coenatio_rotunda1_beniarcheologici romaNon può che essere colta che con grande entusiasmo la notizia di una apertura al pubblico di 21 siti della Capitale, in collaborazione con associazioni e imprese culturali. In una città che non sempre ha lasciato il giusto spazio di espressione alla volontà, capacità e professionalità dell’imprenditoria culturale privata, l’iniziativa del Consiglio comunale di Roma assume evidentemente il segno di una innovazione innanzitutto politica prima ancora che gestionale, con possibili ricadute sul piano della migliore fruizione e valorizzazione dei siti. Un obiettivo, questo, al quale l’Amministrazione ha giustamente deciso di puntare, rispetto al quale, però, la sfida è ancora tutta giocare. In altri termini: l’idea è buona, ma può non bastare.

Molte esperienze di gestione, in Italia come in altri Paesi, hanno chiaramente dimostrato come il ricorso ad imprenditori privati, siano essi profit o non profit, può essere condizione abilitante ma certamente non sufficiente a risolvere i problemi di una mancata o deficiente gestione di beni e attività culturali. Molto dipende, infatti, dalle modalità e dai criteri di selezione degli interlocutori privati e, forse ancora più importante, dalle scelte operate in materia di regolazione del rapporto tra pubblico (ente proprietario dei beni) e privato (soggetto affidatario del servizio pubblico).

In questo quadro, un momento fondamentale per il futuro successo del progetto sarà certamente la definizione dei contratti di servizio, nei quali il pubblico dovrà stabilire da subito contenuti e modalità di rilevazione dei risultati qualitativi e quantitativi che si attende dalla gestione dei siti.
Su questi elementi, si potrebbe giocare la sottile differenza tra una auspicale innovazione nella valorizzazione del nostro patrimonio culturale e, invece, un pericolo processo di deresponsabilizzazione del settore pubblico, attraverso il mero passaggio di funzioni al settore privato.

Alessandro Hinna è ricercatore, da oltre un decennio svolge attività di studio e formazione nel terzo settore.