Come ogni anno in questo periodo, anche nei più lontani recessi della Frontiera giunge a muovere polvere e scatenare tempeste di sabbia il ciclone dell’Academy, pronta a far gridare al miracolo o allo scandalo gli appassionati di Cinema di tutto il mondo.
Al Saloon, per la seconda edizione consecutiva, l’amarezza è molta a causa della scellerata decisione di escludere dalle candidature maggiori il vero film dell’anno del 2011, Drive di Nicolas Winding Refn, come fu per Inception lo scorso anno: ma dato che il vecchio cowboy qui presente non si scoraggia, e soprattutto non si tira mai indietro, ecco quelli che dovrebbero essere – anche a scapito delle previsioni – i miei personali Oscar, proprio partendo dalle candidature ufficiali.

Buona visione!

MrJamesFord

 

 

 

Miglior film
War Horse
The Artist
Moneyball
Paradiso amaro
The Tree of Life
Midnight in Paris
The Help
Hugo Cabret
Extremely Loud & Incredibly Close

And the winner is… Moneyball – L’arte di vincere
Il lavoro di Bennett Miller, regista di Truman Capote, soltanto apparentemente ruffiano nel senso “Academy” del termine è in realtà una rilettura unica di uno sport emozionante per quanto da noi poco conosciuto e praticato, il baseball, legato all’impresa del general manager degli Oakland A’s Billy Beane. Un film che è un cocktail di cuore e ragione, fede e scienza, rimembranze lostiane e rivincita di una squadra di perdenti. L’ideale per uno scenario come questo.

Miglior regista
Woody Allen, “Midnight in Paris”
Michel Hazanavicius, “The Artist”
Terrence Malick, “The Tree of Life”
Alexander Payne, “The Descendants”
Martin Scorsese, “Hugo”

And the winner is… Terrence Malick
Per quanto abbia considerato The tree of life la delusione più grossa nel corso del 2011, resta indubbia la maestria di un regista che ha realizzato Capolavori per troppo tempo ignorati dal grande pubblico, nonché uno dei più importanti cineasti americani viventi. Un riconoscimento di questo genere sarebbe davvero importante per l’Academy, che per una volta si mostrerebbe attenta anche al Cinema d’autore.

Miglior attore protagonista
Demian Bichir, “A Better Life”
George Clooney, “The Descendants”
Jean Dujardin, “The Artist”
Gary Oldman, “Tinker Tailor Soldier Spy”
Brad Pitt, “Moneyball”

And the winner is… George Clooney
Colpevolmente ignorato il suo ottimo Le idi di marzo, questo premio di “consolazione” mi pare doveroso per il buon George, che, comunque, a mio parere continua ad essere migliore in qualità di regista. Ma Oldman è subito dietro.

Miglior attrice protagonista
Glenn Close, “Albert Nobbs”
Viola Davis, “The Help”
Rooney Mara, “The Girl With the Dragon Tattoo”
Meryl Streep, “The Iron Lady”
Michelle Williams, “My Week With Marilyn”

And the winner is… Rooney Mara
Scavalcando il “mostro sacro” Streep e la rivelazione Williams, nonchè la commovente Viola Davis, la grintosa e decisamente rock Rooney Mara si impone dando nuovo lustro al personaggio di Lisbeth Salander, uno dei personaggi più tosti che la femminilità sullo schermo abbia mai proposto, riuscendo a fare anche meglio della già convincente Noomi Rapace.

Miglior Attore non protagonista
Kenneth Branagh, “My Week With Marilyn”
Jonah Hill, “Moneyball”
Nick Nolte, “Warrior”
Christopher Plummer, “Beginners”
Max Von Sydow, “Extremely Loud & Incredibly Close”

And the winner is… Jonah Hill
Largo ai giovani, secondo il Saloon. Nonostante Nolte e Plummer siano ottimi, come per Rooney Mara ho deciso di optare per una scelta più fresca e di rinnovamento. E’ il momento che nuovi volti si impongano come una ventata d’aria fresca, o una bevanda tutta nuova in grado di scuotere stomaco e cervello.

Miglior Attrice non protagonista
Berenice Bejo, “The Artist”
Jessica Chastain, “The Help”
Melissa McCarthy, “Bridesmaids”
Janet McTeer, “Albert Nobbs”
Octavia Spencer, “The Help”

And the winner is…Octavia Specer
Sorprendente, fisica, energica, commovente: una delle due colonne del piacevole The help premiata a rappresentazione di un cast in grande spolvero, vera forza e motore della pellicola. Teniamola d’occhio, e non pensiamo a lei – o a Viola Davis – soltanto come fossero le nuove Whoopi Goldberg. Qui dalle mie parti paiono molto di più.

Migliore Sceneggiatura originale
Woody Allen, “Midnight in Paris”
JC Chandor, “Margin Call”
Asghar Farhadi, “A Separation”
Michel Hazanavicius, “The Artist”
Kristen Wiig and Annie Mumolo, “Bridesmaids”

And the winner is… JC Chandor
Nonostante sia ancora privo di una distribuzione italiana, Margin call ha stupito tutti noi cowboys di frontiera per la gestione perfetta del ritmo, senza contare la capacità di analizzare le caratteristiche economiche della nostra epoca di balletti in equilibrio su spread e variazioni ed una messa in scena che ricorda il cult “Americani”. Premio strameritato.

Miglior Film d’animazione
“A Cat In Paris”
“Chico & Rita”
“Kung Fu Panda 2”
“Puss in Boots”
“Rango”

And the winner is… Rango
In un’annata non eccelsa per l’animazione – che vede la scandalosa assenza di due gioiellini quail il Tin Tin di Spielberg e Arrietty dello Studio Ghibli – il mio premio non poteva andare ad un altro improvvisato cowboy, il camaleont(ico)e Rango, irriverente e spiritoso come ogni esploratore del confine deve essere.

Miglior Film straniero
Bullhead (Belgium)
Footnote (Israel)
In Darkness (Poland)
Monsieur Lazhar (Canada)
A Separation (Iran)

And the winner is… Bullhead
Nonostante il grande favorito – e ottimo – Una separazione la mia scelta ricade sul clamoroso Rundskop – o Bullhead -, un noir terribile e senza speranze diretto magistralmente, una favola nera che ricorda il Cinema del grande assente Refn, un prodotto di altissima qualità per i duri da ultimo giro al bancone.

Miglior Canzone originale
“Man or Muppet,” The Muppets; Music and Lyric by Bret McKenzie
“Real in Rio,” Rio; Music by Sergio Mendes and Carlinhos Brown, Lyric by Siedah Garrett

And the winner is… Real in Rio
Uno dei premi meno interessanti, ma ugualmente da assegnare ai mostri sacri Sergio Mendes e Carlinhos Brown neanche si fosse in spiaggia gustando Pina Colada.

Miglior Film Documentario
“Hell and Back Again”
“If a Tree Falls: A Story of the Earth Liberation Front”
“Paradise Lost 3: Purgatory”
“Pina”
“Undefeated”

And the winner is… Pina
Giusto riconoscimento per Wenders che realizza un’opera davvero in grado di colpire anche chi, per gusto ed esperienza, è più legato al whisky che al balletto. Da riscoprire

Miglior Makeup
“Albert Nobbs”
“Harry Potter and the Deathly Hallows Part 2”
“The Iron Lady”

And the winner is… The iron lady
Un premio – anche minore – al deludente Harry Potter mi pare davvero troppo, ed in assenza di J. Edgar scelgo The iron lady, con la Streep mutata nella Thatcher.

Il Saloon di MrJamesFord lo trovate su Tafter al seguente link oppure fate un giro sul suo blog