Paradossale, ma alle volte il tempo si ferma davvero. E’ quanto è successo ad Ercolano nel 79 a.C. quando l’eruzione del Vesuvio cristallizzò le vite degli abitanti nell’ultimo istante. E ne conservò anche reperti organici (vegetali, stoffe, arredi e parti di edifici in legno), oltre ai piani superiori degli edifici. Per questo motivo l’area archeologica di Ercolano ”“assieme con quella di Pompei e di Torre Annunziata”“ è inserita nel patrimonio mondiale dell’Unesco in quanto testimonianza di grande valore della società e della vita quotidiana senza equivalenti in altre parti del mondo. Un palcoscenico di tutto rispetto, ma quasi un limite per una città che continua a vivere ed ha anzi necessità di solidificare attività socio-economiche di sviluppo e crescita.
Perché allora non tornare a parlare al presente di Ercolano, del Vesuvio e della sua anima? Magari proprio riutilizzando la materia lavica nello stesso modo in cui questa si era rivelata millenni prima, scolpendo e mandano a futura memoria la vita di una città . E’ questo il senso del progetto Creator Vesevo inaugurato sulle pendici del Vesuvio. Dal 29 ottobre, infatti, la lava proveniente dal Vesuvio è in mostra permanente sulle sue pendici.
La materia lavica, grazie all’intervento degli scultori, si trasforma e vive di una vita inedita e imprevedibile nello stesso quadro in cui si origina: il vulcano. Il nome già dice di un preciso intento: ripristinare il significato più creativo e positivo legato all’attività del vulcano. Non solo foriero di eventi cataclismatici, ma risorsa per il rilancio economico e sociale.
La storia del progetto inizia esattamente quattro anni fa, quando l’architetto Massimo Iovine, coordinatore del Programma Urban Herculaneum del Comune di Ercolano, in accordo con l’allora sindaco Luisa Bossa, ebbe la geniale intuizione di utilizzare la materia prima di cui il Vesuvio è fatto per rendere il luogo attrattivo e comunicativo per i turisti.
La direzione artistica dell’evento è stata affidata a Jean Noà«l Schifano, artista vulcanico ed appassionato, legato affettivamente alla Campania e a Napoli. Schifano ha raccolto intorno all’evento dieci scultori provenienti da tutta Europa e rappresentativi ognuno di una diversa nazionalità . Gli artisti –Miguel Berrocal (Spagna), Mark Brusse (Olanda), Lello Esposito (Italia), Alekos Fassianos (Grecia), Johannes Grà¼tzke (Germania), Dimas Macedo (Portogallo), Denis Monfleur (Francia), Ruri (Islanda), Antonio Segui (Francia-Argentina), Vladimir Velickovic (Francia-Yugoslavia)- hanno realizzato i bozzetti che, inviati ad Ercolano, sono stati realizzati in cinque cave disseminate sul vulcano direttamente dagli artigiani locali riuniti intorno al Consorzio Tutela della Pietra Lavica Vesuviana.
Per i direttori artistici e tecnici del progetto, cruciale è stato il rapporto istituito tra gli artisti e la materia, tra gli artisti e gli artigiani della lava locali che hanno dato forma alle idee. Le sculture così prodotte sono state collocate all’interno del parco nazionale del Vesuvio lungo il tradizionale percorso che si compie per arrivare alle pendici del vulcano.
Il progetto Creator Vesevo è un originale modo di interpretare i Progetti Integrati territoriali che insistono nell’area del Parco Nazionale del Vesuvio. L’Ente Parco, infatti, con il Pit Vesevo cerca di coniugare tutela e protezione della natura con lo sviluppo sostenibile. Un tramite del quale sono state sfruttate tutte le potenzialità soprattutto relazionali, cercando il collegamento con il programma Urban per la città di Ercolano, l’Urban Hercolaneum, armonizzando ed intrecciando gli interventi previsti per il rilancio della città.
Le istituzioni coinvolte hanno, infatti, avviato una lungimirante azione di arricchimento del tessuto economico della zona utilizzando come tramite sia la natura che l’arte. Come si vede gli obiettivi centrati in un unico momento sono molteplici, come anche i livelli di intervento: l’arte, il paesaggio, la cultura dei luoghi, l’economia, le attività artigianali.

Cosa sono i PIT
I PIT (Progetti Integrati Territoriali) utilizzano i fondi strutturali in maniera integrata attraverso un complesso di azioni intersettoriali, strettamente coerenti e collegate tra di loro che convergono verso il comune obiettivo di sviluppo del territorio. I PIT (Progetti Integrati Territoriali) sperimentano nuove metodologie di lavoro che migliorano l’efficacia degli investimenti pubblici e aumentano l’effetto leva su quelli privati.

Approfondimenti:
www.parconazionaledelvesuvio.it