L’arte contemporanea può costituire un driver di sviluppo concreto per l’economia, ed in particolare per l’economia urbana. Se ne discute al B.A.S.E., il Centro di Ricerca del museo MAXXI di Roma, con i protagonisti del mercato, il 13 ottobre.

 

Con un volume d’affari di più di un miliardo di dollari l’anno e un peso specifico che sempre più incide sulle dinamiche del sistema economico, quello dell’arte contemporanea è un fenomeno che l’Italia non può più permettersi di affrontare senza una prospettiva strategica.

Per trovare una soluzione non è sufficiente demandare la responsabilità al settore pubblico. Al contrario, sono i rappresentanti del settore privato a dover giocare un ruolo di prima linea per raccogliere interessi differenti e farli confluire in un piano d’azione condiviso.

 

Con questo incontro, Monti&Taft mette a confronto gli attori delle aree economiche interessate, per discutere sulle direttive di sviluppo e sulle azioni efficaci con cui imprimere un nuovo impulso a un asset vitale per il Paese.

 

Ad illustrarne dinamiche e prospettive saranno Giovanna Melandri (presidente Fondazione MAXXI), Michele Trimarchi (Economista – Alma Mater Studiorum Bologna ), Silvia Evangelisti (Curatrice e Storica dell’Arte – Alma Mater Studiorum Bologna ), Massimo Sterpi (Partner – Jacobacci&Associati), Carlo Gasparrini (Urbanista – Università Federico II di Napoli ), Margherita Guccione (Direttore MAXXI architettura), Marilena Pirrelli  (fondatrice ArtEconomy24), Marilena Vecco (Erasmus University of Rotterdam), Giacomo Di Benedetto (BVisible), Stefano Monti (Economista Monti&Taft).

 

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