I Bronzi di Riace fanno sempre notizia. In realtà, già quando si è trattato di definire modalità e luogo dell’intervento di diagnostica e di manutenzione in corso si ipotizzò uno spostamento a Roma presso l’ISCR e questa scelta fu scartata proprio per non sottoporre i manufatti allo stress del trasporto. Realizzare un ‘cantiere aperto’ a Palazzo Campanella mi trova perfettamente concorde: anche la Soprintendenza BSAE della Calabria, istituto che dirigo da più di due anni, adotta questa logica che evita il trasporto dei manufatti e consente di attivare un’azione di educazione culturale alla tutela, rivolta alle scuole e al variegato pubblico di fruitori, di fatto i primi ad essere chiamati a vigilare costantemente sul nostro patrimonio, attivando un circuito virtuoso di responsabilizzazione collettiva e di crescita del territorio. Ciò posto come premessa, credo sia da salvaguardare il principio per cui debbano essere i fruitori a muoversi verso il patrimonio e non viceversa. Nel caso dei Bronzi questo sarebbe sicuramente più importante perché consentirebbe di attrarre un’utenza altrimenti impigrita dalle difficoltà di comunicazione ma realmente interessata alla visione delle due straordinarie sculture. Inoltre la scelta di movimentarle, oltre che contraria al delicato stato di conservazione, finirebbe coll’ingenerare l’errata convinzione che il patrimonio culturale della Calabria si esaurisca solo con i due Bronzi. La regione è ricca di opere straordinarie come il rarissimo Codice Purpureo di Rossano, i dipinti di Mattia Preti o come le collezioni della Galleria Nazionale di Cosenza, solo per citare pochi casi.
Mi piacerebbe che in accordo con la Direzione Generale per la valorizzazione si cercassero nuove strategie proprio per potenziare (e in taluni casi, creare) le condizioni per valorizzare e promuovere al meglio il patrimonio storico-artistico della Calabria.Questo sarebbe certamente l’esito più significativo del dibattito in corso, che rischia di diventare sterile gioco delle parti, se ad esso non seguissero azioni davvero significative e incisive. Per le mostre ci sarà sempre tempo. Intanto aspettiamo il direttore Resca in visita dalle nostre parti.

Fabio De Chirico, Soprintendente per i Beni Storici, Artistici  ed Etnoantropologici della Calabria