senonlovisitidavidMentre il Ministero minaccia di portarsi via il Colosseo con ruspe e gru, e il Davide di Donatello con un pronto intervento della SWAT di Scandicci, c’è un altro cantiere che si agita: il cantiere delle nomine, il laboratorio delle poltrone (si veda “Nuove nomine e vecchi problemi di Michele Trimarchi“). L’unico cantiere mai commissariato. Perché i lavori, qui, sono veloci, efficaci, snelli.
Concordo come sempre con le lucide analisi del professor Trimarchi, ma vorrei provare a rafforzare due punti della sua riflessione.
Il primo è quello delle competenze di chi ha ruoli dirigenziali, intese nella loro triplice declinazione: conoscenze, capacità, esperienze. Bisogna (e lo dico in generale) osare di più. Perché è vero che le persone non sono la soluzione, ma è pur vero che rappresentano una condizione necessaria. E la mia domanda, trita – d’accordo -, è: quando si costruiranno le conoscenze organizzative? Quando si lavorerà sulle capacità manageriali? Quando, in sintesi, costruiremo figure dirigenziali dei beni culturali sul modello del top management dei musei francesi?
Il secondo è quello dell’autonomia e della responsabilità. E’ vero, verissimo. Poco potrà cambiare nel nostro sistema se non inizieremo a misurare, rendicontare, finanziare per obiettivi, dotando di autonomia – una volta per tutte – i nostri siti culturali. E legando a questa autonomia chiari meccanismi di premialità e penalizzazione delle persone e delle strutture. Riforma Brunetta? Meditiamo insieme…
Nell’attesa che venga il giorno, segnalo (semmai i visitatori non seguissero le indicazioni del MIBAC e il Colosseo fosse davvero asportato) che al posto dell’omonimo teatro oggi c’è una fantasmagorica istallazione virtuale di Roma in 3D! Qualcuno avrà preso sul serio la cosa.
Marcello Minuti è economista della cultura