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Oggi è la I Giornata della Trasparenza e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali presenterà il Piano della Performance nonché gli indicatori ed i target su cui si baserà la valutazione della performance dell’Amministrazione.
Sembra il trailer di uno show d’avanspettacolo, satira del Bagaglino, e sapere che Rocco Buttiglione farà il capocomico aumenta questo falso convincimento. Invece pare che verranno presentati anche il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità ed il Codice etico dei dipendenti del MiBAC.
Siete sulla strada sbagliata anche se pensate che le Giornate della Trasparenza le abbia immaginate Tolkien. Forse si allude alla trasparenza necessaria alla lingerie di chi vuole lavorare nel settore, o al CV di quelli che fanno carriera in certi posti-chiave? No, esse sono previste dal d.lgs.150 del 2009 recante norme in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni. Voilà.
D’altronde la totale trasparenza delle politiche del MiBAC, così come della capacità degli ultimi ministri di convincere almeno se stessi che di cultura è fatto l’uomo sapiens, è certificata dallo stato del nostro patrimonio artistico e museale. Il Piano delle Performance in materia è più inclinato del Titanic ma almeno lì l’orchestrina era regolarmente pagata e godeva di molte mance extra.
Invocare la Trasparenza per l’anno che verrà, per poi rimandarla al successivo, darà certo lustro a un convegno nato per giustificarne il buffet, della cui qualità e integrità non dubitiamo.
Viva la Trasparenza dunque! Da domani avremo un nuovo libro dei sogni e nessuna Trasparenza sulle cose fatte, sulle politiche di rilancio dell’industria della cultura, sulle performance decennali di chi dovrebbe rendere conto a noi poveri pagatori di tasse pure, e colpevolmente, innamorati del nostro Paese.
Samuel Saltafossi è sociologo della complessità