Un ambiente comunicante”. Così i promotori del progetto Oasi Zegna definiscono il parco naturale finanziato dalla nota casa di abbigliamento nella zona di Bielmonte, in provincia di Biella. Un’iniziativa dal carattere insolito e innovativo, frutto della confluenza di più ispirazioni: l’amore per la natura, la ricerca sulla comunicazione, il marketing aziendale e territoriale. Tanto innovativo da meritarsi il primo posto nell’ultima edizione del Premio Impresa e Cultura, riconoscimento ideato da Bondardo Comunicazione assegnato annualmente alle imprese che investono con creatività e continuità in campo culturale.
A differenza di gran parte delle edizioni precedenti, il progetto premiato non si colloca nell’ambito delle arti visive, e allarga dunque la definizione di “cultura” oltre i limiti, spesso angusti in cui la si imprigiona: “Il nostro progetto ha a che fare con la cultura di un territorio e della sua gente. Una cultura che, oggi, nella globalizzazione e con i cambiamenti della società moderna, rischia di essere inghiottita da trend culturali più altisonanti”. A parlare è Laura Zegna, responsabile per il Gruppo del progetto Oasi, invitata da Tafter a commentare il successo dell’iniziativa.
Il Parco, nel tentativo di instaurare un rinnovato dialogo tra l’uomo e la natura, oltre ad offrire ai visitatori un’ambiente naturale incontaminato e ben attrezzato (sia dal punto di vista delle attività didattiche, di accoglienza, sportive) ha messo a punto un sistema informativo integrato fatto di segnaletica sul territorio, cartografia, strumenti editoriali (pittogrammi e tavole di ”˜ecodesign’).
Bielmonte, il cuore dell’Oasi, in passato era il luogo degli alpeggi. Ermenegildo Zegna, riconobbe in questi luoghi un’area adatta allo sviluppo naturalistico e turistico e si adoperò affinché venissero mantenuti attivi gli alpeggi rimasti. Geograficamente si tratta della località più ad alta quota (m 1.500 circa) e si affaccia a balconata sulla Pianura Padana, godendo così di una perfetta esposizione al sole e di splendidi paesaggi. Che differenze ci sono tra il Parco Zegna e altri parchi della zona, come quello della Burcina ad esempio?
“Ci sono molte differenze tra l’Oasi Zegna ed il Parco della Burcina, pur costituendo entrambe realtà paesaggistiche. Il parco della Burcina è nato come giardino privato di una famiglia di imprenditori. Oggi è parco pubblico, con biglietto d’ingresso, ed è gestito dal Comune di Biella. Ermenegildo Zegna dal 1938 ha operato invece su un’area montana molto estesa, che circonda Trivero, sede del lanificio. Allora soltanto terra di alpeggi, ne ha voluto lo sviluppo sostenibile, rendendola accessibile con una strada, costruendo strutture sociali e turistiche, abbellendo il paesaggio con la piantumazione di 500.000 conifere e centinaia e centinaia di rododendri ed ortensie e ponendo le basi per una piccola stazione sciistica.”
E i destinatari del progetto quali sono?
“Oasi Zegna cerca di mantenere in modi diversi la presenza dell’uomo in montagna, sia che si tratti di un alpigiano, che di un operatore turistico, sportivo o sociale” La giuria del Premio Impresa e Cultura ha definito il progetto un esempio di “efficace e innovativa sintesi tra cultura d’impresa e responsabilità sociale”.
Ma da quali esigenze nasce Oasi Zegna? “Avendo avuto la fortuna di avere un predecessore, Ermenegildo Zegna, che, oltre che imprenditore, è stato grande mecenate e filantropo per il sua terra natale, nel nostro DNA, quali suoi eredi, è rimasto questo impegno verso il territorio e la sua gente, impegno che sta alla base e permea tutto il nostro progetto.”
In un momento in cui il Ministero dei Beni Culturali sembra spingere moltissimo sulla leva del coinvolgimento dei privati, iniziative come questa si configurano come modelli possibili (e riusciti) di intervento delle imprese in campo sociale e culturale. Nonostante il grande riscontro dell’iniziativa Laura Zegna si dimostra cauta: “Abbiamo avuto un bel ritorno di stampa, e le espansioni future saranno gli aggiornamenti professionali di tutti gli operatori del territorio, la stimolazione a nuova imprenditorialità, l’implementazioni di attività consone al nostro territorio e l’apertura a collaborazioni con realtà affini o complementari. Ma il momento economico in generale è molto critico. Si devono attendere tempi migliori per le aziende del nostro Paese”.

Riferimenti:
www.oasizegna.com

www.zegna.com
www.impresacultura.com