musei-vaticani-biglietteriaL’ingresso di un importante player nel sistema dei servizi aggiuntivi è alle porte. Ne è stata data la notizia  il 23 aprile scorso ma solo ora appare “notiziabile”, per gli scenari che si stanno costituendo nel settore della gestione dei servizi aggiuntivi, come anche ha dichiarato Giuseppe Proietti, Segretario generale del MiBAC in una recente intervista (Il nuovo volto del MiBAC. Intervista a Giuseppe Proietti) rilasciata a Tafter.
Dunque una notizia marginale nel mondo della finanza che ha dato inizio ad una strategia di medio-lungo termine per un nuovo attore economico del sistema dei servizi museali.
Si tratta della Best Union Company, società bolognese specializzata in sistemi di biglietteria elettronica, ad oggi l’unica in grado di fornire una ampia gamma di soluzioni per manifestazioni, eventi e siti culturali che necessitino di tecnologia e servizi collegati alla biglietteria: dagli spettacoli agli eventi sportivi (sua prerogativa fino ad ora), dai parchi di divertimento fino a esposizioni, fiere e siti culturali. Cosa è cambiato nell’asset societario? Ha acquistato OmniTicket, azienda specializzata nel controllo degli accessi e nella distribuzione dei biglietti per i mercati del tempo libero, per una cifra vicina agli 11 milioni di dollari. L’operazione ha creato un gruppo che a livello mondiale si posiziona tra i primi 5 più importanti fornitori per sistemi di biglietteria, distribuzione biglietti e servizi connessi, e in Europa tra i primi 3. Operando le dovute connessioni con il settore dei beni culturali e della gestione degli stessi, in un architettura ministeriale con maglie allargate e con una direzione generale per i Musei ancora alla ricerca di una sua identità, il nuovo asset della Best Union Company  – anche grazie all’accordo strategico siglato durante la pausa estiva  con AlmavivA Finance S.p.A., azienda leader in Italia nell’erogazione di servizi professionali di Information Technology – sembra essere in grado di  ritagliarsi uno spazio, che si potrebbe rivelare significativo nei prossimi mesi, confrontandosi con grande competitività di fronte agli appalti per l’assegnazione delle nuove gare. Da osservatori delle logiche di mercato lo stato d’allerta davanti allo scenario prefiguratosi è d’obbligo. La speranza è riposta sempre nelle scelte effettuate dal Ministero, affinché sappiano mantenere quel giusto equilibrio tra mercato e patrimonio culturale, tra meccanismi d’impresa e tutela dei beni culturali, tra nuovi e promettenti modelli di business e esperienza e competenza che attuali società di servizi avevano saputo accumulare in questi anni.

 Stefano Monti è direttore editoriale di Tafter.it