda edizione del nostro bando.

 

È tempo di consigli. 3 consigli che daresti a chi decide di partecipare…
Studiare il vademecum, fare network, guardarsi intorno e imparare da chi ne sa di più.
Sul vademecum e sul collaborare e fare rete abbiamo già detto, sull’imparare da chi ne sa di più le cose stanno così: a scuola ci insegnano che copiare dal compagno di banco è sbagliato ma nella vita come nel mondo animale si apprende soprattutto per imitazione. È il primo passo per poi fare le cose a proprio modo. C’è sempre qualcuno più bravo di noi o che ha più esperienza e che magari ha già affrontato e superato problemi che noi incontriamo per la prima volta. Credere di sapere tutto non è l’atteggiamento giusto per fare innovazione e vedere come fanno gli altri può essere il modo migliore per creare qualcosa di veramente unico e originale.

 

TAFTER è mediapartner di Che Fare

 

TAFTER aspira a diventare sempre più come voi lo volete, per questo non ha paura di cambiare, crescere ed evolversi.
Tra le sue prerogative c’è l’attualità, l’attenzione rivolta alle nuove tendenze e alle forme culturali emergenti, per questo non poteva tradire la sua natura restando immutabile.

I cambiamenti che interesseranno oggi TAFTER coinvolgono soprattutto l’aspetto della sua homepage.

Poiché si tratta di piccole grandi rivoluzioni, che potrebbero passare inosservate agli occhi dei meno attenti, vogliamo illustrarvele una ad una in modo da poterne giovare tutti, lettori affezionati e nuovi adepti.

Vi dimostreremo che accorgimenti in apparenza minimi, possono rivelarsi importanti novità.

Il menu di TAFTER è il primo ad essere rinnovato e si farà in due per offrirvi sempre maggiori possibilità di navigazione. Alla consueta barra con l’elenco delle sezioni di TAFTER, direttamente cliccabili, se ne aggiunge una seconda che vi consentirà di filtrare i contenuti per temi.

 

menutafter

Arte, lavoro, nuove tecnologie, musica, cinema, moda, beni culturali: potrete scegliere di trasformare TAFTER come meglio vi si addice, scegliendo di vedere per ciascuna sezione i contenuti legati ad uno specifico tema.

Per rimanere sempre aggiornati sulle ultime novità di TAFTER potete ricorrere all’utilissima newsletter, che giungerà comodamente sulla vostra casella di posta elettronica una volta a settimana. Come fare per iscriversi? Semplice! Trovate il form nella nuova homepage, proprio come indicato dalla freccia.

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La principale novità che vogliamo presentarvi è però la Settimana di TAFTER: un divertente mosaico di immagini che vi fornirà con un unico colpo d’occhio, tutte le notizie, gli articoli, le opportunità e gli appuntamenti di maggior rilievo pubblicati nell’arco degli ultimi sette giorni.

Passando il cursore su ciascuna delle cornici, vedrete la foto in chiaro e apparirà il titolo del contenuto selezionato.

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Ultima trasformazione, sotto la nuvola dei temi tramite cui navigare su TAFTER, troverete il plug-in per la fan page Facebook di TAFTER: la community di “tafteriani” è già folta ma vogliamo ampliarla ancora di più per commentare insieme l’attualità culturale, scambiarci punti di vista, idee o semplicemente per darci il buongiorno la mattina! TAFTER vuole infatti essere per i suoi lettori un punto di riferimento in ambito culturale, ma anche un piacevole interlocutore con cui interagire.

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In questo new look di TAFTER noterete l’assenza della nostra cara Miss Marple: vogliamo però rassicurare i suoi fan! La nostra investigatrice non ci ha abbandonati! Tornerà prossimamente più attenta e curiosa che mai per continuare a svelare le malefatte nel campo culturale. Lo farà però sotto nuove spoglie…perché “Niente è duraturo come il cambiamento”.

keithQualche giorno fa è apparso su Tafter un articolo dal provocatorio titolo: A che serve la cultura?”. Inutile dirlo, il pezzo ha suscitato molte reazioni, sul sito e sui social network alimentando un dibattito a metà strada tra il catastrofismo esasperato e la stimolante positività che solo un oggetto poco convenzionale come la “Cultura” può scatenare.

Ed ecco allora che anche noi della redazione, che con la cultura ci lavoriamo, ci siamo ritrovati a riflettere sul significato di quella frase interrogativa, domandandoci a cosa mai possa servire la cultura in un paese che ha tutta l’aria di volersene disfare una volta per sempre.

In effetti un giornale online che parla di cultura ha meno utenti di un blog di gossip, non suscita lo stesso interesse di un sito dedicato all’informazione sportiva, e non emana il medesimo appeal di un portale che promette di farti incontrare l’anima gemella.

E per l’ennesima volta ci siamo ritrovati a chiederci: perché? Potevamo scegliere la via più facile, il circo mediatico, le notizie scabrose, i titoli urlati, i contenuti pubblicati solo per far piacere a questo o a quello.

Se la cultura serve a poco, immaginatevi il giornalismo culturale.

Eppure poi qualcosa si infiamma, una scintilla va in incandescenza e capisci perché la cultura esiste: perché è parte di te, perché ci sei nato e vissuto all’interno. È ciò che ti permette di avere una lingua attraverso cui poter comunicare, è ciò che ti rende capace di provare emozioni, è ciò che ti consente di avere dei diritti da rivendicare.

La cultura è tua, non la puoi scacciare. Fa parte di te anche se affermi di non conoscerla. E’ la bellezza di cui ognuno ha bisogno, la città in cui vivi, gli abiti che indossi, il cibo che mangi, il film che guardi, la musica che ascolti, il quadro che osservi, il festival a cui partecipi, la vacanza che fai, la foto che scatti.

E’ lo stile che hai scelto per la tua casa o che hai mente per la casa dei tuoi sogni, il tuo colore preferito, la raccolta differenziata che hai deciso di fare, il bagno in un mare pulito, il libro che compri, il giornale che leggi. Sei tu e quello che sei diventato grazie alle esperienze che hai vissuto.

La cultura serve a te, alla tua famiglia e ai tuoi amici. Affinché tutti possano diventare più responsabili. Più grandi. All’occorrenza, più critici e indignati.

La cultura non è allora il ministro di turno, la soprintendenza che latita, l’ente assente o il privato che la sponsorizza per trarne profitti. Perché se è vero che con ingenti risorse a disposizione è più facile essere dei bravi amministratori, è altrettanto vero che non esiste una buona amministrazione senza persone capaci di amministrare.

La Cultura sono le persone che ci credono, che studiano, si appassionano. Che hanno sperimentato almeno una volta nella vita la sindrome di Stendhal. Siamo noi e voi.

Sei tu che leggi questo articolo e che sei arrivato fino a questo punto riconoscendoti in queste parole.

Ormai è stato decretato l’evento più cool della stagione estiva: il 9 giugno il Circolo degli Artisti di Roma sarà infatti la location scelta per la seconda edizione del mega-evento (S)Barca e Vinci 2 – Boarding Boat organizzato da Tafter e hotel.info per incontrare i fan, vincere fantastici soggiorni, gustare un ottimo aperitivo, bere e chiacchierare in compagnia votando la propria foto preferita tra quelle in mostra.

La musica la farà da protagonista, quest’anno con due gruppi d’eccezione: gli INBRED KNUCKLEHEAD e i CONTROVERSO che abbiamo incontrato al Circolo degli Artisti per una originale e divertente intervista (a breve il video sulle nostra pagine e su tuitti i canali social, stay tuned!)

Chi sono?

Inbred Knucklehead
Ripetere a voce alta il loro nome può essere la cosa più complicata che vi chiederanno di fare nei prossimi mesi, ma una volta in testa nome e musica non usciranno mai più dalla vostra memoria.
Marco Vallini (vox, Energizer Bunny) da Roma, Kristian Mellergaard Hansen (chitarra, Vox) dalla Svezia, Mike Botula (basso, voce) dal sud della California e Dario Sacco (batteria e percussioni) dall’Egitto producono un mix incestuoso di Rock, Country, Ska, Punk, Funk e Metal, tutti generi che uniscono stilisticamente questi 4 ragazzi conosciutisi per caso ma perfettamente compatibili.
Tra i molti concerti live  in giro per l’Europa gli INBRED KNUCKLEHEAD hanno avuto il piacere di suonare con molti artisti quali: Los Albertos, Leonard e Bubba Clusters Delicious GooGoo, Urban Woodo Machine, Frankie Hi Energy, NoBraino, Skiantos, Roberto Dellera

Sito ufficiale: www.inbredknucklehead.com
Facebook Fan Page www.facebook.com/inbredknucklehead
MySpace: www.myspace.com/inbredknucklehead
YouTube Channel: www.youtube.com/inbredknucklehead

Controverso
I Controverso nascono nel 2005, dopo un lungo processo di sperimentazioni personali dei singoli elementi.
Riccardo Vinciguerra alla voce, Simone Balsamo e Daniele Perticaroli alla chitarra, Adriano Cucinella al basso e Cristiano Manfioletti alla batteria, creano un sound energico e intenso, che lascia largo respiro alla melodia e alle atmosfere tipiche del rock italiano con testi autobiografici e riflessivi.
300 concerti all’attivo in 3 anni in tutta Italia, 2 ep e 1 cd di cui l’ultimo “Il suono di un giorno migliore” sta già avendo un grandissimo successo di critica e pubblico, fanno dei Controverso la risposta italiana, tagliente e ricercata, al rock internazionale.

YouTube Channel: www.youtube.com/user/CONTROVERSO2010?feature=watch
Pagina ufficiale Facebook:  www.facebook.com/controverso.official.page?ref=ts&fref=ts
My Space page www.myspace.com/controversoband
Disco Dance Single Track  www.youtube.com/watch?v=VchRjkrym_E

 

L’evento (S)BARCA & VINCI 2 – Boarding Boat si svolgerà presso il Circolo degli Artisti (Via Casilina Vecchia, 42) domenica 9 giugno 2013. La serata è aperta a tutti, partecipanti ai concorsi e non!
Aperitivo, free gadget,  estrazioni, premiazioni, dj set e due grandi concerti live.
Durante la serata saranno distribuiti a tutti i presenti al Circolo degli Artisti delle schede riportanti i numeri delle foto esposte in mostra che potranno essere votate. Ognuno potrà esprimere una sola preferenza. Al termine della serata, si procederà al conteggio dei voti validi, si dichiarerà la foto vincitrice e verrà sorteggiato un fortunato tra i votanti che riceverà in premio un voucher per due persone valido per un soggiorno di due notti presso il Mercure Olbia****, Costa Smeralda.

Cosa aspetti a partecipare? Se vuoi esporre la tua foto al Circolo durante la serata, fotografa una barchetta di carta su un mezzo di trasporto e inviala alla mail eventi@circoloartisti.it

Potresti vincere un fantastico weekend a Parigi per 2 persone! Più facile di così….
(Qui tutte le informazioni)

Vi aspettiamo il 9 giugno! Nel frattempo godetevi i momenti più divertenti del backstage!

 

Come ogni relazione che si rispetti, dopo anni di crescita, cambiamenti ed esperienze maturate insieme, si arriva ad un punto in cui è bene riscoprirsi e tornare a conoscersi.

Anche TAFTER vuole perciò ripercorrere la sua storia con voi, domandandovi di raccontare le vicende che vi hanno legato a noi, dal primo incontro, agli aspetti che più amate della webzine, fino anche a svelare i difetti che proprio non sopportate in lei.

Con 11 risposte ed un commento potrete dunque dare al nostro rapporto una marcia in più, aiutando TAFTER a correggersi e migliorarsi affinché diventi la vostra webzine ideale.

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Intervista a Paolo Fresu realizzata dagli utenti di TAFTER

Ti hanno sempre menzionato vicino a Miles Davis e a Chet Baker, a quale dei 2 ti senti di assomigliare maggiormente?
(Sant’Ezio Stimato)
Miles. Perché è il primo che ho ascoltato e poi per la filosofia del suono e del silenzio oltre che per la sua complessità e contemporaneità di artista poliedrico, coraggioso e visionario.
Chet Baker l’ho conosciuto subito dopo e mi ha colpito per la poesia. Non solo quella della sua tromba ma anche della sua voce. Ho scoperto così un uomo tumultuoso e ho capito ancora di più quella sua poesia tangibile ed epidermica.

Ci sono delle cose che vorresti ancora realizzare in campo musicale?
(
Giacomo Di Nicola)
Sì, molte. Cose che ho già nella testa e cose (spero) che arriveranno da sole. Non sono il tipo che progetta troppo, né tantomeno sono uno che decide con chi suonare. La maggior parte degli incontri importanti sono sempre frutto di una casualità, forse prevista, e mi piace credere che debba essere ancora così. Sia sulla scelta dei compagni di viaggio che sui progetti.
Per molto tempo ho detto che avevo in testa un progetto sulla musica barocca ma, per una serie di motivi, non riuscivo mai a realizzarlo. Ora “Barocco in Pispisi”, incentrato sulla musica della compositrice veneziana Barbara Strozzi, si è finalmente realizzato. I sogni nel cassetto restano comunque molti e non mi forzo più di tanto…

Il jazz è tradizione e creazione. In quale proporzione per Paolo Fresu?
(
September Moon)
50/50. Credo che il jazz sia tutte e due le cose. Rispetto per la tradizione, senza la quale non ci sarebbe la conoscenza e la coscienza, e creazione e innovazione che, nel jazz, sono fondamentali per dare un senso a questa musica.
Sempre di più infatti si tenta di individuare una nuova parola che possa sostituire il jazz. Per me questa è l’improvvisazione e la capacità di mettersi in gioco, ogni giorno. Questo è il jazz e questo gli garantisce un futuro: “creare” significa suonarlo concretamente.

Conoscendo il grande talento e amore per la musica Jazz nonché la sensibilità come persona, come rappresenteresti in un’altra forma d’arte questa tua dote?
(
Giovanni Carboni)
La fotografia. Ha lo stesso mood e lo stesso colore del jazz, ma senza suono… Soprattutto quella in bianco e nero degli anni cinquanta. Un po’ come il cinema, racconta il jazz con un cromatismo forte e ricco. Potrebbe sembrare una contraddizione se pensiamo all’assenza di colore ma, i grandi fotografi del passato, erano quelli che raccontavano al meglio la ricchezza dei volti e dei luoghi. Anche quella del jazz con i suoni immaginati…

Cosa è cambiato, in te e nella tua musica, dopo l’esperienza dei 50 anni “suonati”?
(
Patrizia Meloni)
Il numero. Da 50 a 51! A parte gli scherzi ho sempre detto che a cinquant’anni non cambia niente ma si modifica la percezione della realtà in relazione a ciò che si fa.
La mattina del 10 febbraio del 2011, giorno del mio cinquantesimo compleanno, fu pubblicato un mio pezzo sulla Nuova Sardegna e che io avevo pensato di intitolare “50 anni di non bilanci”.
In quell’articolo scrivo che non me li sento addosso e che niente cambia. Solo che il nuovo compito sarà molto più difficile e complesso: sarà quello di mettere la musica al servizio della vita per provare nel mio piccolo a migliorarla, utilizzando lo strumento che meglio conosco, il suono.
In realtà dopo la folle esperienza di “50” dello scorso anno mi sono reso conto che qualcosa è cambiato. In questo 2012 sono stato male due volte e tutti mi dicevano “guarda che hai cinquant’anni…”.
Chissà che non siano gli altri a vedere (e decidere) a che punto siamo e quanti anni abbiamo…

 

Ci sono stati tanti nuovi “Tafter” in questi cinque anni di vita: ogni volta abbiamo deciso di cambiare qualcosa per rendere il nostro lavoro sempre più utile, più approfondito e anche più bello esteticamente per voi che da tanti anni ci seguite con costanza e regolarità.
Ogni volta ci siamo rimessi in gioco puntando ad un’informazione in grado di raccontare e descrivere nel modo più corretto i cambiamenti e le trasformazioni della società, cercando di semplificare tematiche e processi a volte ostici.
Continueremo su questa strada, descrivendo gli avvenimenti che ruotano intorno al mondo della cultura, del turismo, dell’innovazione e della creatività. Cosa troverete di nuovo, dunque? Un’informazione presentata in modo più fruibile, che dia la possibilità di girare tra le tante sezioni della webzine in modo sempre più veloce ed intuitivo. Troverete più appuntamenti, più opportunità, più interviste, più articoli e soprattutto molte più immagini. I nostri editorialisti saranno ancora più pungenti ed efficaci e, attraverso i loro punti di vista, riusciranno a dare una dimensione alle problematiche che questo paese non riesce a superare e alle opportunità che non riesce a cogliere pienamente.
Sì, abbiamo deciso di rischiare proprio ora, proprio in questo momento di profonda crisi per il nostro paese e per la vecchia Europa, ancora incapace di darsi un’identità unica. Per questo il nostro giornale sarà anche più internazionale, con tante notizie dal mondo che ci aiuteranno a capire come siamo visti e percepiti all’estero e come gli altri Paesi stanno interpretando il cambiamento. Parleremo di come il nostro modo di “vivere la cultura” ancora influenzi molti altri paesi e cercheremo di raccogliere esperienze che riescano a trasmettere ai nostri giovani come si possa ancora produrre cultura, non arrendendosi a vivere solo di quella che ci è universalmente riconosciuta. Speriamo in questo modo di raccontare l’Italia che ha voglia di crescere, di cambiare, di rischiare. Questo è Tafter e questo sarà Tafter nei futuri anni: un luogo di confronto e di crescita, uno strumento al servizio dei cittadini di tutto il mondo.

Stefano Monti è il direttore editoriale di Tafter.it

Una barchetta di carta solo all’apparenza fragile, ma pronta invece ad affrontare qualsiasi tipo di intemperie. Con questo spirito parte il nuovo Tafter e con esso la sezione di immagini “Crop&Frame“: per questo lancio non poteva perciò mancare la nostra barchetta – mascotte.
L’autrice di questa foto è Kassandra, giovane e visionaria artista russa, capace di creare atmosfere oniriche dal grande effetto scenico.

Scopri le altre immagini di Kassandra sul sito