scuolaatene_raffaelloL’ultimissima norma di riorganizzazione del MiBAC: quale futuro dopo l’approvazione in Camera e Senato? Per dare l’idea del complicato iter non posso esimermi dal raccontare un accadimento personale, che risale a quando cominciai il mio PhD – correva l’anno 2001 – e il docente con cui lavoravo mi suggerì di svolgere una tesi sulla riforma del MiBAC. Impiegai mesi per capire di cosa stesse parlando: in effetti non esisteva “La  Riforma”, ma una serie di leggi di cui non si intravedeva né l’inzio né la fine, in un’incessante altalena fra struttura a Dipartimenti e struttura a Direzioni, con o senza Segretario Generale, continuamente creando, fondendo o sopprimendo Soprintendenze, dotate di maggiore o minore autonomia.
Dal 2001 le cose non sono cambiate, ed il Ministero ha continuato ad essere oggetto di continui interventi di riforma. Ma di fatto, cosa si è modificato in termini sostantivi? Poco o nulla. Non va infatti dimenticato che una cosa è il disegno normativo, altra è l’azione organizzativa, che traduce e plasma la norma in comportamenti reali e che è soggetta a tempi, modalità e percorsi propri. E tanto più è instabile è il quadro normativo, tanto maggiore sarà lo scollamento tra quest’ultimo ed il reale contesto di funzionamento del settore. L’effetto finale è un’ulteriore complicazione dell’esistente, in una continua corsa del Legislatore al fine di “sanare” (aggravare) una situazione sempre più critica e confusa. Purtroppo ho l’impressione che il futuro dell’attuale norma di riorganizzazione del Ministero sarà semplicemente un’altra norma di riorganizzazione del Ministero.

 

Sara Bonini Baraldi è ricercatrice presso il Dpartimento di Scienze Aziendali, Università di Bologna