Nelle ultime settimane avevo quasi pensato di iniziare a contare i giorni che ci sarebbero voluti per la nomina di un nuovo Sovrintendente dell’area archeologica di Napoli e Pompei, così come Repubblica aveva fatto per la nomina del Ministro allo Sviluppo economico.
Alla fine, dopo varie voci che davano per scontato il conferimento dell’incarico al Dott. Angelo Maria Ardovino, quasi a sorpresa, l’ha spuntata la prof.ssa Papadopoulos, dirigente del servizio III della Direzione generale per le Antichità a Roma del MiBAC. Il suo curriculum è sicuramente corrispondente al ruolo e non creerà quelle polemiche suscitate ad esempio con la nomina di Vittorio Sgarbi a sovrintendente del Polo museale di Venezia. Certo, ogni scelta è discutibile ma è di sicuro rilevante il fatto che la nomina sia arrivata in modo repentino, come a non voler creare ulteriore fragore in una vicenda, già di suo, molto rumorosa.
Chissà se le ottime qualità della professoressa Papadopoulos saranno sufficienti a gestire i fuochi pompeiani, quella canicola arroventata fatta di appalti, affidamenti e gare sui servizi aggiuntivi. Un uomo di grande spessore e tenacia come Giuseppe Gherpelli, sovrintendente della stessa area che nel 1997 si vide attribuita l’autonomia finanziaria dall’allora ministro dei Beni culturali Walter Veltroni, entrò in questo “inferno dantesco” durante una situazione di grande difficoltà, bandì undici gare europee ripulendo con una schiaffo deciso diversi cottimi fiduciari e coaguli d’interessi ignominiosi, uscendone anche lui, nonostante il lavoro svolto, un po’ dolorante da questa pseudo-trincea.
Idee per la valorizzazione di un’area importante quanto difficile come quella di Napoli e Pompei ci sono (vedi quella della Fondazione suggerita dal Notaio Enrico Bellezza al ministro Bondi), ma tutto dipenderà dalla persona chiamata alla scelta di tali idee e alle questioni burocratiche che accompagneranno il suo iter operativo.
In assenza di tale persona, che abbia anche la facoltà di continuare il suo operato sul territorio e non incarichi ad interim di pochi mesi, Pompei non sarà mai in grado di sollevarsi pienamente, rischiando di rimanere nel pantano in cui si trova ormai da troppo tempo.

Stefano Monti è direttore editoriale di Tafter.it