Bisognerà pur ammettere, nonostante le polemiche suscitate dalla sua recente intervista apparsa su “la Repubblica” – che Roberto Santachiara di libri ne capisce. Uno dei più influenti agenti letterari si è messo a parlare di e-book e ne ha analizzato gli aspetti legati al diritto d’autore e ai rapporti tra scrittore (agente) e casa editrice. Tutto normale, sembrerebbe. L’ennesimo intervento su un fenomeno per molti apocalittico ma del quale –  di fatto – quasi nessuno saprebbe davvero delineare i contorni futuri. E qui viene il bello: Santachiara, verso la fine dell’intervista, afferma che nemmeno lui è in grado di prevedere in che direzione andrà in Italia il nuovo mercato del libro elettronico. Finalmente qualcuno che non ha soluzioni in tasca, pensi. Non male. Arrivi  poi alla fine dell’articolo e scopri l’amara verità, che Santachiara ti spiattella lì: ma quale e-book, ma quali diritti d’autore, il vero problema nel nostro paese è che le persone non leggono. In Italia esplodono i fenomeni da un milione di copie e, all’inverso, escono migliaia di buoni titoli che nessuno prende in mano. E tra il milione di copie e il nulla non esiste via di mezzo. Date un’occhiata alla situazione della Scuola in Italia – dice sempre Santachiara – ricordando che la civiltà di una nazione si misura dallo stato delle sue carceri e delle sue scuole…
Chiudi il giornale e ti sembra di vivere in un posto nel quale costruiscono piscine sempre più grandi e accoglienti. Ma non ti insegnano a nuotare.

Claudio Giustini è responsabile Ufficio Promozione Librerie Arion – Roma