rischio-sismico-patrimonio-culturaleLa proposta di mettere a punto una mappa del rischio sismico del nostro patrimonio storico è sicuramente un passo importante e non c’è dubbio che sarebbe essenziale realizzarla in tempi brevi e predisporre un grande progetto nazionale di conservazione programmata che ponga in sicurezza quelle parti del patrimonio che oggi sono più esposte al rischio di danneggiamento grave o addirittura di distruzione.
E’ però importante che tale progetto non venga formulato e messo in atto come iniziativa isolata su base emergenziale, ma assuma una logica di sistema, coordinandosi con il sistema della formazione delle competenze specializzate necessarie a mettere in atto i processi di conservazione, con il sistema dell’accreditamento delle imprese edili e dei professionisti incaricati di realizzare gli interventi e di coordinare le attività di cantiere, e con il sistema della ricerca e della produzione di conoscenza che può cogliere qui un’occasione importante per definire e consolidare un’area di studio e di lavoro che si presterebbe ad importanti applicazioni anche al di fuori dei nostri confini.
Anche le esperienze più tragiche possono trasformarsi in momenti di crescita, se si supera la logica dell’emergenza fine a sè stessa e ci si confronta con l’impegno morale di imparare dai propri errori per evitare di doversi assumere un giorno la responsabilità di altre morti e di altre distruzioni.

Pier Luigi Sacco è Professore ordinario di Economia della Cultura, Università IUAV di Venezia, dove è anche direttore del Dipartimento delle Arti e del Disegno Industriale (DADI) e pro-rettore alla comunicazione e alle attività editoriali.