Paestumanità è un’operazione di azionariato popolare finalizzata ad acquisire i terreni privati (80% circa su un totale di 120 ha) compresi entro le mura del sito archeologico di Poseidonia/ Paestum, patrimonio dell’Umanità. Ed è proprio alla Umanità tutta che il progetto, promosso da Legambiente, rivolge il proprio appello: intendiamo comprare per salvaguardare un pezzo della nostraa storia per favorire così la ricerca e la valorizzazione dei suoi risultati. Il punto fondamentale è pertanto il contributo di ciascuno attraverso le c.d. Buone Azioni, del valore di 50 € cadauna (http://www.paestumanita.org/aderisci/la-buona-azione/).
La raccolta fondi ci consentirà di superare la fase attuale di lancio della iniziativa e di naturale organizzazione interna, per poi avviare la procedura di acquisto del primo lotto. Il punto di forza di questo progetto, a mio avviso, è l’applicazione dell’azionariato popolare per la prima volta ai beni comuni: l’uno improntato alla partecipazione allargata, gli altri per propria natura deputati alla condivisione ed assolutamente non frazionabili, insieme costituiscono la perfetta sintesi per sollecitare le migliori forze sociali a scendere in campo. La vera, unica anomalia sono cavolfiori e mais, baracche, vasche, microdiscariche entro l’area vincolata dalla L. n. 220/ 1957, una legge dello Stato ridotta al fossile di sé stessa e forse ancora attiva perché puntualmente disattesa.
Paestumanità è un’opportunità per tutti: vogliamo ricongiungere il cuore della città antica di Paestum alle sue mura, eliminando quell’artificioso diaframma privato che offende il visitatore, restituisce un’immagine poco dignitosa della efficienza dell’azione del Ministero preposto e limita la percezione naturale del paesaggio.
In questo senso il crowfunding è un atto di responsabilità, perché mira al controllo collettivo sulla gestione di un bene comune. Lo Stato è dei cittadini attivi, se questo tipo di azioni costituiscono il futuro di progetti destinati alla collettività e promossi dalla stessa, allora vuol dire che c’è ancora speranza.

Valentina Del Pizzo è Responsabile Scuola e formazione – Legambiente ‘Vento in faccia’ Battipaglia