Da ormai quattro anni diamo la possibilità ai nostri editorialisti, tre volte alla settimana, di esprimere in questa sezione di Tafter le loro opinioni a mano libera e senza vincoli – se non di battute – da un punto di vista editoriale.
La redazione, nella riunione di venerdì scorso, aveva deciso che il prossimo tema su cui avrebbe chiesto un approfondimento sarebbe stato quello della nomina di Fuortes a commissario straordinario della Fondazione Petruzzelli.
Da venerdì abbiamo quindi cominciato a fare il solito giro di mail e telefonate per richiedere la disponibilità di un commento sulla nomina: bene, la cosa che ci ha sorpresi è stato il gentile declino da parte di tutti (e dico tutti) ad esprimere un’opinione sul tema. Molti hanno rilanciato proponendo altri temi di attualità – di certo interessanti – ma molto lontani dal tema inizialmente richiesto. Quindi, come direttore editoriale di Tafter, non ho potuto fare a meno di chiedermi come mai persone che in passato si erano esposte anche a commenti su persone e situazioni difficili, si fossero in questo caso tirate indietro così elegamentemente sulla questione.

E allora, visto che non possiamo fornirci delle risposte, cerchiamo almeno di porci delle domande:

come si è arrivati a nominare Fuortes a commissario straordinario del Petruzzelli di Bari, quando fino all’ultimo sembrava  quasi certa la nomina di Salvatore Nastasi, plenipotenziario direttore dello spettacolo dal vivo del MiBac, oltre che uomo molto legato alla rinascita del teatro?
Perché, alla fine, in quella canicola che è ormai da qualche mese la Regione Puglia, Nastasi ha ritenuto più opportuno non esporsi direttamente ma sostenere da dietro le quinte il nuovo commissario con lo sblocco dell’anticipazione dell’acconto Fondo Unico dello spettacolo pari a 5 milioni e 500 mila euro?
Tutti sanno chi è Fuortes e tutti conoscono e riconoscono la sua grande capacità di gestire risorse e uomini, oltre all’innata capacità di coordinare relazioni su diversi livelli e soprattutto interpretare sempre al meglio le espressioni di un territorio. Ma perché mai, allora, un uomo così esperto e navigato, che viveva elogiato e rispettato nel suo tempio (l’Auditorium Parco della Musica di Roma),  e che aveva presentato negli ultimi anni bilanci in attivo – rarità nell’ambito della cultura, ha deciso di affrontare un luogo rimescolato dalle contestazioni dei lavoratori, dai rimbalzi di responsabilità tra Regione e Comune e soprattutto un ipotetico buco da 8milioni di euro tutto da analizzare e motivare?
Fuortes sembra avere le idee chiare:  le sue intenzioni sono quelle di avviare in tempi brevi tutte le necessarie operazioni e attività per rimettere in moto quella “splendida macchina” che era ed è il Petruzzelli che da anni vive in sofferenza e che, per varie vicissitudini, non è mai riuscito realmente a ripartire.
Ma nella discesa ed accettazione dell’incarico del Commissario ci sarà sicuramente qualcosa di più profondo, che va oltre “la risposta di un buon soldato alla chiamata alla armi per salvare la patria”.  Qualcosa che forse va oltre il Petruzzelli e la Regione Puglia.

 Stefano Monti è il direttore editoriale di Tafter.it