Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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La genialità del brand Magic Italy è proprio nella sua falsa apparenza di sottoprodotto selezionato da pubblicitari dopolavoristi frugando nei compiti in classe mandati al macero da qualche liceo artistico a indirizzo aeronautico.
Stupisce come ogni dettaglio colpisca l’immaginario dello spettatore e sia progettato per sedare all’origine gli istinti di espatrio dei turisti più estremisti e antipatriottici: è rassicurante la bella musichetta già sentita alle selezioni regionali di qualche San Remo minore; sono tranquillizzanti e familiari le limpide immagini stereotipate tratte dalla raccolta di cartoline della Zia Pina; tenera e senza tempo è la voce fuori campo dello chansonnier di certo pagato al minimo sindacale; pregno di rimandi esistenziali è anche l’azzurro che abbonda in mari, fiumi, che ci ricorda che fare plin plin fa bene alla salute, specie a una certa età. Tutte certezze, tutte a casa, con donne e buoi dei paesi tuoi.
Per la gioia degli addetti ai lavori, fa piacere evidenziare l’assonanza di certo consapevole con il più famoso e ormai datato Incredible India. Ciò non tragga in inganno: la modernità di Magic Italy sta proprio nel reingegnerizzare i contenuti altrui in barba al vetusto concetto di Copyright, come fanno da tempo i grandi rapper e tutte le religioni dell’8 per mille.
Tra le ipotesi sulla genesi di questa ispirata campagna la più accreditata racconta di un incontro a Roma tra l’autrice inglese Joanne K. Rowling e un incanutito ammiratore italiano aspirante maghetto, pubblicitario dilettante, e attivo molestatore di fate. Pare che, complice una luna malandrina, lui le abbia regalato una collana di perle naturali a forma di tartaruga per convincerla a salire nel suo castello ma che un lesto scippatore trasteverino riuscisse a sfilargliela con la leggerezza di un soffio. Alla scrittrice inglese, sollevata da quel peso al collo e ammirata da tanta professionalità, non è rimasto che scandire “Magic Italy” all’indirizzo della luna.
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Samuel Saltafossi, sociologo della complessità