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Le rondini se ne sono andate, le foglie lentamente cadono e, se ancora per poco si può pensare di mangiare un panino all’aperto, non c’è dubbio: è autunno inoltrato, il 2011 è agli sgoccioli e tra pochi mesi l’Italia compirà 151 anni. Eppure le corse per terminare i progetti infrastrutturali previsti per le celebrazioni del 150° dell’Unità sono ancora in atto come dimostrano i molti cantieri tuttora aperti, se non fermi.
È così per il Lido di Venezia che tra problemi tecnici e ripensamenti non ha ancora avuto il suo Nuovo Palazzo del Cinema, è così a Reggio Calabria per il Museo della Magna Grecia i cui Bronzi, per il ritardo dei lavori e il lievitare dei costi, resteranno in vacanza ancora un po’ al Palazzo della Regione, è così per il costosissimo Auditorium di Isernia al centro di mille polemiche e scandali.
A Firenze invece il nuovo Parco della Musica e della Cultura, sorto tra l’ex stazione Leopolda e il parco delle Cascine, si inaugurerà e il 21 dicembre la nuova casa del Maggio Musicale Fiorentino aprirà per la prima volta le sue porte con la Nona di Beethoven diretta da Mehta. Per poi richiudere, però, altri dodici mesi, in attesa della fine dei lavori. Data prevista per l’apertura definitiva: 24 dicembre 2012. E la scelta di Turandot per la giornata inaugurale, opera puccianiana incompiuta, sembra quasi scaramantica.
L’unità d’Italia non sembra dunque granché commemorata, neppure a livello d’immagine; vien da pensare che per fortuna ci sono gli italiani (e non solo) i quali, nonostante la crisi, nonostante i crolli, nonostante tutto, continuano a sostenere, a consumare e a produrre cultura.
Martha Friel è ricercatrice in Economia della Comunicazione, IULM, Milano