La recente intesa in conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera definitivo alla re-immissione nel settore turistico dei fondi collegati alla Finanziaria 2007. I ricorsi alla Corte costituzionale da parte regionale, in particolare dell’Emilia-Romagna, ne avevano infatti congelato le disponibilità (48 milioni di euro per il triennio 2007-09) sulla base della presunta, e poi sancita, incompetenza statale a definire modalità e criteri di attuazione degli interventi così come previsti ai sensi dell’art. 1, comma 1228 della legge 296/07 (cioè della Finanziaria di cui sopra). Ora invece lo Stato potrà spenderli non più dopo “aver sentito le Regioni”, ma “d’intesa con le Regioni”. Si potrebbero fare molte valutazioni, non particolarmente benevole sulla forma che ha preso la governance del settore, ammesso che ne abbia una, ma forse è più utile guardare in avanti e sperare che questi 118 milioni di euro (facendo un paragone col calcio: meno del budget del Real Madrid per la campagna acquisti 2009), ora che ci sono, vengano spesi su pochi strategici progetti e non dispersi su temi e territori i più disparati frazionando all’infinito l’offerta con benefici irrilevanti per i turisti e per le imprese. L’augurio personale è che soprattutto le tematiche ambientali e della qualità siano quelle capaci di orientare i finanziamenti sui “progetti eccellenti”. Lo sforzo è quello di immaginare il consumatore-turista di domani per evitare di guidare l’automobile guardando solo attraverso lo specchietto retrovisore.

 

Massimiliano Vavassori è Direttore del Centro Studi Touring Club Italia