I “Mulini a vento”, un nome che ha rievocato in me il protagonista un po’ impacciato del capolavoro di Cervantes e le sue bizzarre imprese, sono sei editori italiani indipendenti – instar libri, iperborea, marcos y marcos, minimum fax, nottempo, voland – che hanno deciso di unirsi per lanciare un appello contro la “legge Levi”, che prevede nuove disposizioni per stabilire il prezzo di vendita dei libri. Approvata alla Camera, la legge attende ora di essere discussa in Senato.
Il punto maggiormente controverso di questa nuova legge sull’editoria è l’abolizione del prezzo fisso con la conseguente possibilità di praticare uno sconto massimo del 15% sul prezzo di copertina, offrendo agli editori la possibilità di indire promozioni per undici mesi l’anno, della durata di un mese. Una misura che secondo i “Mulini a vento” indebolirebbe ulteriormente l’editoria indipendente a favore dei grandi gruppi.
In occasione della Fiera del Libro di Francoforte, i “Mulini a vento” hanno varcato i confini nazionali organizzando un momento d’incontro a cui hanno partecipato alcuni grandi nomi dell’editoria europea. Negli stessi giorni a Francoforte è stato presentato il “Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2010” a cura dell’Associazione Italiana Editori, che parla di una riduzione del giro d’affari complessivo del 4,3% rispetto all’anno precedente e di una diminuzione dei titoli prodotti pari all’0,5%, nonostante un lieve aumento del numero dei lettori, cresciuto dell’1,1%. Nel nostro paese gli e-book rappresentano solo lo 0,03% del mercato con 2.257 opere commercializzate nel corso del 2009.
Tra l’agonia degli editori indipendenti e le performance economiche non incoraggianti, il settore non gode certo di ottima salute. Piuttosto che continuare ad interrogarsi su quale sarà il futuro dell’editoria italiana tradizionale, piccola e grande, – una domanda che rischia di restare a lungo senza risposta, proprio come nel racconto di Isaac Asimov “The last question”, dove la soluzione giunge solo alla fine nello stesso istante in cui gli eventi accadono – credo sia arrivato il momento di lasciare la strada vecchia per la nuova, trovando il coraggio di sperimentare e di anticipare il cambiamento.

Vittoria Azzarita è caporedattrice di Tafter Journal